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Biotestamento, sabato 8/4 la parola passa agli italiani

Biotestamento, sabato 8/4 la parola passa agli italiani
Autore: Fabio Miceli - Redazione Battaglie Sociali
Data: 06/04/2017

Ddl sul Testamento Biologico: un nuovo rinvio? In queste ore avremo la risposta dall’Aula della Camera dove sono in corso i lavori di esame degli emendamenti. Oltre undici anni sono passati da quando l’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica ha iniziato a lottare per garantire ai cittadini il diritto all’autodeterminazione. Ma ciò che il Parlamento continua a trascurare sottraendosi all’urgenza di approvare una legge che regolamenti il fine vita, insieme all’appello dell’Associazione, è anche la richiesta dei medici e della grande maggioranza degli italiani (77% Fonte: “Le libertà individuali e civili”, indagine SWG, dicembre 2016 ).

Oggetto di un ostruzionismo ingiustificato, la legge è finita in un limbo burocratico interminabile. Di fronte a questa urgenza sociale e per evitare che si affermi la strategia del rinvio continuo, l’Associazione Luca Coscioni organizza sabato 8 aprile una mobilitazione in 18 piazze italiane insieme a medici, infermieri e operatori sanitari per chiedere l'approvazione della legge sulle DAT. ‘Dal corpo del malato al cuore della politica’: l’Associazione che ha sempre fatto della vicinanza ai cittadini e all’urgenza delle loro necessità la bandiera delle proprie battaglie porta il testamento biologico nelle piazze: a Milano, Roma, Firenze e Bologna medici e notai saranno a disposizione dei cittadini per informarli e dare loro la possibilità di autenticare gratuitamente le proprie disposizioni anticipate di trattamento.

Nonostante l’ostruzionismo della politica la nostra battaglia continua”, dichiarano Mina Welby, co-presidente dell'Associazione Luca Coscioni, e Matteo Mainardi, coordinatore della campagna Eutanasia Legale. “Perché al di là delle polemiche e di nozioni faziose che rispondono agli interessi dei partiti, è importante che i cittadini siano informati sui loro diritti e su come tutelarli. È importante che la legge venga approvata affinché le disposizioni anticipate di trattamento, che oggi hanno validità solo in un’aula di tribunale, diventino per legge vincolanti e che in questo modo al paziente sia garantito il rispetto della propria volontà”, spiegano Mina Welby e Matteo Mainardi.

Il sostegno dei medici alla battaglia per la regolamentazione del fine vita si legge nei numeri. È arrivata a 1.000 firme la ‘Carta dei Medici per il Testamento Biologico’ promossa da Mario Riccio, anestesista rianimatore (era il medico di Piergiorgio Welby) e membro del consiglio generale dell’Associazione Luca Coscioni, con i colleghi Carlo Alberto Defanti, Michele Galluci, Fabrizio Starace e Alfredo Mazza.

A queste 1.000 firme si aggiunge l’adesione di Roberta Chersevani, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (FNOMCeO), che si dice “Preoccupata dal disinteresse dei parlamentari”, e che, giudicando il ddl sul testamento biologico in linea con il Codice Deontologico, si augura che il testo venga approvato in questa legislatura: “Il testamento biologico è necessario. È un aiuto per il medico e rende sereno il paziente.

Ci auguriamo che i lavori alla Camera procedano senza ulteriori ritardi”, conclude Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni. “È chiaro che esiste una maggioranza di parlamentari favorevoli a una buona legge sul testamento biologico: la mobilitazione di sabato serve anche a evitare che gli interessi di partito prevalgano sul bene collettivo”.

 

La Presidente dei medici italiani esprime bene il dramma che i colleghi si trovano ad affrontare nel nostro Paese quando sottolinea la necessità di esenzioni di responsabilità civile o penale per il medico che rispetti la volontà del paziente. Fatto salvo che il ddl sul testamento biologico non prevede alcun appiglio a derive eutanasiche, proprio nella mancanza di tutele si trova la ragione per cui, nonostante il 71% dei medici siano favorevoli alla legalizzazione dell’eutanasia, solo uno su due sarebbe disposto praticarla Fonte: indagine effettuata da ‘Sanità Informazione’, su 1.609 medici italiani: la ragione non è dunque di matrice etica, ma va cercata nella lontananza della legge e dello Stato dalle esigenze degli individui.

 




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Cos'è uno Stato senza i cittadini? Nulla. Cosa sono i cittadini senza lo Stato? La risposta la conosciamo tutti, perchè lo Stato italiano palesemente, sta lasciando alla deriva la motivazione fondamentale della sua stessa esistenz



Data:10/08/2013
Categoria:Politica e Governo
Obbiettivo:50000 firme

 
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