|
|
|
Sei nella sezione Il Direttore   -> Categoria:  Editoriali
|
Onestà significa un mucchio di cose. Talmente tante, che è davvero paradossale dover assistere alla perdita – quasi totale – della comprensione di questo termine, in special modo da parte dei cittadini di una tra le nazioni col livello di corruzione più alto in Europa: l’Italia.
Perdere il senso, non comprendere a fondo il significato di Onestà, ci sta portando tutti verso un sistema riprovevole: troppo spesso infatti, buona parte dei cittadini ritengono “poca cosa” ciò che in realtà riveste un’importanza di un certo livello, per ciò che riguarda ciò che si può e non si può fare o meglio, ciò che si deve e non si deve fare, in special modo quando si ricopre un incarico istituzionale. Ma a quanto pare, la popolazione italiana ha perso il metro della comprensione, oppure, naviga bene in acque buie, altrimenti non si spiega l’accettazione quasi totale di tutto ciò che di aberrante sta accadendo in seno al sistema politico nazionale. E’ pur vero che, se il veleno viene inoculato una goccia per volta, l’organismo si intossica, senza però quasi rendersene conto. E’ così che stanno le cose: dal mondo della politica, ogni giorno muovono una nuova mossa che serve più che altro, ad abituare la gente che la disonestà, l’abuso di potere, gli eccessi che si abbattono contro la popolazione, è parte integrante del tessuto nazionale e diviene quasi accettabile. Se ci si abitua a qualcosa di negativo, difficilmente ci si renderà conto di subire oltre il consentito, ammesso che, al verbo “subire” possa essere abbinato il termine “consentito”. Dalle piccole alle grandi cose, in Italia è ormai un turbinio di reati, eppure, sembra che in pochi ci si accorga della gravità di una miriade di azioni aderenti al concetto di disonestà. Proprio per riabituare un po’ tutti all’onestà e alla percezione di essa, elencherò di seguito una serie di fatti: Il Ministro Marianna Madia: si è scoperto da poco, che ha copiato di sana pianta circa 4.000 parole della sua tesi di laurea. Vi sembra una cosa di poco conto? Non lo è: per la stessa ragione, un paio di anni fa, si dimise un ministro tedesco. Ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli: ha mentito relativamente ai suoi titoli accademici. Non è laureata e quasi nemmeno diplomata. Vi sembra cosa di poco conto? Non lo è. Esiste, nel nostro ordinamento giuridico, il reato di “Usurpazione di titoli o di onori”, disciplinato dall’ art. 489 del Codice Penale. Oltretutto, mi sembra quantomeno aberrante che si possa accettare che, il Ministro della Pubblica Istruzione, non abbia mai conseguito una laurea, dal momento che – in qualche modo – riveste anche un ruolo di controllo sugli studenti e sui titoli accademici. Andando avanti con gli atti disonesti che appaiono ai più, cosette da poco, parlerei di uno dei reati più diffusi in Italia: la mazzetta. L’Italia è una nazione che si fonda sulla menzogna e sulla mazzetta e quindi, sulla corruzione. Peccato però che, essendo abitudine diffusa, l’erogazione di mazzette venga assimilata spesso come atto dovuto al fine di abbreviare i tempi – lunghissimi – della burocrazia. Pagare qualcuno per “chiudere un occhio” o per velocizzare una pratica, è reato, e si configura nel reato penale di corruzione, disciplinato dagli artt. 318 e 319 del Codice Penale. Per “mazzetta” poi, non pensate solo al denaro contante. Qualsiasi tipo di regalia versata al fine di ottenere un vantaggio, è reato di corruzione. E a proposito di regalie in cambio di favori, ecco uno dei reati più abbietti, che fanno ormai parte della tradizione nazionale: il voto di scambio. Io do una cosa a te – un lavoro, un trasferimento, un favore qualsiasi – tu mi voti o meglio, mi porti un po’ di voti. Vi ricorda qualcosa?... Magari però, non sapete che è un reato, disciplinato dall'art. 416ter del Codice Penale che prevede il carcere da 4 a 10 anni. Da questi reati, considerati quasi come inesistenti da molti cittadini, si passa poi ovviamente a quelli più gravi, come ad esempio l’appropriazione indebita di denaro pubblico, o per meglio dire il reato di peculato, disciplinato dagli artt. 314 e 316 del Codice Penale e ammodernato dalla Legge N° 86 del 1990. Tutto quanto ho elencato, fa parte dei reati penali, e sono previste pene variabili e anche la galera, a seconda della gravità. Eppure, ogni santo giorno, veniamo a conoscenza di uno di questi reati, e nessuno che muova un solo dito per chiedere le dimissioni di chi si è comportato contro una Legge dello Stato, le stesse Leggi che propongono, e approvano, coloro che, per un abuso ormai totale e costante di potere, impongono di rispettare alla lettera ai cittadini. Di fronte a tutto questo, vi chiedo: cosa fa sì che un cittadino onesto, di fronte a questa sfilza di reati penali, non senta forte l’urgenza di ribaltare un sistema politico così palesemente avvezzo all’illegalità? Spesso, anche sui social, se qualcuno avanza un dubbio sul comportamento di questo o quel politico, arriva immediata la replica di tanti utenti che hanno pronta la risposta: “E allora gli altri, non fanno lo stesso”? Ecco, è in questa risposta che si nasconde il virus della disonestà intellettuale e dell’incapacità a volere davvero un sistema nazionale onesto. Cosa diamine significa? Che mi importa se altri si sono comportati male? Questo non consente di replicarne le gesta. Non consente di accettare il malaffare. No. Il germe dell’Onestà collettiva, può crescere solo se tutti, ma proprio tutti, prenderemo la responsabilità di additare pubblicamente coloro che si macchiano di un qualsiasi reato, e poco importa che sia un millantato titolo o un reato di peculato: il reato in sé, non deve esistere in seno alle istituzioni, dal momento che – pensateci bene – sono le istituzioni che realizzano poi, attraverso il sistema legislativo. Non vi sembra quindi, che sia davvero aberrante accettare il compimento di reati più o meno gravi, da parte di chi detiene il potere istituzionale atto a imporre alla popolazione l’osservanza delle Leggi? Suvvia: non possiamo continuare ad essere in qualche modo complici di questo sistema. Ed è proprio non accettando alcun tipo di reato, che si può innescare il processo opposto al sistema in cui viviamo. Abbiamo la facoltà di cambiare in meglio il sistema paese, ma sembra persa del tutto, la volontà di esercitarla. Chiedetevi perché... ©Tutti i diritti riservati. La diffusione è concessa esclusivamente indicando chiaramente il nome dell'autore e il link che riporta a questa pagina
|
Cosa ne pensi? |
|
Per commentare l'articolo occorre essere loggati e rispettare la netiquette del sito. Se sei registrato effettua il login dal box qui a sinistra. Se ancora non sei registrato fallo cliccando qui |
I commenti: | |||
Commento
1)
|
|||
Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 01:17:43 |
Sei
iscritto su Facebook, Twitter o G+?
Commenta e condividi l'articolo direttamente.
Cos'è uno Stato senza i cittadini? Nulla. Cosa sono i cittadini senza lo Stato? La risposta la conosciamo tutti, perchè lo Stato italiano palesemente, sta lasciando alla deriva la motivazione fondamentale della sua stessa esistenz
Quanti di voi conoscono i retroscena della riforma Lorenzin? Tracciati e documentai tutto nel mio libro inchiesta. Pecorelli, l’allora presidente AIFA, volò negli USA con la Ministro Lorenzin, per prendere questo importante incarico, assegnatoci direttamente dagli Stati Uniti: ciò conferma ciò che faccio emergere da anni, e che in pochi capiscono ancora. Le decisioni, in special modo quelle importanti, su economia, fisco, sanità, banche, sicurezza, nel sistema politico ed economico internazionale moderno, non sono prese internamente alle singole nazioni. Esistono trattati, accordi, strategie.
Una sorpresa inaspettata è arrivata con il varo del tanto atteso “Decreto rilancio”: sostegni alle startup che sviluppano videogiochi. In particolare, ai commi dal 15 al 21 dell’articolo 46 del decreto, in tema di sostegni alle startup innovative, si delinea un vero e proprio fondo – denominato First Playable Fund - che sarà creato per sostenere economicamente lo sviluppo del settore.
Ai tempi della Sars il mondo scientifico internazionale concordò su un punto: la diarrea è un veicolo di trasmissione da non sottovalutare, perché fu la causa del contagio nel 20% dei casi. A causa delle scariche di feci molli in pazienti che avevano contratto la malattia, un focolaio di Sars esplose a Hong Kong nel complesso residenziale di Amoy Gardens. Portare le mani alla bocca o agli occhi, dopo una scarica di diarrea, è uno dei fattori di contagio, eppure non se ne parla in maniera diffusa.
“Ogni parola che sapevo”, edito da Mondadori e nelle librerie dal 21 Gennaio. L’ha scritto il collega Andrea Vianello, ex direttore di Rai3 e noto al pubblico per aver condotto, dal 2004 al 2010, la trasmissione televisiva Mi manda Rai3, oltre ad Agorà, Enigma, La strada della verità, il TG2 e infine Rabona nel 2018, trasmissione che ha condotto fino a poco prima che avvenisse il suo dramma, raccontato con umanità e lucidità, tanto da farti sentire dentro la carne e nella profondità dell’anima le sue emozioni.