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Milano: 18.000 bici rubate ogni anno. Tra le vittime, anche il Sindaco

Milano: 18.000 bici rubate ogni anno. Tra le vittime, anche il Sindaco
Autore: Anna Lisa Minutillo - Redazione Cronaca
Data: 07/11/2016

E’ stata impedita dai Carabinieri l’ultima razzia di biciclette nelle prime ore della mattina di giovedì in una ditta di logistica a Settala, hinterland est della città. Li è stato recuperato un furgone che conteneva pezzi pregiati, cento modelli ultraleggeri da corsa, attrezzati con le più recenti dotazioni tecnologiche per un valore complessivo di 300 mila euro.

I malviventi si sono dati alla fuga attraversando di corsa i campi che circondano l’azienda, una fuga che si è svolta senza il prezioso carico però. I furti delle biciclette appaiono come un fenomeno sempre in crescita ed inarrestabile.

Ogni giorno sarebbero 50 i casi di biciclette rubate in città ed anche se al momento non pare ci siano dati ufficiali il loro numero non è affatto da sottovalutare.

Complice del non bilancio effettivo è anche la rinuncia a sporgere denuncia da parte di chi subisce il furto.

Al momento sarebbe solo il 21% dei malcapitati a rivolgersi alle forze dell’ordine.
Il numero delle bici rubate corrisponde a 18 mila all’anno , in tutta Italia sparisce come per incanto una bicicletta ogni 90 secondi.

La Squadra contrasto bici rubate della polizia locale è stata creata alla fine di marzo, e durante sette mesi di lavoro ha arrestato cinque persone, ne ha denunciate a piede libero 84, di cui la metà per ricettazione, e 8 per incauto acquisto.

Sono state sequestrate 70 bici, delle quali 34 restituite ai proprietari, per un valore di più di 11 mila euro. I ciclisti paiono essere rassegnati al furto e spesso per scoraggiare i ladri acquistano bici a basso costo Ci si rivolge anche alla tecnologia munendosi del rilevatore di posizione per le due ruote dotato di sistema di localizzazione Gps.

Le sue dimensioni sono poco più grandi di un bottone e viene applicato nascondendolo sotto il sellino o nel telaio. Il costo del dispositivo di tracciamento supera anche i cento euro e la sua vendita è accompagnata da un abbonamento alle compagnie telefoniche. Il suo compito è quello di inviare un sms al proprietario se la bici viene rimossa, un sistema in grado di recepire le vibrazioni causate dal movimento indicando la posizione in cui il mezzo viene a trovarsi. Alcune ditte produttrici di lucchetti forniscono anche una sorta di assicurazione che prevede e copre il furto.

Anche i social network non sono rimasti insensibili a questa problematica aprendo una pagina per conto della polizia locale che porta il nome di “Bici rubate e ritrovate a Milano” per chi spera di ritrovare il proprio mezzo.

Le azioni fondamentali da svolgere sono quelle di fotografare la bicicletta, segnare il telaio con una sorta di targa e presentare denuncia alle forze dell’ordine. I giovani di «The Submarine», un servizio di informazione nato nella primavera del 2016 all’Università Statale hanno condotto un’analisi che ha rivelato le zone in cui i furti avvengono in modo più frequente. Tra queste compaiono : zona Duomo-San Babila ma anche in periferia, come a Turro, Gorla, Affori e fuori città, soprattutto a Monza, Rho e Lodi.

Altre aree a rischio sono : via Botta, via privata Sartirana, piazzetta Pattari, piazza Guardi, piazza dei Volontari, piazza Leonardo Da Vinci, piazza Sant’Eustorgio, il giardino Vincenzo Muccioli e i dintorni della stazione Garibaldi Fs. Esiste anche una rete informativa sul mercato clandestino, quella delle biciclette rubate e rivendute ai Navigli, al Parco Baden Powell, a Romolo, ai mercatini di San Donato e di Cascina Gobba e nelle piazze Cantore, Tirana, Cuoco.

Anche il il primo cittadino di Milano, Sala, per due volte, ha fatto i conti con i ladri di biciclette. Il sindaco si muove sulle due ruote, usufruendo di un parcheggio a Palazzo Marino. E’ andata peggio a Stefano Parisi : il bilancio è di tre bici rubate, tutte a Milano.

Da allora Parisi è un grande fan di BikeMi. Ha fatto un’eccezione in occasione delle Comunali, quando è arrivato al seggio in tenuta da ciclista in sella alla sua bici personale.

Insomma tempi duri che riguardano i cittadini che muovendosi sulle due ruote risparmiano ulteriore inquinamento alle città ma si ritrovano ad essere costretti a cautelare il proprio mezzo dovendo investire altre somme per scongiurarne il furto.

Tutto viene trasformato in un modo per fare affari senza mai preoccuparsi del fatto che domani gli altri potremmo essere noi e ritornando a riprendere il proprio mezzo, magari dopo una giornata di lavoro per poter finalmente andare a casa , trovare questa “bella sorpresa” non è il massimo della vita.




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