|
|
|
Sei nella sezione Il Direttore   -> Categoria:  Editoriali
|
“Attenzione…l’attentatore è islamico…Parla tedesco”.
“L’attentatore sono tre…” “Chi è la fonte della notizia”? “Ehm…la fonte è Facebook”… “Attenzione: i morti sono a terra e non si muovono”… “I morti sono saliti da 6 a 3”…(…) “L’attentatore islamico ha urlato Ich Bin Deutcher”… “Qualcuno ha risposto all’attentatore…SheisseTurk”! “L’attentatore….forse sono tre o cinque…si è allontanato a piedi”… “I Monachesi…” (…gli abitanti di Monaco di baviera si chiamano Monacensi, qualcuno lo dica, a Maurizio Belpietro… Alt! Fermi tutti! Ma che è ‘sta roba? Che diamine è ‘sta robaccia? A poche ore dall’assurda strage di Nizza, attraverso la quale abbiamo scoperto che proprio in Francia – nazione tra le più colpite da attacchi terroristici – nel giorno dell’unica festa nazionale, e nella piazza gremita di gente accorsa per i festeggiamenti, a “sicurezza” della zona, erano stati messi in servizio due vigili urbani. Non basta. I vigili urbani – ovviamente – fanno passare come niente fosse un TIR di 18 tonnellate, con la scusa, dell’autista, di dover consegnare gelati. Passano poche ore. Golpe in Turchia. Come ho scritto in questo editoriale, bisogna davvero essere ottusi per dar credito, senza alcun tipo di dubbio, al fatto che non sia stato Erdogan a organizzare il golpe più breve e sgarrupato della storia dei golpe degli ultimi 300 anni. Ne approfitto peraltro, per rivendicare di esser stata la prima giornalista in assoluto ad aver parlato di finto golpe. La stampa internazionale, non ha potuto far altro che ammettere, ma con diverse ore di ritardo, che no, quello non sembrava davvero un golpe militare per abbattere il regime di Erdogan. Passa una manciata di ore…eccolo, il nuovo attentato. Stavolta a Monaco di Baviera. Il caos stavolta, ci pensano i Media a farlo. E non solo. L’attentatore – o gli attentatori= - inizialmente vengono venduti come di matrice islamica (ovvio, ci mancherebbe), poi si passa a una sequela ignobile di castronerie, in cui persino la grammatica viene dimenticata, e quel po’ di cultura e capacità di stare davanti a una telecamera, a gestire, in diretta, un attacco terroristico. Le notizie sono frammentarie, slegate, assurde in molti casi. Facendo zapping tra i canali Rai e quelli Mediaset, si nota solo una cosa: l’assoluta mancanza di notizie. Forse, il dubbio è lecito, si è cercato di alimentare sul modello dell’attentato islamico, un fatto di minor conto. Che so: un ubriaco tedesco armato, che ha aperto il fuoco contro i passanti, in puro stile USA. O una lite tra tedeschi nazifascisti sfociata in un casino della malora. Ma no: il diktat, in special modo a livello europeo, imposto dai governi ai media nazionali, è quello per cui se senti scoppiare un mortaretto, devi subito aprire un’”Edizione straordinaria del TG” e recitare il mantra: “Attentato terroristico di matrice islamica a…”. Stavolta però, qualcosa non ha proprio funzionato. Non ha funzionato proprio tutto ciò che i media hanno tentato invano di costruire intorno a un evento che, magari per una volta, non ha nulla a che fare con i terroristi, di qualsiasi matrice essi siano. La cosa è stata gestita talmente male dai media, che nemmeno l’ISIS – che ormai sarebbe pronta a rivendicare pure la moria di vacche del film di Totò – ha fiatato. Troppo sgarrupata questa storia. Troppo impreparati i giornalisti a gestire qualcosa di meno pesante di un attacco terroristico di matrice islamica. Come se, senza comandi precisi, non si fosse più in grado di fare il proprio mestiere… Ieri sera, mancava solo che qualcuno – nel gran caos generato – dicesse qualcosa del tipo: “Il terrorista islamico si è allontanato a piedi urlando “Halt, Hilfe ich bin Deutcher! (Fermi, aiuto, sono tedesco!) e il poliziotto tedesco gli ha urlato contro Allah Akbar”… Siamo alle comiche… Per la cronaca: sembra che, i morti siano 9 e i feriti 16. Si dice che l’attentatore fosse solo e si sia poi suicidato… ©Tutti i diritti riservati. La diffusione è concessa esclusivamente indicando chiaramente il nome dell'autore e il link che riporta a questa pagina
|
Cosa ne pensi? |
|
Per commentare l'articolo occorre essere loggati e rispettare la netiquette del sito. Se sei registrato effettua il login dal box qui a sinistra. Se ancora non sei registrato fallo cliccando qui |
I commenti: | |||
Commento
1)
|
|||
Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 03:14:05 |
Sei
iscritto su Facebook, Twitter o G+?
Commenta e condividi l'articolo direttamente.
Cos'è uno Stato senza i cittadini? Nulla. Cosa sono i cittadini senza lo Stato? La risposta la conosciamo tutti, perchè lo Stato italiano palesemente, sta lasciando alla deriva la motivazione fondamentale della sua stessa esistenz
Quanti di voi conoscono i retroscena della riforma Lorenzin? Tracciati e documentai tutto nel mio libro inchiesta. Pecorelli, l’allora presidente AIFA, volò negli USA con la Ministro Lorenzin, per prendere questo importante incarico, assegnatoci direttamente dagli Stati Uniti: ciò conferma ciò che faccio emergere da anni, e che in pochi capiscono ancora. Le decisioni, in special modo quelle importanti, su economia, fisco, sanità, banche, sicurezza, nel sistema politico ed economico internazionale moderno, non sono prese internamente alle singole nazioni. Esistono trattati, accordi, strategie.
Una sorpresa inaspettata è arrivata con il varo del tanto atteso “Decreto rilancio”: sostegni alle startup che sviluppano videogiochi. In particolare, ai commi dal 15 al 21 dell’articolo 46 del decreto, in tema di sostegni alle startup innovative, si delinea un vero e proprio fondo – denominato First Playable Fund - che sarà creato per sostenere economicamente lo sviluppo del settore.
Ai tempi della Sars il mondo scientifico internazionale concordò su un punto: la diarrea è un veicolo di trasmissione da non sottovalutare, perché fu la causa del contagio nel 20% dei casi. A causa delle scariche di feci molli in pazienti che avevano contratto la malattia, un focolaio di Sars esplose a Hong Kong nel complesso residenziale di Amoy Gardens. Portare le mani alla bocca o agli occhi, dopo una scarica di diarrea, è uno dei fattori di contagio, eppure non se ne parla in maniera diffusa.
“Ogni parola che sapevo”, edito da Mondadori e nelle librerie dal 21 Gennaio. L’ha scritto il collega Andrea Vianello, ex direttore di Rai3 e noto al pubblico per aver condotto, dal 2004 al 2010, la trasmissione televisiva Mi manda Rai3, oltre ad Agorà, Enigma, La strada della verità, il TG2 e infine Rabona nel 2018, trasmissione che ha condotto fino a poco prima che avvenisse il suo dramma, raccontato con umanità e lucidità, tanto da farti sentire dentro la carne e nella profondità dell’anima le sue emozioni.