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Dei cinquant'anni di carriera di Nicoletta Strambelli, in arte Patty Pravo, il grande pubblico ricorda soprattutto i grandi successi televisivi. Dopo gli espordi di "Ragazzo Triste" (1966), "Se Perdo Te" (1967), "La Bambola" (1968) e "Il Paradiso" (1969) sono ben nove le partecipazioni al Festival di Sanremo, con melodie entrate nella storia della canzone italiana. Negli anni Settanta Patty Pravo si impone con la sua personale vocalità interpretando brani come "La Spada nel Cuore", "Per Te", "Tutt'al Più", "Pazza Idea", "Pensiero Stupendo" e le canzoni del repertorio francese. Ciò che ha reso speciale Patty Pravo rispetto alle altre interpreti italiane della sua generazione è stata la sua visione anticonformista (sia personale che artistica), più allineata alle tendenze della musica internazionale che a quelle di casa nostra. E non parliamo delle versioni di brani stranieri, che rappresentavano la normalità nella nostra produzione discografica negli anni Sessanta (lo sono le stesse "Ragazzo Triste" e "Se Perdo Te"). Se proprio nel 1977 decide di registrare "Bello", versione italiana piuttosto irriconoscibile di "Love (goes to) Building on Fire" degli appena nati Talking Heads, significa che Patty Pravo sta seguendo la scena internazionale, cercando di trasferirla nella sua attività artistica in Italia. L'eleganza teatrale con la quale intepreta in completo bianco la dissacrante "Pensiero Stupendo" nel 1978 e la decisione di produrre in chiave più elettronica il Munich Album a Monaco di Baviera, l'anno successivo, sembrano rimandare alla contemporanea trilogia berlinese del Duca Bianco (David Bowie, simbolo stesso dell'eleganza nel rock). Poi la fuga negli Stati Uniti all'inizio degli anni Ottanta e il ritorno al Festival di Sanremo nel 1984 più affascinante che mai, a interpretare "Per una bambola", elegantissima nel suo completo Versace, ma soprattutto musicalmente trendy con i suoi riferimenti alla cultura orientale in un periodo in cui molti artisti internazionali subiscono il fascino della essenzialità giapponese (è del 1983 la colonna sonora di Furio, consacrazione di Ryuichi Sakamoto). Quando rientra in Italia, passando ancora dal Festival di Sanremo, risulta chiaro che Patty Pravo è diventata un'artista libera di fare ciò che la sua vena artistica le consiglia di fare, con progetti così diversi tra loro: dalla romanza di "I Giorni dell'Armonia" (1995) alla fortunata "E Dimmi che Non Vuoi Morire" (1997), scritta da Vasco Rossi e Gaetano Curreri, a "L'immenso" (2002) all'album Nic Unic (2004) dalle sonorità modernissime, all'omaggio a Dalidà con (Spero che ti piaccia... Pour toi) del 2007, definito dalla stampa francese il miglior omaggio a Dalida. Fino al dvd Circola un video su di me, che raccoglie le immagini di tre anni di concerti realizzate dai fan (prima operazione del genere sul mercato discografico). Dopo aver ricevuto negli ultimi dieci anni una serie di premi e riconoscimenti, con partecipazioni a vario titolo, Patty Pravo è tornata quest'anno con il disco di inediti Eccomi, prodotto da Michele Canova, lanciato dall'ennesima partecipazione al Festival di Sanremo con il singolo "Cieli Immensi" (che diventa subito una hit, riuscendo a rinnovare il seguito dei suoi fan con un pubblico molto giovane). Dopo il Festival di Sanremo è partito l'Eccomi Tour, che la vede impegnata da allora in una serie di sold out senza sosta. Patty Pravo sarà presente al FIM, in programma dal 9 al 11 settembre 2016 a Lario Fiere (Erba), per incontrare il pubblico del FIM presso lo "stage-tv" di CASA FIM. Dopo un'intervista condotta in compagnia di Jocelyn e una breve esibizione voce e pianoforte (con il Maestro Michele Lombardi) Patty Pravo ritirerà sabato 10 settembre alle ore 19.00 il FIM Award "Rock Elegance". |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 30/12/2024 08:56:15 |
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