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La giuria del Premio Herno – composta da Lionel Bovier, Direttore del MAMCO, Musée d’art moderne et contemporain di Ginevra, Anna Colin, Curatore Associato alla Fondation Galeries Lafayette di Parigi e Co-direttore della Open School East di Londra, Annie Fletcher, Curatore delle mostre al Van Abbemuseum di Eindhoven e Jens Hoffmann, Vice Direttore e Head of Exhibitions and Public Programs al Jewish Museum di New York – ha annunciato il nome della galleria vincitrice della seconda edizione del premio, destinato allo stand con il miglior progetto espositivo, pensato, allestito e curato in tutti i dettagli come una mostra e capace di coniugare elevate componenti di ricerca, qualità e accuratezza del disegno allestitivo.
Si tratta della galleria Wilkinson di Londra, che con il suo stand nella nuova sezione Decades dedicato agli anni Ottanta si aggiudica quindi il Premio Herno, del valore di 10.000 euro. La giuria, profondamente colpita dalla chiarezza e dal rigore dell’allestimento dello stand, ha deciso di assegnare il premio all’unanimità. In particolare, è stato apprezzato il progetto espositivo, legato a ZG Magazine, la prima rivista d’arte “ ibrida”, che spaziava tra arte, cinema, moda e musica: la galleria Wilkinson infatti presenta una selezione di opere rarissime di alcuni artisti – Dara Birnbaum, Jimmy Desana, Derek Jarman, Joan Jonas e Laurie Simmons – che confrontandosi su temi quali identità sessuale, identità sociale e gender hanno definito il numero estivo del 1984 proprio della rivista ZG Magazine, pubblicato quell’anno in un clima di preoccupazione sociale anticipata dall’omonimo romanzo di Orwell.
La giuria ha inoltre sottolineato la solidità e l’alta qualità di miart 2016, particolarmente evidente soprattutto nella proposta delle gallerie. Pertanto, la giuria ha ritenuto di assegnare una menzione d’onore alla galleria Greene Naftali di New York, presente nella sezione Established con la mostra personale di Gedi Siboni, alla galleria Zero… di Milano, sempre nella sezione Established, per la coraggiosa personale di Pietro Roccasalva, e infine alla galleria Richard Saltoun di Londra, nella sezione Decades, per l’approfondita e raffinata ricerca sulle artiste femministe degli anni Settanta.
Con il Premio Herno, appuntamento fisso all’interno della fiera, miart e Herno S.p.A., sottolineano il fondamentale valore dell’exhibition making e del concetto di display, puntando su valori condivisi. La ricerca di qualità assoluta e il saper fare che stanno alla base della migliore arte contemporanea e di un prodotto manifatturiero d’eccellenza sono solo un necessario punto di partenza, che deve poi essere seguito da un’altrettanta importante capacità di esporre e catturare l’attenzione, creando un perfetto equilibrio tra creatività, estetica, funzionalità e fruibilità. In questo modo il Premio Herno ha parallelamente l’obiettivo di evidenziare il ruolo – sia storico che contemporaneo – della galleria come luogo di produzione di conoscenza attraverso il format della mostra. |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 26/12/2024 06:25:24 |
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