C'è la probabilità che il 27 febbraio cominci una tregua in territorio siriano. La notizia, attesa ormai da tanto tempo, sembra sia stata raggiunta con un accordo tra Stati Uniti e Russia, da sempre in contrasto per ciò che riguarda il territorio siriano. La tregua esclude gli attacchi di entrambi gli schieramenti, nei confronti dell'Isis e del Fronte Nusra, quest'ultima affiliata locale di Al Qaida. L'annuncio ufficiale dell'accordo dovrebbe arrivare dopo un colloquio telefoni tra i leader dei due stati, Barack Obama e Vladimir Putin, che dovrebbero, in questo modo, dare ufficialità alla sospensione degli attacchi.

L'annuncio dopo i tragici attentati di domenica, rivendicati dall'Isis, che hanno insanguinato il territorio sotto il governo di Assad, uccidendo 180 persone in due città della Siria. Due forti esplosioni a Homs, altre quattro a Damasco. Ad Homs le esplosioni sono avvenute nel quartiere filogovernativo di Zahraa, mentre a Damasco due delle esplosioni sono avvenute nei pressi dell'ospedale sciita al-Sadr. Numerosi anche i feriti.

Da qui la decisione di intervenire con forza, ma soprattutto di fermare la guerra civile che insanguina il paese ormai da cinque anni.

Il governo turco, intanto, ha minacciato un intervento delle forze di terra, anche se ha affermato che non farebbe mai una cosa simile da solo, ha affermato il ministro degli Esteri Mevlut Cavusoglu incontrando il ministro italiano Paolo Gentiloni. Nella dichiarazione rilasciata in conferenza stampa, il ministro turco ha sottolineato che "ci vuole una decisione tutti insieme".

Intanto la diocesi orientale della Siria della Chiesa assira, ha comunicato che sono stati rilasciati gli ultimi 43 cristiani assiri, ostaggi dell'Isis da un anno. Questi sono gli ultimi di 260 persone prese in ostaggio e rilasciate lentamente.