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AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA ROMA Sala Sinopoli CONCERTO del Capodanno Cinese Sabato 30 gennaio, ore 19.00 presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma, Concerto di Capodanno. No, non è uno scherzo. E’ l’inizio dei festeggiamenti del Capodanno Cinese, anno della Scimmia, che precisamente inizierà l’8 febbraio, in occasione della seconda luna nuova dopo il solstizio d’inverno. La festa vera e propria coinvolgerà soprattutto il quartiere dell’Esquilino dove maggiormente è concentrata la comunità cinese a Roma. Sono previste danze folkloristiche, sfilate in costumi tradizionali fino a Piazza Vittorio e tanto altro. L’Ambasciatore della Repubblica Popolare Cinese in Italia Li Ruiyu nel discorso d’apertura dà il benvenuto a italiani e cinesi presenti in sala e sottolinea l’importanza di una sempre maggiore cooperazione tra i due popoli. Una docente cinese che parla un perfetto italiano e uno studente italiano che parla cinese, provenienti dall’Istituto Culturale Confucio, introducono e illustrano i brani proposti. Si tratta in prevalenza di musiche popolari e tradizionali di alcune regioni della Cina, il Chaozhou e il Guandong, eseguiti con srumenti tipici: il liuto cinese, il flauto di bambù, l’erhu, o violino a due corde, vari tipi di percussioni, che sanno creare melodie dai titoli dolcemente esotici: “Al mercato dei Fiori”, “Cavalcata di Primavera”, “Il Canto dei due Cardellini”, “La Pioggia bagna il Banano”. Le note portano lontano, in un paese sterminato, con una cultura che va così indietro nei secoli… Narra la leggenda che tanto tempo fa la Cina era tormentata dal temibile Mostro Nian. Il mostro, abitante degli abissi e delle montagne, era ghiotto di carne umnana, specie quella dei bambini, e ogni dodici mesi, quando la fame iniziava a fargli brontolare la pancia, usciva dalla sua tana. Raggiungeva ogni villaggio, ogni centro abitato, la campagna e inferocito ingurgitava tutto e tutti. Ma gli uomini scoprirono col passar del tempo che il terribile Nian aveva una grande debolezza e così ebbero salva la vita: temeva i rumori forti, il frastuono e il colore rosso…. Mi accorgo che le poltrone della sala dove si tiene il concerto sono tappezzate di rosso. E’ solo un caso, ovviamente. Ma la percezione cromatica unita all’armonia musicale si intrecciano e l’atmosfera che ne scaturisce è davvero vibrante. I musicisti chiudono il concerto eseguendo “O Sole Mio”, omaggio al Paese che li ospita; l’Ambasciatore ringrazia e invita il pubblico ad accomodarsi all’esterno dell’Auditorium perché è previsto uno spettacolo pirotecnico. Il cielo è plumbeo, ma per fortuna niente pioggia, così tutti a naso in su, in attesa. Ed eccoli che arrivano: mai visto fuochi d’artificio durare così a lungo, bellissimi, coloratissimi, fortissimi, con tanto, tanto rosso. Il Mostro Cattivo avrà sicuramente paura; speriamo che lasci in pace i Cinesi, che lasci in pace noi, che lasci in pace tutto il mondo! Auguri di buon anno! Cin cin, Cina!
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 21/12/2024 21:29:39 |
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