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YEMEN: strutture sanitarie sotto attacco. MSF chiede risposte

YEMEN: strutture sanitarie sotto attacco. MSF chiede risposte
Autore: Ufficio Stampa Medici Senza Frontiere Italia
Data: 25/01/2016

L'accesso alle cure mediche deve essere sempre garantito
 

Secondo l'organizzazione internazionale medico umanitaria Medici Senza Frontiere (MSF), il conflitto in Yemen si sta combattendo con un totale disprezzo per le regole della guerra. Le attività mediche di MSF in Yemen sono state attaccate quattro volte in meno di tre mesi, e ogni incidente è stato più grave del precedente.

“Il modo in cui si combatte in Yemen sta arrecando enormi sofferenze e dimostra che le parti in conflitto non riconoscono e non rispettano lo status protetto di ospedali e strutture sanitarie. Ne vediamo le conseguenze devastanti ogni giorno sulle persone intrappolate nelle zone di conflitto”, dichiara Raquel Ayora, direttore delle operazioni di MSF. Da quando è scoppiato il conflitto, nel marzo 2015, i luoghi pubblici vengono colpiti e bombardati su vasta scala. “Nulla è stato risparmiato, nemmeno gli ospedali, anche se le strutture mediche sono esplicitamente protette dal diritto internazionale umanitario”.
 
Il primo ha avuto luogo il 26 ottobre, quando gli aerei della Coalizione guidata dall’Arabia Saudita hanno ripetutamente bombardato un ospedale nel distretto di Haydan, nella Provincia di Saada. Una clinica mobile di MSF è stata poi colpita da un attacco aereo il 2 dicembre, nel quartiere Al Houban di Taiz, ferendo otto persone, tra cui due membri del personale di MSF, e uccidendo una persona nelle vicinanze. Il 10 gennaio, l'ospedale supportato da MSF a Shiara è stato attaccato in un incidente che ha ucciso sei persone e ferito almeno sette, la maggior parte di loro personale medico e pazienti. Il 21 gennaio, un’ambulanza di MSF è stata colpita e il suo conducente ucciso in una serie di attacchi aerei che hanno ferito decine di persone e ucciso almeno sei nel governatorato di Saada. MSF non ha ricevuto alcuna spiegazione ufficiale per nessuno di questi incidenti.

“Sempre più spesso assistiamo ad attacchi alle strutture mediche che vengono minimizzati ed etichettati come “errori” o “sbagli” prosegue Ayora. “Proprio la scorsa settimana il Ministro degli Esteri britannico ha affermato che in Yemen non ci sono state deliberate violazioni del diritto umanitario internazionale da parte dell'Arabia Saudita. In questo modo, bombardare erroneamente un ospedale protetto diventerebbe un’azione tollerabile. Questa logica è offensiva e irresponsabile”.

MSF ha deciso di richiedere un'indagine indipendente da parte della Commissione d’Inchiesta Umanitaria Internazionale (IHFFC) sull’attacco all’ospedale di Shiara. MSF ha già richiesto l’attivazione della Commissione dopo il bombardamento del proprio ospedale traumatologico a Kunduz, in Afghanistan, da parte dell'esercito degli Stati Uniti. MSF è ancora in attesa di sapere dal governo degli Stati Uniti se acconsentirà o meno alle indagini. La Commissione è l'unico organo d'inchiesta internazionale permanente con un mandato specifico per indagare potenziali violazioni del diritto umanitario internazionale, ai sensi delle Convenzioni di Ginevra.

Data la crescente consapevolezza e lo slancio politico attorno all'importanza di proteggere le strutture sanitarie, è giunto il momento di prendere decisioni efficaci e andare oltre le dichiarazioni di sdegno e condanna. “Quattro nostre strutture sanitarie sono state attaccate in quattro mesi in Yemen e in Afghanistan”, dichiara la dott.ssa Joanne Liu, presidente internazionale di MSF. “E’ questa la nuova prassi: un ospedale di MSF bombardato al mese? Quanti altri ospedali sono attaccati in Yemen e in altre zone di conflitto, gestiti da personale medico che non ha la stessa forza di MSF per denunciare all’opinione pubblica quanto sta accadendo? Ci rifiutiamo di accettare che questa tendenza prosegua con una totale assenza di responsabilità. Abbiamo urgente bisogno di garanzie dalle parti in guerra che gli ospedali funzionanti non diventino mai un obiettivo legittimo”.

In Yemen, MSF lavora nei governatorati di Aden, Al-Dhale', Taiz, Saada, Amran, Hajjah, Ibb e Sana'a. Dall'inizio della crisi nel marzo 2015, le équipe di MSF hanno trattato più di 20.000 feriti di guerra. Finora, MSF ha inviato più di 790 tonnellate di forniture mediche. MSF gestisce 11 ospedali e centri sanitari e supporta altri 18 centri sanitari. Con un sistema sanitario a malapena funzionante, in Yemen MSF fornisce anche servizi sanitari non di emergenza.




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