C'è una svolta alla crisi libica, dopo l'intesa su un governo di unità nazionale. Ad affermarlo l'inviato speciale Onu per la Libia, Bernardino Leon, in una conferenza stampa in Marocco. Una soluzione che viene dopo quasi un anno di aspre trattative che hanno causato, all'interno del paese, una crisi non solo politica, ma anche militare.

Ora la lista con i nomi dei ministri è al vaglio di Tobruk e Tripoli, le roccaforti delle forze che si contendono il potere nel paese. Il nome del futuro premier libico, dovrebbe essere Fayez Serraj e dovrebbe essere un nome accettato da tutte le fazioni. Ora la speranza è che tutti i libici accettino la lista dei nomi che andranno a governare il paese cercando di ristabilire un po' di normalità all'interno del paese.

Leon si è anche scusato in conferenza stampa per aver impiegato così tanto tempo per trovare una soluzione pacifica per Libia. Questo ritardo, infatti, è stato anche la causa di molti morti, ma anche la presenza di 2,4 milioni che si trovano in una grave situazione umanitaria.

Il governo di unità nazionale dovrebbe avere anche il sostegno della comunità internazionale che segue con preoccupazione l'evolversi della situazione libica, essendo in parte responsabile della destabilizzazione dello stesso governo. Poi il rappresentante Onu ha voluto ringraziare il Marocco che ha ospitato i colloqui, ma soprattutto i rappresentanti che hanno dimostrato "coraggio, generosità e creatività" per raggiungere ad un accordo unico per tutti.

Ora si attenderanno le risposte dei libici e si spera di poter dare inizio ad una nuova fase per la Libia che si ritroverà ad affrontare numerose problematiche a causa delle ripercussioni della guerra interna al paese.