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Parigi è stretta nella morsa dei rifiuti. I netturbini della città francese hanno incrociato le braccia e da quattro giorni non ritirano i rifiuti. Lungo le strade della capitale francese restano cassonetti stracolmi di spazzatura non ritirata mentre il puzzo degli scarti, anche a causa delle piogge di inizio settimana, è diventato intenso. I netturbini parigini, che lavorano ancora per il comune e non per le concessionarie private, sono in sciopero perché chiedono una rivalutazione del loro stipendio. Il braccio di ferro con il sindaco di Parigi Anne Hidalgo, resta attivo fino al raggiungimento dell'obiettivo. Il sindaco sembra fiduciosa nel trovare una soluzione già oggi, quando si siederanno ad un tavolo per negoziare sugli scatti di anzianità e gli aumenti di stipendi. I cittadini intanto lamentano il degrado del centro cittadino, lasciato alla mercé della spazzatura tra puzza e cassonetti colmi e soprattutto per l'immagine di una città che richiama ogni anno milioni di turisti, costretti a convivere e girare per la città con tanto di emergenza rifiuti. Anche i ristoratori, i negozianti, lamentano la cattiva immagine per le loro attività. La Francia non se la passa poi tanto bene, non solo per lo sciopero dei netturbini. È solo di qualche giorno fa la notizia della rivolta dei dipendenti di Air France. Un centinaio di dipendenti sono riusciti a penetrare all'interno della sede della compagnia urlando slogan contro i dirigenti, alcuni sono stati aggrediti, come Xavier Broseta, capo delle risorse umane, costretto a fuggire a torso nudo e a scavalcare delle barriere per salvarsi. Un'immagine che ha fatto il giro del mondo e che ha mostrato l'esasperazione dei lavoratori. L'assalto alla sede della Air France è avvenuto dopo che i dirigenti della stessa hanno presentato un piano con la riduzione del personale di terra, volo e hostess di 3900 unità. In una proposta presentata prima di quella che prevedeva i licenziamenti, era stato chiesto ai lavoratori di lavorare di più, in alcuni casi di raddoppiare le proprie ore, senza nessun costo aggiuntivo. Il governo francese non osserva solo preoccupato per le crisi dei netturbini e l'Air France. In piazza sono scesi anche i lavoratori del settore pubblico e privato che protestano contro i tagli a causa della crisi. Tra questi anche il settore scolastico che è uno settori più colpiti, uno dei cartelli annuncia: "L'Education ne payera pas la crise". |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 26/12/2024 18:51:23 |
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