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Al Macro Testaccio a Roma, dal 3 ottobre al 10 gennaio 2016 due mostre di eccezione per la sezione Arte contemporanea, con Cristiano Pintaldi – Dalla Materia alla Luce e Alberto Di Fabio – CosmicaMente. Pintaldi nasce a Roma nel 1970, e la mostra si compone di una sequenza di suoi lavori in tutta la loro evoluzione, partendo dalla sua passione per la televisione e la pubblicità e il modo in cui questa ha influenzato la percezione della realtà riflessa nella pittura. Colori vivaci, su sfondo nero, come i pixel compongono la realtà virtuale, così i colori intervengono in modo inusuale per descrivere la grandiosità di quello che avviene dentro ad uno schermo, una specie di oracolo, di miracolo che in uno spazio così piccolo possa essere contenuto un mondo intero di informazioni, lingue differenti e immagini. Prende molto spunto dal web, dai social, dalla rete, si appassiona ai cartoni animati e scorci del cinema di Kubrick mescolati in un fantasmagorico patchwork di teatralità e fede nelle potenzialità del digitale. Che cosa ci racconta oggi l’arte? Questo ed altro, e accanto a lui c’è Alberto Di Fabio, classe 1966 di Avezzano, studia a Roma e poi si trasferisce a New York. Utilizza la pittura ma anche installazioni e video arte, per accogliere i grandi dubbi, la ricerca continua che gli artisti percorrono nell’inseguimento perpetuo di un rinnovato senso. Il sesto senso che si può cogliere solo andando oltre la realtà terrena e arrivare alle lontananze del cosmo. Alle stelle si affida, alle galassie immobili che immortala nei suoi quadri, in cui le relazioni nascoste sono perfette e intoccabili, al contrario del caos che regna quaggiù, da noi. La catena del DNA, il microcosmo, la percezione scientifica della realtà, non sono altro che rappresentazioni fedeli della nostra visione delle cose, l’astrazione non è altro che un filtro, una soggettività che non deve spaventarci, perché anche quella è reale. L’ispirazione onirica di Di Fabio tende ad elevarci ad una spiritualità diversa, molto meno terrena, apparentemente, di Cristiano Pintaldi. Esposti in maniera consequenziale è come se i due artisti esponessero un pensiero chiuso e concreto. Una breve risposta agli infiniti interrogativi dell’esistenza. |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 21/12/2024 04:06:17 |
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