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“Se non si approva la riforma della Legge elettorale proporzionale, si rischia la crisi di governo”. Chi ha detto questa frase? Nel 2005, Silvio Berlusconi, che voleva ad ogni costo che, quella che fu poi soprannominata “Porcellum”, passasse in tempo utile alle imminenti elezioni politiche. Una Legge che gli italiani hanno capito con molto ritardo e che col tempo ha creato la disaffezione verso la componente politica da parte della popolazione che, finalmente, si è resa conto adesso di non aver praticamente più voce in capitolo quando si tratta di elezioni. Non è che ci volesse molto a comprendere che il “Porcellum” fosse una vera porcata contro l’elettorato. Ma agli italiani le cose vanno fatte capire man mano, con calma, e poi capiscono tutto quando ormai è troppo tardi. 2015: sono passati 10 ani dalla porcata del Porcellum, dichiarata poi incostituzionale - dalla Corte Costituzionale - solamente nel 2013. Fondamentalmente, l’incostituzionalità era riferita al premio di maggioranza e all’impossibilità per gli elettori, di poter fornire una preferenza. Il premio di maggioranza fa si che il partito vincitore abbia la maggioranza dei seggi in parlamento, così da poter governare senza quasi dover ascoltare le opposizioni. Opposizioni, vorrei ricordare, che dovrebbero garantire la pluralità in quella che dovrebbe ancora essere una Repubblica a regime democratico. Se al governo “comanda” chi ha vinto e ha la maggior parte dei seggi in Parlamento, chiedetevi dove sia poi la componente democratica che dovrebbe derivare da un dialogo aperto fra maggioranza e opposizione ogni qual volta c’è da decidere le sorti del paese e quindi, della popolazione. 10 anni dopo la dichiarazione di Berlusconi, Matteo Renzi – terzo Premier della storia politica italiana a chiedere la fiducia sulla Legge Elettorale dopo Mussolini e De Gasepri – replica parola per parola la stessa frase: “Se non si approva la riforma della Legge elettorale, crolla il governo”. Chissà se mentre stringeva il Patto del Nazareno con Berlusconi, Renzi si sia fatto dare anche una sorta di decalogo di comportamento e frasi da sciorinare al momento opportuno. Sta di fatto, che la minaccia ha funzionato. In troppi hanno temuto di poter perdere l’unica cosa per cui si fa politica in Italia: il vitalizio. Se il governo crolla prima della fine della legislatura, è un niente di fatto e si va a casa a mani vuote. L’Italicum è passato direttamente sulla scrivania del Presidente Mattarella mentre la popolazione è distratta da altri fatti. C’è da pensare agli scontri di Milano, ai migranti che continuano a sbarcare sulle nostre sponde con tanto di scabbia e malaria, ultimamente. E poi, la manifestazione degli insegnanti e anche, gli scontri – duri stavolta – con alcuni manifestanti, caricati dalla Polizia, che a Bologna si erano “permessi” di gridare frasi contro Renzi. Scoprire che la Polizia è stata fermata dal caricare i Black Bloc a Milano ma non dal caricare qualche onesto cittadino reo solo di essere incazzato per dover subire il governo meno democratico della storia d’Italia è stata una brutta esperienza per tutti. E’ passata una Legge elettorale peggiore del Porcellum, ma gli italiani sono affaccendati a commentare altre notizie, forse ritenute più importanti di quella di aver perso per sempre il diritto/dovere di scegliere qualcosa in questa nazione. L’Italicum com’è oggi è già incostituzionale, considerando l’alto premio di maggioranza (340 seggi se si arriva al 40% al primo turno o al ballottaggio) e quella formula paracula per cui sembra che si possa esprimere la preferenza. Sembra, perché in realtà con l’Italicum, i capolista sono sempre scelti dai segretari di partito e per quanto un elettore possa decidere un nome piuttosto che un altro, a vincere in ogni caso, è il capolista. Lo sbarramento al 3% consentirà ai partiti minori di passare, ma è un dettaglio di poco conto, dal momento che l’Italicum consentirà a chi vince le elezioni di regnare, e non di governare.
Per alcuni, Renzi e i suoi, questo è assolutamente auspicabile. Il potere in mano a un solo partito e al premier deve essere una nuova forma di democrazia che ancora nessuno di noi conosceva. E guai a chiamarla dittatura, perché altrimenti insorge quella parte di popolazione che appena accenni a raccontare la realtà delle cose, ti danno del complottista. Nel frattempo, prima di arrivare al 2016, quando l'Italicum prenderà a pieno titolo il posto del Porcellum, si realizzeranno quelle riforme costituzionali che renderanno di fatto costituzionale persino la nuovaLegge elettorale. E allora si, sarà impossibile recriminare, manifestare e bestemmiare contro chi ha tolto l'ultimo sprazzo di libertà e sovranità popolare. Insomma: è stata approvata una Legge elettorale peggiorativa del Porcellum, che nega definitivamente la componente fondamentale del criterio di democrazia e che elargirà un potere assoluto ai vincitori. Datemi della disfattista, della complottista. Dite quello che vi pare. Io ve lo dico subito: ve lo avevo già detto…
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I commenti: | |||
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 01:36:07 |
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