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Gentile Direttore, Le segnaliamo la lettera inviata da un gruppo di disoccupati "over 45" alle Istituzioni milanesi e lombarde e ai sindacati. Possibile che le amministrazioni pubbliche in tempo di EXPO non siano riuscite a ricollocare - nemmeno per lavori temporanei - dei disoccupati svantaggiati che si erano presi in carico più di un anno fa? EXPO non era un’iniziativa che avrebbe dovuto dare un po’ di ossigeno anche sul fronte occupazionale alle migliaia di disoccupati disperati dell’area milanese e lombarda (almeno)? Mentre Milano è tappezzata di inviti a “Lavorare con EXPO” (che ingaggia invece migliaia di volontari) la nostra esperienza rispecchia la situazione della maggior parte dei nostri coetanei già espulsi dal mondo del lavoro e deprivati dei loro diritti e di qualunque speranza di sopravvivenza, che si attendevano un promesso ricollocamento almeno in questo ambito da parte delle Istituzioni e che invece sono stati per l’ennesima volta discriminati. Siamo reietti e invisibili, persone e professionalità sprecate, che si vedono passare davanti il treno dell’Expo, carico di passeggeri festanti, insieme a stanziamenti di denaro pubblico che non vanno a vantaggio di coloro per i quali erano stati previsti. --------- Milano, 16 marzo 2015 Egregio Avv. Giuliano Pisapia Sindaco di Milano e p.c. Gentile Dr.sa Cristina Tajani Assessore alle Politiche per il lavoro, Sviluppo economico, Università e ricerca Comune di Milano Egregio Sig. Pierfrancesco Majorino Assessore alle Politiche sociali e Cultura della salute Comune di Milano Gentile Dr.sa Chiara Bisconti Assessore al Benessere, Qualità della vita, Sport e tempo libero, Risorse umane Comune di Milano --------- Egregio Avv. Roberto Maroni Presidente Regione Lombardia e p.c. Gentile Dr.sa Valentina Aprea Assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro Regione Lombardia Egregio Sig. Graziano Gorla Segretario Generale CGIL Milano e p.c. Egregio Sig. Ivan Lembo - Responsabile Politiche Sociali CGIL Milano Egregio Sig. Antonio Verona - Responsabile Dipartimento Mercato del Lavoro CGIL Milano Gentile Sig.ra Ivana Brunato - Segreteria CGIL Milano Egregio Sig. Corrado Mandreoli - Segreteria CGIL Milano Egregio Sig. Danilo Galvagni Segretario Generale CISL Milano Metropoli, Coordinamento Expo Oggetto: - Comune di Milano - Bando 2013 esodati, cassaintegrati e disoccupati over 45 - Regione Lombardia – Dote Unica Lavoro 2014 - EXPO 2015 Illustre Signor Sindaco, siamo alcuni dei cittadini disoccupati a suo tempo presi in carico dal Comune di Milano in occasione del Bando 2013 finalizzato alla “riqualificazione e all'inserimento in azienda dei destinatari”, a seguito del quale eravamo stati assegnati al Servizio Supporti Attivi per il Lavoro con la garanzia che ci sarebbero state fornite delle opportunità concrete di reinserimento lavorativo attraverso agenzie per il lavoro, canali agevolati del Comune, in occasione di necessità di personale da parte di altri Enti pubblici e, soprattutto, in vista di EXPO 2015. Purtroppo, a più di un anno dal Bando, e ormai alla vigilia dell’apertura di EXPO 2015, nessuno di noi è stato ricollocato, né siamo stati chiamati nemmeno in vista di una potenziale selezione, come pure – a quanto ci risulta - nessuna delle altre persone nella nostra condizione (disoccupati di lungo periodo over 45-50) è stata nemmeno presa in considerazione nelle selezioni per nessuna delle posizioni previste per il personale di EXPO sia nell’organizzazione della fiera che per le aziende espositrici (anche quelle gestite da Manpower), in totale trasgressione delle leggi che vietano la discriminazione per età. In particolare, per quanto riguarda il Bando in oggetto, l’unica proposta che ci è stata fatta è stata quella di convogliarci in un gruppo di “Auto-mutuo aiuto” organizzato presso la sede delle Servizio Supporti Attivi che non si è rivelato svolgere nemmeno la funzione per la quale era stato costituto, in accordo con i sindacati, e cioè “favorire il reinserimento nel mercato del lavoro dei soggetti partecipanti“, ma si è rivelato essere una mera “area di parcheggio” di assistenzialismo più o meno consolatorio e inconcludente, certo inutile per chi si aspettava di essere ricollocato. Le proposte di lavoro ricevute a fronte del bando, per la maggior parte di noi sono state assolutamente inesistenti, per altri irrisorie o completamente fuori dalle mansioni di competenza. Questo mentre ci giungevano informazioni dal web, dalla stampa, dal passaparola di “soggetti svantaggiati” inseriti, in barba a qualunque graduatoria di svantaggio per il quale il Bando era stato ideato, in mansioni varie da altri uffici del Comune anche per società collegate. Oltre a questa totale inefficienza del Bando nei nostri confronti, come disoccupati – e questo ci accomuna anche a quelli che non hanno partecipato al medesimo – siamo costantemente rimpallati tra diverse funzioni pubbliche, come la Dote Unica Lavoro della Regione Lombardia, il Centro per l’impiego, vari uffici del Comune (Via Fleming, Via Scaldasole, Viale D’Annunzio) che non si coordinano fra di loro, non forniscono nessun servizio degno di questo nome, giustificano solo la loro esistenza senza dare un vero supporto a chi, disperato, vaga alla ricerca – da sé medesimo – delle informazioni dalle quali dipende letteralmente la propria sopravvivenza! Vediamo passare davanti a noi stanziamenti di decine di milioni di Euro (es. Dote Unica Lavoro!) di cui nemmeno le briciole finiscono nelle tasche di noi disoccupati che dovremmo esserne i destinatari (che invece dobbiamo trovare i soldi anche per pagarci il biglietto del tram per recarci alle agenzie per il lavoro o per frequentare corsi per disoccupati che non prevedono neanche il rimborso spese) e finiscono invece nelle tasche di intermediari che ci forniscono servizi di dubbia utilità e nessun ricollocamento. Siamo qui ora, mentre ci passa davanti il treno dell’EXPO 2015, carico di passeggeri festanti, bombardati dalla pubblicità incessante in ogni dove che ci deride “lavora anche tu per Expo”! Apprendiamo – anche qui dalla stampa e dal web – su quante presunte opportunità di lavoro prevedeva in questa occasione di creare la Regione Lombardia “soprattutto per le persone svantaggiate (donne e ultra cinquantenni)!” Categorie alle quali evidentemente non apparteniamo, noi poveri illusi che ci aspettavamo di essere inseriti nella prevista quota di disoccupati “over” che l’EXPO aveva l’obbligo di assorbire! (In fondo, possiamo sempre prestare lavoro gratis come “volontari”...) Noi che non sappiamo neanche come arrivarci vivi alla data di apertura dell’Expo... (né come sopravviveremo dopo!) Questo mentre ci tocca sentire l’Assessore Chiara Bisconti intervistata a Radio Popolare dichiarare la necessità di personale per EXPO da parte del Comune di Milano (per es. di guardiania ai musei nel periodo della fiera) e che si attingerà “alle liste del Comune”. Nessuno di noi è stato nemmeno contattato in merito. Le informazioni, come sempre, ci passano davanti e sta a noi rincorrerle (per poi vedere solo che ne veniamo esclusi!) Mentre l’Assessore Valentina Aprea a Telelombardia parla addirittura di “Dote Lavoro per Expo”, quando a noi non risulta nemmeno esistere (se proviamo a iscriverci). Siamo decisamente stufi di fare da “figuranti” nel balletto delle responsabilità di quanti proclamano a gran voce di prendersi cura dei cittadini svantaggiati e – concretamente – ci fanno rimbalzare contro un muro di gomma. Ci sentiamo trattati come palline in un flipper, dal valore unitario decisamente scarso, mentre siamo persone con una carriera anche rispettabile alle spalle, semplicemente meno fortunate di altre: risorse umane che evidentemente ci si può permettere di sprecare. E comunque cittadini a tutti gli effetti, carriera o non carriera, ai quali si chiede di pagare le tasse senza che nessuno si domandi come possiamo fare a pagarle non avendo – da anni – alcun reddito! Siamo intrappolati in un mondo in cui, per noi, ci sono solo doveri e non diritti: abbiamo il dovere di andare in pensione (sempre che ci si arrivi vivi...) a, forse, 70 o più anni, senza che nessuno ci garantisca adesso il diritto di avere un lavoro e quindi di vivere! Trattati come scarti umani, una via di mezzo tra gli appestati di Ebola e i fantasmi. Non esiste solo la “disoccupazione giovanile”! Esiste anche – numericamente soprattutto! – la disoccupazione matura che lascia sulla strada centinaia di migliaia di cinquantenni come noi ogni anno, espulsi dal mercato del lavoro nella fase della vita in cui dovrebbero essere loro a essere il sostegno della famiglia e invece diventano invisibili anche per chi li dovrebbe tutelare. Ci aspettiamo di essere finalmente presi in considerazione, e non rimbalzati come è finora avvenuto, consci che questa è la nostra ultima speranza di rientrare nel mondo del lavoro. La ringraziamo per l’attenzione. Cordiali saluti. Gabriella Stojan Elena Michelazzi Fulvio Petronio Massimo Airo Luigi Ilardo Renza Badagliacca
Assunta Furlani |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 01:49:04 |
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