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Ancora con nel cuore lo sgomento per la morte di centinaia di persone nel Mediterraneo, fossa a cielo aperto di cui nessuno vuol prendersi la responsabilità, ecco apparire una notizia che avrebbero fatto bene a fornire in tempi meno sospetti. La notizia riguarda una banda “dedita alla tratta di esseri umani dall’Africa all’Europa” tratta in arresto a conclusione dell’operazione denominata “Glauco II” e condotta dalla Polizia di Stato. Da quanto si legge dagli articoli usciti in queste ore sulla stampa nazionale, le indagini avrebbero avuto inizio dopo che, lo scorso 3 ottobre 2013 a Lampedusa, 366 persero la vita a mezzo miglio dall'isola. Le persone arrestate, etiopi ed eritrei ma anche di altre nazionalità, facevano affari sulla cosiddetta “rotta libica” quella che trasporta incessantemente migranti da una sponda all’altra fra la Libia e la Sicilia. A capo dell’organizzazione, tale Ghermay Ermias, un etiope, insieme a Redae Medhane Yehdego, eritreo. Ora, questa sarebbe una bellissima notizia, fosse solo che giunge nelle stesse ore del più tragico naufragio di migranti della storia della migrazione sul nostro territorio. Se avessero sgominato questa banda prima o un poco dopo il naufragio, non sarebbe sorto il dubbio che, come è accaduto tante altre volte e per altri fatti, la propaganda fornisca subito una sorta di contropartita alla popolazione, in tempi di campagne elettorali. Eh si, perché non va dimenticato che siamo in campagna elettorale e che lo stesso Renzi è dovuto rientrare precipitosamente a Roma a causa del terribile naufragio, proprio mentre si trovava a Mantova per la campagna elettorale PD per le prossime amministrative. Per non parlare di Salvini che sembra non stare nella pelle: questa strage solletica ancor più la sua passione elettorale e gli fornisce nuovi elementi per abbeverare il suo elettorato assetato - bontà sua - di sangue di migranti. Nel frattempo, sembra che altre due imbarcazioni cariche di migranti, forse 400, sono in queste ore tratte in salvo dalla Guardia Costiera al largo delle coste libiche C’è da chiedersi un paio di cose: la prima, quanto ancora il tema dei migranti verrà sfruttato per varie propagande politiche. Quelle che inneggiano al razzismo o quelle che propendono per dare l’immagine di coloro che aprono le porte di casa ai “poveri migranti”. La seconda domanda è: forse la situazione sta sfuggendo di mano alla stessa politica che, per vent’anni, ha finto di non saper nulla di “tratta di uomini” e di come questa fosse organizzata? In ambo i casi, è la conferma di un fallimento. Basato stavolta su un criterio inaccettabile e che dovrebbe essere l’unico condiviso globalmente: non si può speculare a proprio piacimento sulla vita della gente. Fossero italiani, africani, giapponesi, mongoli o coreani. Sulla vita non si specula. Invece, in special modo questo governo così ambiguo, che a parole lancia slogan democratici e buonisti ma concretamente azzera ogni diritto umano, nazionale e internazionale, assistiamo alla definitiva sconfitta di un sistema che forse, per una volta, ha fatto male i conti con chi ha stretto qualche accordo per traghettare elementi umani, manco fossero l’ingrediente di una ricetta: un polpettone che ancora una volta, sa di corruzione e mai di buono. ©Tutti i diritti riservati. La diffusione è concessa esclusivamente indicando chiaramente il nome dell'autore e il link che riporta a questa pagina |
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 01:56:23 |
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