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Si può lasciare in eredità, a una figlia la memoria storica della famiglia? Questo racconto ci dice di si, ed è il regalo più bello che una madre, Adele, aggredita da una terribile malattia degenerativa che la porterà pian piano a dimenticare tutto, realizza per l'unica figlia, Emma, componendo un lungo diario colloquiale ricco di elementi che riportano al passato e alla quotidianità. Nell'assoluto garbo e semplicità con cui la madre compone scrivendo passo dopo passo i ricordi familiari, questo racconto è pregno di emozioni fortissime, le stesse che si provano quando qualcuno apre l'anima e ne fa fuoriuscire ogni sfumatura senza alcuna remora, senza filtri Perdere la memoria è una condizione disarmante. Fissarla per sempre, con l'intento di farne dono a una figlia, il regalo più grande. E' questo che muove il cuore di questa donna così semplice nelle sue emozioni e nei suoi racconti, così innamorata di questa figlia ormai adulta e troppo presa, spesso, dalle corse della vita. Regalare la memoria storica corrisponde a donare tutto di se senza lasciare spazio ai dubbi. E' donarsi completamente senza remore. Se si pensa a cosa ci accade quando perdiamo la mamma si può comprendere meglio il valore del racconto di un'intera esistenza, dettagliato quasi come a rivivere nel presente persino gli odori e i più piccoli particolari. Adele racconta con un garbo infinito, quasi chiedendo scusa a ogni riga, l'amore per il marito, il passato di giovane donna, l'arrivo della figlia, chi erano i nonni e cosa è la vita, vissuta con gli occhi e l'anima di chi si sorprende ogni giorno della sua bellezza. Questa madre ama. Ama perdutamente la vita, passata e presente, e ama una figlia troppo presa dalla vita. Glielo scrive in ogni parola, in ogni ricordo. Lo descrive in quei biglietti che le lasciava e che negli anni ha conservato, piccoli messaggi di amore in ordine sparso, che riporta diligentemente all'inizio di ogni nuovo ricordo da raccontare per iscritto. Mamma Adele dimenticherà ogni cosa a causa della malattia, ma lascerà a sua figlia in eredità l'impronta concreta di un'intera esistenza. Dopo la sua morte, questo diario le donerà nuovamente la vita. Un modo assolutamente nuovo di sostenere sua figlia, dopo di lei. Micaela Scapin, autrice di questo diario familiare, è riuscita a creare uno strumento in grado di scalfire l'animo di chi legge e di arrivare fino alle pieghe più profonde. Fino alle lacrime che è persino bello versare, provando sentimenti che spesso spingiamo troppo in fondo, per non soffrire. Da rileggere ogni volta che sentiamo la necessità di provare emozioni vere. Note sull'autrice: Micaela Scapin è nata a Mestre (VE) nel 1973. Giornalista multimediale, prima di dedicarsi alla consulenza esterna nell’ambito della comunicazione ha collaborato con “Il Gazzettino”. Ha realizzato il manuale Just Married in Venice per l’Associazione Veneziana Albergatori, ha pubblicato il romanzo Svegliati sono le nove (2009, Supernova). Ha fondato lo studio M: Comunicazione che si occupa di consulenza in comunicazione esterna, formazione, uffici stampa, social media Pr ed organizzazione eventi per aziende e privati. Collabora con doveviaggi.it, il sito del mensile di viaggi "DOVE" (Rizzoli). |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 21/12/2024 04:23:17 |
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