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Nessuna condanna per genocidio a Serbia e Croazia per la guerra dei Balcani. A stabilirlo la Corte Internazionale di giustizia dell'Onu. Dopo anni di richieste, presentazione delle prove, lanci di accuse, i giovani hanno sentenziato che nessuno può essere condannato per i fatti criminali della guerra in Jugoslavia. Proprio non condannato no, ma sicuramente l'Onu ha messo la parola fine su una delle sentenze più attese degli ultimi anni. Il giudice Peter Tromka, che ha presieduto la giuria, ha sottolineato che il "caso è destituito di ogni fondamento" e ha anche aggiunto che non ci sono prove sufficienti per dimostrare che la Serbia abbia agito senza essere portato a commettere genocidio. Per genocidio, infatti, la Convenzione Onu,specifica che il genocidio è da intendersi quando le forze militari avversarie hanno "lo scopo specifico necessario perchè si parli di genocidio si riferiscono alla volontà di forze militari che vogliono uccidere tutti o una parte degli appartenenti ad una etnia specifica". Le ragioni che spingono verso questa azione possono essere etniche, razziali o religiose. Riferendosi a questa descrizione che ne spiega le dinamiche a cui l'Onu fa riferimento, i giudici sono giunti alla conclusione che per Serbi e Croati le cose non sono andate realmente così. Quindi non genocidio, ma sicuramente stragi, quelle che hanno colpito e caratterizzato gli anni della guerra. La città croata di Vukovar, per esempio, venne distrutta dopo tre mesi di occupazione, nel 1991. Decine di migliaia di croati vennero sfollati e circa 260 arrestati e uccisi. Ma le stragi continuarono. Belgrado denunciò i croati per aver espulso dal territorio croato 200mila serbi. Non solo, ma quattro anni dopo le forze armate croate bombardarono i serbi nella regione della Krajina, mentre 200mila persone abbandonarono le proprie case. I diciassette giudici della Corte dell'Aja hanno respinto tutti i ricorsi presentati da entrambe le parti, da croati e serbi. La sentenza non è del tutto inaspettata,visto che il Tribunale per i crimini di guerra nella ex Jugoslavia, non ha mai condannato nè serbi nè croati per atti di genocidio. La guerra jugoslava termina con un nulla di fatto, che non condanna nessuna delle due fazioni per i misfatti che avvennero durante la guerra, protrattasi dal 1991 al 1995.
Le dichiarazioni da entrambe le parti politiche non si sono fatte attendere. "Credo che con cio' e' stata chiusa una triste pagina del nostro passato, e ne e' stata aperta un'altra sul nostro futuro" ha affermato il ministro della giustizia serbo Nikola Selakovic plaudendo al verdetto dei giudici che allontana ogni sospetto di genocidio. |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 26/12/2024 07:51:39 |
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