È cominciato il voto in Grecia. Dalle sette di stamane, le 6.00 in Italia, sono stati aperti i 19.449 seggi che accoglieranno i greci per le votazioni legislative. Il risultato di queste consultazioni potrebbe avere importanti ripercussioni sul sistema politico-economico dell'Europa.

I seggi saranno aperti fino alle 19.00, le 18.00 in Italia, e secondo quanto affermato dal ministero dell'Interno greco, se non ci saranno problemi, i primi exit-poll si dovrebbero avere intorno alle 20.30 italiane.

Questo è un voto importante e l'intensa campagna elettorale che l'ha preceduto, ne ha delineato tutte le caratteristiche. Sottolineandole proprio nel finale. Alla chiusura della campagna elettorale, infatti, Alexis Tsipras, il candidato con maggior probabilità di successo, ha concluso la campagna elettorale spiegando che, in caso di vittoria, il suo governo non avrà l'obbligo di rispettare le regole dell'austerity, perchè queste non fanno parte degli obblighi della Grecia alla partecipazione europea. Parole dure che lo stesso ha ripetuto in conferenza stampa ad Atene affermando che un governo Syriza "non rispetterà accordi firmati dal governo precedente".

Non solo verso l'austerity, ma anche nei confronti della Germania, confermando che il suo primo viaggio da premier non sarà a Berlino, ma a Cipro e che la Merkel non è più speciale di altri leader dell'UE.

Il ministro delle Finanze tedesco Wolfang Schaeuble, parlando dal World Ecomic Forum di Davos, ha risposto alle provocazioni del giovane leader ellenico, smorzando anche l'entusiasmo che era arrivato con l'annuncio di Draghi sull'acquisto dei titoli greci. "Se ho capito bene se la Grecia rifiuta il programma non farà parte del Quantitative easing" ha affermato riferendosi alle parole di Tsipras.

Anche la Merkel, in visita a Firenze per un incontro con Matteo Renzi, aveva espresso parole di incoraggiamento alla Grecia: "Voglio ricordare che alla base dei nostri principi c'è la solidarietà. Voglio che la Grecia, nonostante le difficoltà, continui a far parte della nostra storia".

Un braccio di ferro che terrà in ansia l'Unione Europea non solo oggi, giorno di votazione, ma anche le prossime settimane, quando, chi vincerà, comincerà a lavorare e a organizzare il nuovo governo greco.