Per prevenire gli attacchi terroristici, secondo i politici europei è necessario poter attuare un completo controllo su Internet e i metodi di comunicazione offerti dal Web. Per giungere a questo, non si dovrebbe disdegnare di scavalcare le attuali normative in vigore relative alla privacy degli internauti.

Rimozione dei contenuti, accesso ai dati sensibili e creazione di una black list è la proposta dell'Italia,  censura la proposta francese mentre dall'Inghilterra giunge una proposta per bloccare i servizi di messaggistica come WhatsApp.

Il Primo Ministro Inglese Cameron ha dichiarato che verrà applicato un ban a WhatsApp e altri sistemi di messaggistica nel caso in cui non sarà resa possibile l'intercettazione dei messaggi e ha dichiarato che, se vincerà le prossime elezioni, farà in modo di aggiornare l'attuale normativa al fine di facilitare l'intercettazione di tutte le tipoloie di comunicazione.

La sua proposta prevede infatti che le imprese che offrono servizi Internet e gli operatori telefonici siano obbligati a registrare tutte le attività compiute dagli utenti attraverso Smartphone, Tablet e PC collegati al Web.

Per ciò che riguarda invece le imprese che distribuiscono servizi di messaggistica criptata, esse dovranno inserire una backdoor al fine di consentire all'intelligence inglese di poter accedere a tutti i tipi di comunicazione, in caso contrario si procederà al blocco dell'utilizzo delle App e dei sistemi di comunicazione via web.

Cameron ha dichiarato: "Nel nostro paese possiamo consentire un mezzo di comunicazione tra persone che non possiamo leggere? La mia risposta alla domanda è no, non possiamo" e ha proseguito: "Gli attentati di Parigi hanno dimostrato la portata della minaccia che abbiamo di fronte e la necessità di attribuire poteri forti alle nostra intelligence e alle agenzie di sicurezza al fine di mantenere le persone al sicuro".

Non si comprende però come cameron potrebbe di fatto attuare il blocco delle comunicazioni criptate via Web, dal momento che si parla di milioni di utenti sparsi in tutto il mondo oltre il fatto che le imprese che distribuiscono tali servizi dovrebbero di fatto entrare in collaborazione con i dipartimenti di sicurezza delle varie nazioni.

In ogni caso, si tratterebbe di misure che potrebbero entrare in vigore non prima del 2016.