La Nigeria continua ad essere luogo di attacco e di guerriglia da parte degli estremisti jihadisti di Boko Haram che nel nord est del paese sembrano non avere fine. Ieri una bambina di soli 10 anni, ricoperta di esplosivo, è saltata in aria tra la grande folla che girava per il mercato di Maiduguri.

A riferire l'accaduto fonti della Croce Rossa e della sicurezza che hanno ripreso informazioni locali. La bambina era stata fermata dalla polizia che stava controllando la zona. Gli agenti avevano capito che la piccola aveva qualcosa di strano sotto i vestiti e hanno immediatamente attivato un controllo, ma non hanno avuto la possibilità di bloccare il tutto, perchè la cintura che la piccola aveva addosso è esplosa.

Dalle prime indagini sembrerebbe che l'esplosione sia stata pilotata a distanza da qualcuno. L'esplosione ha causato la morte di venti persone e il ferimento di altre diciannove. Il mercato di Maiduguri è stato già teatro di attacchi terroristici da parte delle forze jihadiste. Da novembre, sono già quattro le ragazzine che sono state utilizzate per attentati in Nigeria. Una delle giovani, fermata in tempo, ha confessato di essere stata costretta dai genitori a immolarsi per jihad.

Le autorità locali attribuiscono il nuovo attentato a Boko Haram, ma non ci sono state ancora rivendicazioni ufficiali da parte delle frange che operano nella zona. Intanto si aggravano gli episodi di violenza in vista delle elezioni presidenziali che avranno luogo in Nigeria a febbraio e che vedranno la popolazione scendere in campo per scegliere il nuovo presidente nigeriano. Elezioni che vedono il paese diviso e in difficoltà, visto che la zona nord est dello stesso, sembra sotto il controllo dei terroristi di Boko Haram. In molti sono preoccupati per la difficile situazione e per il corretto svolgimento delle operazioni di votazione.

I terroristi di Boko Haram, autori anche del sequestro di giovani ragazze, proprio nei giorni scorsi si erano resi autori della distruzione della città di Baqa, uccidendo circa 2.000 persone. I sopravvissuti hanno raccontato di vecchi, donne e bambini rincorsi per le strade e uccisi a colpi di macete. Stessa sorte è stata riservata a sedici villaggi che si trovavano nelle vicinanze di Baqa.