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Negato legame con la jihad per attacco a Ottawa

Negato legame con la jihad per attacco a Ottawa
Autore: Teresa Corrado - Redazione Esteri
Data: 25/10/2014

John Baird, ministro degli Esteri canadese ha rilasciato una dichiarazione alla Bbc affermando che “Non c’è nessuna prova che l’attacco a Ottawa abbia legami con l’estremismo islamico dell’Isis”, come si era preventivato subito dopo gli attacchi alla città. Il ministro ha precisato di essere “molto preoccupato per la quantità di canadesi che sono partiti per combattere la jihad in Siria e in Iraq”.

L’attentatore era da solo e non con un commando. Da solo ha sparato al soldato Nathan Cirillo, a guardia del Memorial National War, poi, sempre da solo, si è diretto verso il Parlamento canadese dove era presente anche il premier Stephen Harper, il quale è rimasto nasconsto in un armadietto per quindici minuti. Nessuno è riuscito a bloccarlo, fino a quando non è entrato nel palazzo e si è trovato di fronte a Kevin Vickers ex delle Giubbe rosse, che ha sparato uccidendo l'assalitore.

Le dichiarazioni seguono le indagini che si stanno svolgendo in Canada e che pongono il paese all’alto rischio di attentati di matrice jihadista. Solo che, ad un’attenta analisi, sembrerebbero smentirsi da sole. Se si aspetta di ritrovare prove certe che un comando jihad sia giunto fino in Canada per dare l’ordine di attacco ci si aspetta troppo dall’evidenza.

Analizzando i fatti, che è quello che avviene in un’indagine, si possono evidenziare alcune cose fondamentali, basandosi solo su poche, peccato per me, notizie che sono state pubblicate da giornali e che sono le dichiarazioni fatte da chi si occupa del caso.

Cominciamo col dire che Michael Zehaf-Bibeau era certamente un estremista. Arrestato più volte per traffico di droga, aveva cambiato il proprio nome da Michael Joseph Hall in quello che lo ha seguito come  convertito all’Islam. Da luglio gli avevano ritirato il passaporto perché considerato “viaggiatore a rischio”. Voleva andare in Siria e unirsi all’Isis, come aveva fatto suo padre, Belgasem Zahef, che era andato in Libia per combattere Gheddafi. Pare che avesse anche il passaporto libico. Sicuramente era un estremista e aveva avuto contatti con estremisti, ma non è sicuro che siano della jihad. Poco dopo l'attentato, il primo a inserire la foto del giovane terrorista sul web, è stato un sito vicino alla jihad.

Sono molti i giovani convertiti all’Islam che sono partiti per unirsi alle forze dell’Isis, ma non solo canadesi. Provengono da ogni parte del mondo occidentale e sono, secondo le indiscrezioni raccolte, i più convinti e pronti all’azione. I “lupi solitari” inoltre sono più difficili da individuare e da fermare, perché agiscono meglio senza essere intercettati. Cellule dormienti, forse meglio di queste, perché conducono una propria vita e la trasformano in arma per chi si ritrova a vivere accanto a loro.

Se non è un estremista lui, chi lo sono?




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Data:10/08/2013
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