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Le strisce blu delle aree di parcheggio a pagamento sono le protagoniste di una sentenza di Cassazione che da ragione a chi si vede appioppare una multa per non aver pagato il ticket per la sosta: d’ora in poi infatti, spetterà al Comune di competenza dover dimostrare che, vicino alle aree contrassegnate dalle strisce blu che indicano l’area di parcheggio a pagamento, esistono anche aree a parcheggio libero.
In questo modo, per i multati sarà molto più facile ottenere l’annullamento delle multe. “Nel giudizio di opposizione a verbale di accertamento di infrazione del codice della strada, grava sull'autorità amministrativa opposta, a fronte di una specifica contestazione da parte dell'opponente, che lamenti la mancata riserva di una adeguata area destinata a parcheggio libero, la prova della esistenza della delibera che escluda la sussistenza di tale obbligo ai sensi dell'art.7 comma 8 C.d.S." è quanto sentenziato dalla Cassazione. Tutto nasce da una recente vicenda: una signora che aveva parcheggiato la propria vettura sulle strisce blu e quindi nell’area a pagamento, non aveva esposto il ticket come da procedura in vigore. Si è vista quindi assegnare una multa per il mancato pagamento ed esposizione del ticket, ma la donna ha subito presentato ricorso. Ricorso accettato dai giudici in quanto la signora si è lamentata del fatto che nelle aree adiacenti la zona a strisce blu, non esistono aree di parcheggio gratuite. Per molti però, questa sentenza renderà particolarmente facile per gli automobilisti ottenere l’annullamento delle multe anche se spetterà ai Comuni regolamentare le aree con appositi provvedimenti.
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 13/03/2025 17:08:44 |
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