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Il 27 e 28 settembre Roma e Bracciano saranno le protagoniste della III edizione del Festival “Il gusto della memoria” nel quale saranno premiati registi di ogni regione e nazione per corti, documentari e spot inviati al concorso. Tutto il materiale deve essere inviato entro il 15 agosto 2014. Abbiamo intervistato Cecilia Pagliarani, direttrice del Festival, la quel è anche montatrice dei documentari di Gianni Amelio. Siamo al secondo anno del Festival “Il gusto della memoria”. Come si prepara per questa nuova avventura? Ci prepariamo sempre con entusiasmo, anche se la fatica è tanta ed i fondi inesistenti... comunque per fortuna quest'anno abbiamo uno staff di ragazze fantastiche ed uno sponsor di rara intelligenza, Mondelliani, che fa montature su misura e che proviene da una famiglia di fotografi da tre generazioni.
Avevamo messo su un archivio di 10mila pellicole amatoriali e nessuno ne era al corrente in Italia, mentre all'estero si. Ci chiamavano a fare interventi nelle conferenze sul ruolo degli archivi nella produzione audiovisiva, ma in Italia nessuno utilizzava questo patrimonio. Ma se Maometto non va alla montagna la montagna va da Maometto. E così abbiamo ideato un festival dove i registi devono utilizzare almeno il 60% delle immagini provenienti da www.nosarchives.com. Quindi è un po’ un laboratorio di cinema e un po’ è un festival... e la formula ha regalato già dei film bellissimi dal primo anno, il 2013.
Il tema lo abbiamo aggiunto proprio per facilitare l'accesso ad una forma di creazione che è un po' difficile, quella della creazione di una struttura cinematografica partendo da immagini già esistenti. Il tema è il Cambiamento, qualcuno o qualcosa che grazie ad un evento o una riflessione cambia la rotta della propria vita, del suo pensiero. Ed è anche un test per conoscere quali valori siano ancora considerati positivi...
Il contest Junior è destinato a tutti gli under 18 da tutto il mondo. I ragazzi oggi hanno le conoscenze tecniche per poter creare un film molto facilmente, se hanno però un'urgenza creativa. Ecco, noi vorremmo parlare a chi ha quest'urgenza dentro.
Devo confessarle che se è una prova olimpica reperire i fondi per questo festival così di nicchia, molto più semplice è farsi amare da chi ne viene a conoscenza. Emiliano Morreale, direttore della Cineteca Nazionale, non conosceva nè il festival “Il gusto della memoria”, nè l'archivio nosarchies.com. Ma da quando ha visto le prime immagini e compreso la storia delle nostre collezioni, ha accettato con piacere di far parte della giuria. Idem per Ciro Giorgini, storico del cinema, regista e scrittore, Alina Marrazzi, la regista che in Italia utilizza le immagini home movie, Marco Santarelli, regista (Lettere al presidente), Fiorella Infascelli, regista, Luigi Vernieri, grafico pubblicitario, insegnante IED e Valentina Neri, giornalista cinematografica.
L'associazione si occupa della salvaguardia del patrimonio audiovisivo italiano. Il festival è organizzato dall'associazione in collaborazione con l'archivio nosarchives.com e la società di produzione cinematografica Suricata film.
L'associazione è nata quando discutendo con un po' di famiglie aderenti all'archivio sull'idea di fare delle riunioni di restituzione della memoria, delle proiezioni pubbliche dove le persone, riconoscendo se stessi e gli altri, ci avrebbero aiutato a compilare i metadati dei filmati. Dall'entusiasmo che queste prime serate hanno suscitato è nata l'associazione ComeEravamo.
E' possibile iscriversi e madarte le proprie creazioni fino al 15 agosto 2014.
Il Lazio, forse l'Italia, è un territorio basato sul "piano B", sulle risorse nascoste create dall'ingegno dei partecipanti. Ecco, il nostro è un festival poverissimo ma che riesce ogni anno ad avere forma, grazie ai media partner, alle ragazze volontarie che credono nella ricchezza di un'esperienza fatta con noi, agli sponsor illuminati che investono su questo progetto. Non mi sembra possibile e ogni anno mi dico che non deve essere così, ma poi la voglia di continuare vince sulle razionali ragioni di ritirarsi.
Cerco di non vivere di aspettative ma di speranze. Spero che i partecipanti facciano buoni film come nella precedente edizione, che il pubblico partecipi sempre numeroso e che fare cultura in questo Paese diventi un mestiere rispettato. |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 26/12/2024 09:47:26 |
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