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Arriva per la prima volta a Roma una selezione di sessantatre opere dal Musée d’Orsay realizzate tra il 1884 ed il 1914 da grandi maestri francesi - e non - come Monet, Manet, Van Gogh, Gauguin, Pissarro, Sisley, Corot, Seurat e molti altri. Dal 22 febbraio all’8 giugno il Complesso del Vittoriano ospita la mostra “Musée d’Orsay. Capolavori”, curata da Guy Cogeval, presidente dell’istituto parigino, e da Xavier Rey, direttore delle collezioni e conservatore del dipartimento di pittura del museo stesso. Strutturata in due momenti principali, la rassegna è introdotta dalla storia dello spazio museale, con l’inedito racconto di come una stazione ferroviaria nel centro di Parigi sia divenuto uno dei più importanti musei del mondo, grazie anche al lavoro di allestimento portato a termine nel 1986 dall’architetto italiano Gae Aulenti, scomparsa nell’ottobre 2012. Si entra quindi nel vivo dell’esposizione, suddivisa in cinque sezioni che dal mondo accademico ci conducono al post impressionismo. Si inizia con l’arte dei Salon, primo confronto diretto con l’allora emergente ma disprezzato realismo. Dalle innovazioni apportate alla tradizione accademica si arriva alla Scuola di Barbizon, fase transitoria che dà inizio allo studio impressionista sulla luce. Segue la parte dedicata alla modernità riportata dagli impressionisti, non limitata alla paesaggistica agreste, anzi spesso rivolta alla trasformazione industriale dell’epoca. Giungiamo così al simbolismo della seconda metà dell’Ottocento, che va a puntare su un sentimentalismo insistito. Artisti come quelli del gruppo dei nabis (in ebraico, “profeti”) inventarono un nuovo registro di forme dal particolare contenuto emotivo. In conclusione troviamo l’eredità lasciata dall’impressionismo, dal valore immenso per le generazioni successive. Dal 1880 i pointillisti spinsero al limite la separazione delle macchie cromatiche, alcuni abbandonando il realismo come Monet. È aperta la strada verso le avanguardie del XX secolo. “È un immenso piacere vedere il Musée d’Orsay celebrato al Complesso del Vittoriano”, commenta Guy Cogeval. “I visitatori italiani sono fra i più fedeli alla nostra istituzione. Abbiamo un legame privilegiato, era doveroso rendere omaggio al museo e alla sua storia del monumento più illustre di Roma”, città che come Parigi nell’Ottocento è stata “centro intellettuale ed artistico fondamentale per l’umanità”. “La mostra è un avvenimento speciale per gli scambi culturali fra i nostri due paesi”, aggiunge Alain Le Roy, ambasciatore di Francia in Italia, “testimonianza di una straordinaria relazione e vivacità di scambi nell’anno del rilancio del gemellaggio esclusivo” che dal 1956 lega Roma e Parigi e che “ha portato e continua a portare risultati importanti sul fronte della collaborazione artistica e culturale”, chiude Flavia Barca, assessore alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica di Roma Capitale. Orari: dal lunedì al giovedì 9.30-19.30 Venerdì e sabato 9.30-23.00 Domenica 9.30-20.30 Costo del biglietto 12 € intero, 9 € ridotto Informazioni e visite guidate 06/6780664
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 26/12/2024 06:54:35 |
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