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Pino Ammendola con la Compagnia dei Piccoli Per Caso presenta uno spettacolo al Teatro Ghione completamente innovativo. Ispirato alla favola capolavoro di Collodi, che compie quest’anno ben 133 anni, impressiona sia per le musiche, onnipresenti ed essenziali, scritte da Edoardo Bennato, ma anche per la scenografia e la recitazione. I “Piccoli”, in età comprese tra i 7 e i 17 anni, sono giovanissimi ma altrettanto bravi. Abili sul palco, con movenze da attori navigati, dizione perfetta, resa sulla durata mirabile, piccole promesse destinate a diventare grandi star. Ad acclamare la loro bravura sarebbero bastate le urla di incoraggiamento e gli applausi scroscianti di un pubblico costantemente attento e partecipe. Il tutto esaurito in sala, come già era successo per i loro spettacoli precedenti, nel 2010 “Cuore di Neve”, nel 2012 “L’Isola che non c’è” e recentemente con Valeria Valeri in “Love Letters”. Il tutto esaurito che si ripete confermando una capacità innata di calpestare le scene ed esprimere con estrema veridicità un talento pronto a spiccare il volo. Pino Ammendola accompagna il racconto, raccontando lui stesso al figlio, come voce fuori campo e personaggio super partes onnisciente. Ad alternarsi sul palco ragazzi e bambini capaci di proiettarci immediatamente nell’atmosfera magica della favola Una favola pur sempre cruda e vera, accompagnata da una musica incalzante che apre squarci su realtà violente e che non fanno sconti a nessuno. Pinocchio è bambino scapestrato e irrequieto, sospinto tra il bene e il male, come tanti giovani di oggi, in bilico su ricami smembrati in cerca di punti di riferimento, eternamente sfuggenti. E che il teatro possa essere una salvezza? A vederli recitare con tanto ardore vien voglia di pensare che in questo mondo i giovani possano ancora essere una vera speranza di riscossa e ripensamento di valori. La scenografia si apre con una batteria di ombrelli aperti bianchi, lucidi e illuminanti, che ricreano un’atmosfera di incanto e sogno. Con velature, ombre, luci alternate nella notte. La magia del teatro che non vuole essere meno di televisione e cinema e ci riesce. Un’apparizione estemporanea in video di Giorgio Albertazzi lancia lo spettacolo definitivamente su un livello altissimo di creatività e innovazione. Albertazzi – Mangiafuoco è enorme e sparato al centro del palco, con le gote rossastre e gli occhi neri e densi. Parla con quella sua voce roca e sordida, che ammalia, che convince e tutto il resto è il meraviglioso spettacolo della finzione che irrompendo nella vita reale per un attimo fa dimenticare il tutto. «E' una rilettura moderna dell'opera - spiegano Guido Governale e Veruska Rossi che dirigono i ragazzi della Compagnia - una scatola bianca, dove proiezioni e giochi di luce trascinano lo spettatore in un vortice di emozioni e dove si ride con il protagonista. Con lui ci si emoziona. Perché Pinocchio è lo specchio dell'anima di grandi e bambini. Perché tutti noi, in fondo, siamo dei Pinocchi e prima o poi, magari a teatro, lo scopriremo». In scena con Pino Ammendola anche Simone Destrero e i giovani della Compagnia di cui è doveroso ricordare i nomi: Alessio Selli, Lorenzo Zurzolo, Lavinia Loiaconi, Lucilla Colloridi, Andrea Amato, Lorenzo Vigevano, Gabriele Berti, Diego Tricarico, Paolo Pallottino, Valerio Felici, Giacomo Nasta, Daniele Felici, Valerio Montanari, Alessandro Martini, Giovanni Crisanti, Giovanni Nasta, Valerio Miduri, Giacomo Bertoni, Tommaso Sensi, Federico Bizzarri, Michele Di Giulio, Martina Saturni, Arianna Vita, Giulia Costantino, Flavia Busoni, Riccardo La Torre. Con una certezza, che un giorno saranno famosi.
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 26/12/2024 07:05:45 |
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