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Kiev: continuano gli scontri, 25 morti

Kiev: continuano gli scontri, 25 morti
Autore: Teresa.Corrado
Data: 19/02/2014

Lunga notte di protesta quella che è appena trascorsa a Kiev, dove le manifestazioni degli oppositori dell’attuale governo, si sono trasformate in veri e propri scontri tra dimostranti e forze dell’ordine. Il bilancio provvisorio è di 25 morti, tra cui 13 civili e 7 agenti. Il numero potrebbe aumentare, visto che i dati sono provvisori. I feriti ricoverati sono 241 tra cui 79 poliziotti e 5 giornalisti.

Oggi le scuole e metropolitane di Kiev resteranno chiusi. È questo il risultato dell’azione organizzata dal Governo di Kiev che ha deciso di usare il pugno duro con i manifestanti, facendo sgombrare piazza Maidan Nezalezhnosti, che da tre mesi è diventata il simbolo delle proteste antigovernative.

Ieri dopo una giornata tesissima, nella quale ci sono stati raid da parte di gruppi dei manifestanti, l’ordine da parte del presidente ucraino Viktor Ianukovich di sgombrare la piazza, se non in modo civile, con la forza. Erano state date due ore per farlo, ma alla fine la polizia in tenuta antisommossa, ne aveva concesse quattro. Forte condanna di Ianukovich che ha accusato i leader dell’opposizione di voler prendere il potere con la forza, nonostante le elezioni, aggiungendo in un discorso alla nazione, mentre, gli agenti assaltavano la piazza: “Hanno passato i limiti chiamando la gente a prendere le armi. C'è una eclatante violazione della legge e i colpevoli compariranno davanti alla giustizia”.

L’assalto alle otto di sera, in uno scenario che ormai sembra una consuetudine delle ultime settimane a Kiev. Gli agenti delle forze speciali “Berkut”, erano molti e ben equipaggiata, ma si sono ritrovati a fronteggiare migliaia di manifestanti che si sono armati alla meglio. Spranghe, pietre, molotov e fuochi d’artificio, ma hanno fatto la comparsa anche alcune pistole. Tanto che il Ministero dell’Interno ha denunciato la morte di 7 agenti a causa delle armi da fuoco.

Attorno ai manifestanti vengono bruciate centinaia di pneumatici per impedire l’attacco della polizia e creare una cortina di fumo e fuoco che li protegga, ma l’attacco è stato duro. La violenza ha avuto inizio quando in mattinata era stato impedito ad un gruppo di manifestanti di recarsi presso il Parlamento dove si sarebbe discussa una riforma costituzionale per ridurre i poteri del presidente. Da qui l’escalation della protesta. Il cordone della polizia si è aperto un varco a manganellate e colpi di fucile con proiettili di gomma, anche se un manifestante è stato ucciso con un colpo alla testa da un proiettile vero.

Entrambe le parti accusano gli avversari di usare armi da fuoco.

Dura la condanna dell’ONU, da parte del segretario Ban Ki-monn e dal capo della diplomazia Ue Catherine Ashton, dalla Casa Bianca e dalla Nato. Mosca, invece, accusa la politica estera dell’asse Usa-Ue, che ha portato la violenza nelle strade di Kiev.

La situazione era già molto dura dopo la condanna di Iulia Timoshenko avvenuta prima delle elezioni a detta dei suoi sostenitori, per impedirle di partecipare alle votazioni e per portare il paese in una situazione di paura.

Le notizie che giungono da Kiev e dall’Ucraina, sono preoccupanti, perché con la corsa alle armi dei manifestanti e la lunga notte di scontri, il paese sta cadendo, inesorabilmente in una guerra civile.

 




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Cos'è uno Stato senza i cittadini? Nulla. Cosa sono i cittadini senza lo Stato? La risposta la conosciamo tutti, perchè lo Stato italiano palesemente, sta lasciando alla deriva la motivazione fondamentale della sua stessa esistenz



Data:10/08/2013
Categoria:Politica e Governo
Obbiettivo:50000 firme

 
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