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Fino al 30 marzo sarà possibile visitare presso l’Auditorium Parco della Musica la mostra fotografica “In piena luce” dedicata ad Herb Ritts, l’uomo che introdusse il glamour nel suo settore. Creatore di icone e icona a sua volta degli anni ’80 e ’90, di lui Richard Gere – già immortalato nel 1978 quando era ancora un aspirante attore – disse che la bellezza dei suoi scatti nascondeva un senso di malinconia e tristezza, legato all’effimera durata dell’avvenenza dell’aspetto fisico, inevitabilmente destinata a svanire col tempo. Suona forse retorico, ma senza di lui il destino di celebrità come Madonna, Michael Jackson o lo stesso Gere sarebbe potuto essere diverso, comunque nell’immaginario collettivo è facile collegare questi personaggi a fotografie che hanno fatto scuola. Su tutte quella che riprende Naomi Campbell, Cindy Crawford, Stephanie Seymour, Christy Turlington e Tatjana Patitz in un artistico nudo in bianco e nero, contribuendo a creare il mito delle top model. Tra le centinaia di istantanee – alcune famose altre inedite - proveniente dalla Ritts Foundation di Los Angeles, non solo i protagonisti del patinato mondo dello spettacolo o della moda, troviamo anche uno studio attento sul corpo, maschile e femminile, che richiama l’estetica della Grecia classica. Anche se in una sua dichiarazione successiva alla foto che ritraeva Nelson Mandela, Ritts svelò di avere una predilezione per i soggetti anziani, la cui essenza riporta all’intensità di una vita vissuta. Ogni singola opera, pur seguendo un apparente filo conduttore, è in realtà “su misura”, anche condizioni gravi come Liz Taylor rasata per l’operazione al cervello o Christopher Reeves già ridotto sulla sedia a rotelle rientrano in un contesto allo stesso tempo omogeneo ma personalizzato, in cui la dignità resta altissima senza puntare su un pietismo in cui sarebbe stato facile cadere. Molto significativo anche il servizio nell’Africa Orientale, partito non certo con pretese documentaristiche ma che ha portato alla realizzazione della raccolta “Africa”, con dirompenti immagini della natura e delle popolazioni Masai, segnando un netto distacco con gli eventi di moda seguiti nella regione, dove il “vero mondo” appariva filtrato dalle circostanze. A completare l’allestimento, le proiezioni dei video diretti, Cherish per Madonna e Wicked Game per Chris Isaak, oltre alla pubblicità per una nota casa stilistica e – proposte a rotazione – alcune delle opere d’arte appartenenti alla sua collezione privata. |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 21/12/2024 04:36:57 |
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