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Nell’ambito delle iniziative previste dal Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi, il complesso del Vittoriano presenta la mostra “Giuseppe Verdi. Musica, cultura e identità nazionale” dedicata al legame del compositore di Busseto con il contesto politico-culturale italiano ed Europeo. Aperta dal 7 dicembre al 19 gennaio, l’esposizione è a cura di Marco Pizzo, Massimo Pistacchi e Gaia Maschi Verdi – pronipote di Verdi – con il coordinamento generale di Alessandro Nicosia. La mostra propone il percorso della vita del musicista attraverso materiali documentari originali ed è articolata in sei sezioni che lo relazionano con il contesto storico-musicale dell’epoca, aggiungendo una selezione di quadri, disegni, incisioni, cimeli, giornali che ne permettono di cogliere il collegamento da un punto visivo oltre che sonoro. Ad introdurre l’esposizione è la sezione “vedere Verdi”, con l’apparato di opere iconografiche tratte dall’Album Verdi, conservato presso la Biblioteca Lucchesi Palli di Napoli. Numerosi anche gli autografi verdiani provenienti dall’Archivio Storico e dalla Biblioteca Palatina di Parma oltre che dal Centro di Produzione Tv di Torino della Rai. Quindi si passa a “Verdi e il Romanticismo”, vasta selezione di incisioni, locandine, programmi di sala relazionati con la cultura romantica dominante di cui Verdi divenne protagonista, come con la trilogia Rigoletto, Il trovatore e La traviata. Con la sezione “Scene e primi interpreti del melodramma verdiano” si passa alla teorizzazione del teatro ottocentesco e alla gestualità degli interpreti in linea con la “pantomima” che cercava di esplicitare le passioni e le tensioni sentimentali. La sezione “Requiem” dà risalto al tema della morte, sempre presente nelle composizioni, come nella Messa da Requiem realizzata ad un anno dalla scomparsa di Manzoni, con cui c’era stata una corrispondenza resa disponibile dalla Biblioteca Nazionale Braidense di Milano. In “Verdi al cinema” trovano spazio brani di film ispirati alle opere di Verdi, locandine, manifesti originali e foto d’epoca, documentari dell’Istituto Luce. Fulcro dell’allestimento è però “Sentire Verdi”, percorso acustico realizzato in collaborazione con l’Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi che porta alla scoperta di un Verdi fuori dal contesto del teatro lirico e assorbito dall’ascolto domestico. Il compositore viene legato alle evoluzione tecnologiche della fonica, grazie all’avanzamento del tipo di supporto in cui l’audio è stato registrato. Dal cilindro di fine Ottocento si passa così al 78 giri, al 33 giri, fino al più moderno cd masterizzato digitalmente. Pezzo forte, il disco del 1913, celebrativo del primo centenario, con l’innovazione di tre solchi concentrici che conferiscono casualità alla riproduzione dei brani, prototipo di un macchinario all’avanguardia che solo negli anni ’60 sarà brevettato. L’offerta didattica comprende anche un filmato in cui il maestro Riccardo Muti illustra la grandezza di Verdi, nei suoi valori identitari veicolati nel periodo di nascita dello Stato italiano. L’obiettivo è far conoscere anche alle nuove generazioni l’importanza rivestita da Verdi nella storia musicale e culturale del nostro Paese. Ma anche dopo il termine della mostra per gli studiosi o i semplici appassionati sarà messo a disposizione il ricco materiale esposto, scaricabile sul proprio computer dal sito www.culturaitalia.it. Costo del biglietto: ingresso gratuito Orari: dal lunedì al giovedì 9.30-19.30; venerdì, sabato e domenica 9.30-20.30 Ultimo ingresso 45 minuti prima della chiusura Per maggiori informazioni www.comunicareorganizzando.it |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 07/09/2024 19:15:56 |
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