Berlusconi decaduto. Che strana parola: decaduto. Sembra uno che mentre camminava…Ops…Ha perso l’equilibrio ed è de-caduto. In effetti è così: durante il suo lungo percorso  imprenditorial-politico, a Silvio Berlusconi è stato tolto un patentino: quello di Senatore. Punto. Non è che con la decadenza gli siano caduti tutti gli attributi, i denti, i pochi capelli rimasti in testa e il cervello.

No: la decadenza è dalla carica di Senatore. Per una stramba realtà molto italiana, nessuno ha mai chiesto la rimozione del titolo di Cavaliere: quella si che sarebbe stata una decadenza esemplare. Si rimuove la massima onorificenza concessa dalla Repubblica italiana che con essa riconosce alti meriti a chi ne viene insignito direttamente dal Presidente della Repubblica.

Invece no: hanno fatto girare la questione solo sulla decadenza da Senatore, ma moralmente era già decaduto dopo la condanna e l’interdizione e nessuno accenna al riconoscimento massimo alla carica di Cavaliere della Repubblica e alla rimozione del titolo. Che toccherebbe a chi l’ha elargito. Il Presidente della Repubblica, appunto.

Quindi: Berlusconi oggi si è tolto un dente – simbolicamente parlando – ed è pronto a tornare in onda e in carica a tutti gli effetti. Sarà il Cavalier Silvio Berlusconi a portare avanti con tutti gli onori la prossima campagna elettorale che – è facile immaginarlo – Forza Italia chiederà che si realizzi entro il 2014, chiedendo a tutti gli effetti che l’attuale “governo di larghe (ex) intese” cada.

Il fatto che Berlusconi poi non potrà sedere in Senato è del tutto marginale: basti pensare a Beppe Grillo (spezzo solo per questa volta il silenzio stampa deciso a Giugno su Grillo e M5S) che non è Senatore, non è segretario di un partito, non si ritiene – a parole – leader del movimento che a tutti gli effetti presiede ma non si muove foglia che Grillo non voglia, dentro al M5S.

Ora che il cavalier è libero dal ruolo di Senatore della Repubblica italiana, potrà finalmente dedicarsi a tutti gli effetti al lavoro che più lo appassiona: la rimonta del suo centrodestra. Che conterrà – ci scommetto – Alfano, La Russa e compagnia briscola. Con percentuali di voto che lasceranno molti del tutto basiti. Ne ripareremo.

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