Presentata al Piccolo Eliseo Patroni Griffi la prima edizione di “Teatro in tasca. Guida appassionata alla stagione del teatro romano”, promossa da Giulio Perrone Editore e Agis Lazio, disponibile nelle librerie Arion. Dai classici alla drammaturgia italiana e non, dalla commedia agli spettacoli di musica e danza, le curatrici Bruna Benvegnù, Marzia Lea Pacella e Francesca Melucci hanno selezionato una serie di appuntamenti tra i più significativi ed accattivanti nella panoramica offerta dalla stagione 2013/2014. Oltre al pubblico più generico, l’intenzione è raggiungere le scolaresche, attraverso un supporto culturale e didattico che possa formare con l’appoggio dei docenti gli spettatori del futuro.

L’iniziativa ripercorre quanto più o meno realizzato un anno prima, con la differenza che questa volta è stato dato un taglio prettamente editoriale, per un prodotto destinato alla commercializzazione nelle librerie, uscendo dal format puramente manualistico. “È un progetto da appoggiare. Il settore dell’editoria indipendente è un po’ come il teatro, bisogna unire le forze e continuare insieme a sostenere un ambito importante”, interviene l’editore Giulio Perrone, che giudica “vincente” la scelta di aprire alle scuole.

L’aspetto più faticoso è stato probabilmente “il lavoro estivo”, racconta Bruna Benvegnù in rappresentanta della squadra di curatrici. Del resto le nuove stagioni non vengono presentate prima di giugno-luglio e a volte non sono nemmeno complete. “La scelta del catalogo ha seguito una traccia, non avremmo voluto tirare fuori nessuno ma siamo state obbligate, tutti sarebbero stati degni”, frase che sembra non di circostanza. “Da appassionate di classici, questo genere ha avuto preminenza”, ma nei filoni descritti c’è spazio per lo sport come metafora della vita, il Novecento, i contemporanei e molto altro.

“Il ruolo dei teatri è fondamentale”, commenta Massimo Monaci, presidente dell’Agis Lazio, “sono presidi di resistenza culturale contro il degrado, un patrimonio su cui investire per farlo fruttare nella maniera giusta, come luogo di aggregazione e di sviluppo sociale”, cui si può anche aggiungere l’aspetto “economico”, marginalmente rispetto al primo. “Il volume sente il bisogno di riconnettersi con il pubblico” chiude Maurizio Panici, attore, “più che una guida è un lavoro sullo spettatore per farlo crescere riconquistandone la fiducia”.