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Ilva: sciopero ad oltranza contro la chiusura

Ilva: sciopero ad oltranza contro la chiusura
Autore: Sergio Coronari - Redazione Cronaca
Data: 27/11/2012

 

Sciopero immediato deciso dai sindacati metalmeccanici Fim, Fiom e Uilm in segno di protesta per la decisione dell'azienda di fermare tutta l'area a freddo dopo il blocco e il sequestro delle merci disposti dalla Magistratura.

A Taranto gli operai hanno occupato la direzione - convincendo anche gli impiegati dell'Ufficio personale a lasciare gli uffici - mentre i circa 1.500 metalmeccanici dello stabilimento Ilva di Genova, dopo una breve assemblea, sono usciti dallo stabilimento in corteo e si dirigono verso l'aeroporto di Genova.

Per i sindacati si tratta di una vera e propria "rappresaglia dell'azienda contro i lavoratori" che ricordiamo essere circa 5.000 di coloro che lavorano appunto nell'area a freddo.

L'annuncio della chiusura alimenta il malumore. Il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni a margine di un incontro con gli operai della Sertubi a Trieste, azienda in crisi, ha dichiarato: "non solo muore l'occupazione li', ma addirittura si mette in difficolta' la produzione di acciaio che serve per l'intera siderurgia italiana".

In un comunicato, l'Ilva ha annunciato che "il provvedimento di sequestro emesso dal Gip di Taranto, comportera' "in modo immediato e ineluttabile l'impossibilita' di commercializzare i prodotti e, per conseguenza, la cessazione di ogni attivita' nonche' la chiusura dello stabilimento di Taranto e di tutti gli stabilimenti del gruppo che dipendono, per la propria attivita', dalle forniture dello stabilimento di Taranto".

Intanto, l'inchiesta a perta a suo tempo, ha generato
sette arresti, due avvisi di garanzia e vari sequestri, oltre al sequestro preventivo di prodotti finiti e semilavorati, destinati alla vendita o al trasferimento, perche' realizzati in violazione delle prescrizioni del sequestro gia' adottato dall'autorita' giudiziaria sugli impianti dell'area a caldo.

A Fabio Riva - vicepresidente dell'omonimo gruppo e figlio di Emilio (ai domiciliari dal 26 luglio) Luigi Capogrosso, ex direttore del siderurgico di Taranto; Girolamo Archina', ex consulente dello stabilimento, addetto ai rapporti con le pubbliche amministrazioni e licenziato ad agosto quando emersero i primi particolari dell'inchiesta è stato inoltrato un ordine di arresto. Fabio Riva si è reso irreperibile.

Ai domiciliari, oltre ad Emilio Riva, presidente della holding controllante, Lorenzo Liberti, gia' presidente della facolta' di Ingegneria ambientale dell'universita' di Taranto; Michele Conserva, ex assessore provinciale all'Ambiente dimessosi nei mesi scorsi; Carmelo DelliSanti della Promed Engineering. Tra gli indagati (una ventina in tutto) anche il presidente dell'Ilva Bruno Ferrante e il direttore generale dell'azienda, Adolfo Buffo.

"La seconda fase dell'autorizzazione integrata ambientale dell'Ilva può aver senso a patto che lo stabilimento resti aperto e la preoccupazione e' che, con gli ultimi sviluppi giudiziari, l'Aia venga bloccata, con conseguenze gravissime sull'ambiente e sull'impatto sociale". E' quanto ha dichiarato il Ministro dell'Ambiente Clini che ribadisce l'importanza di mantenere aperta la struttura.

 

 




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