E' stato deciso soltanto questa mattina il blitz per catturare Mohammed Merah, conclusosi con la morte del killer di Tolosa. Lo ha precisato il ministro dell'Interno francese, Claude Gueant, che fin dall'inizio ha diretto e coordinato le operazioni sul posto. L'assalto e' scattato alle 10,30, ha riferito Gueant, quando ormai era chiaro che Merah non si sarebbe mai arreso e una volta completati i preparativi tecnici.

E' iniziato con il lancio di alcune granate stordenti, il cui boato era stato scambiato dagli osservatori come lo sparo con cui il killer poteva essersi tolto la vita. Per entrare nel covo i tre agenti del Raid, le forze speciali del ministero, sono passati sia dalla porta, scardinata durante la notte con una carica esplosiva, sia dalle finestre, le cui imposte erano state rimosse.

I poliziotti hanno quindi perlustrato i locali: "Quando nella stanza da bagno e' stato introdotto un mezzo d'investigazione", ha spiegato Gueant, alludendo a una videocamera o forse a un semplice specchio, "l'omicida si e' scaraventato fuori" sparando a ripetizione in modo furioso. "I nostri uomini ovviamente hanno cercato di proteggersi, di rispondere al fuoco, e alla fine Mohammed Merah e' saltato fuori da una finestra con una pistola ancora in mano, sempre continuando a fare fuoco", ha spiegato Gueant. E' stato trovato morto al suolo", ha concluso il ministro, senza specificare le cause dirette del decesso.

L'assedio al covo del giovane estremista franco-algerino nel complesso si e' protratto per oltre 32 ore. "Un ufficiale del Raid, che e' certo abituato a questo genere di cose", ha chiosato Gueant, "mi ha detto di non aver mai assistito a un assalto cosi' violento".