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«Presidente Napolitano, se ha bisogno di me, sono pronto a tutto, anche a un settennato tecnico!». È da poco passato mezzogiorno al Quirinale quando a rompere il ghiaccio nella cerimonia fino a lì un pò austera per la chiusura dei 150 anni dell'Unità d'Italia arriva, travolgente, Roberto Benigni. Sullo schermo in fondo al solenne Salone dei Corazzieri zeppo di ministri e autorità, scorrono le immagini di un anno fa, quando il comico toscano irruppe a cavallo sul palcoscenico di Sanremo, sventolando il tricolore.
Lui scherza, «Volevo venire a cavallo anche oggi, ma qui non me l'hanno permesso». Si concede una battuta nei confronti del governo («ho qui una paccata di fogli, come si dice adesso»). Poi si lancia appassionato nella lettura dei testi, dalle pagine di Mazzini e Garibaldi fino alle lettere dei condannati a morte della Resistenza. E il suo racconto dell'Unità d'Italia incanta tutti. |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 26/12/2024 16:15:08 |
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