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Eppure, c’è stato un tempo in cui la cifra “1000” ha avuto un senso. Un contenuto. Tante speranze.”Se potessi avere 1.000 lire al mese...” recitava la canzone di Gilberto Mazzi del 1939. L’Italia aveva ancora speranze e sogni. Che sarebbero presto state sostituite dal terrore e dalla fame. Ma ai tempi, mille lire erano una somma importante. Da desiderare. Da sognare.
In una manciatina di decenni, uno sbadilgio di tempo, la lira via via ha perso potere. Si è assottigliata. Svuotata. E’ stata resa quasi del tutto inutile. E le cifre cui ci siamo dovuti abituare nel quotidiano, hanno iniziato ad avere alcuni zeri in più.
Negli anni ’70, con 1.000 lire potevi farci la spesa alimentare per la giornata. Dieci anni dopo, ci compravi le sigarette. Negli anni ’90 con 1.000 lire mettevi circa un litro di benzina. Inizio 2000 ci facevi colazione al bar. Poi, il cambio fra lira ed euro ha azzerato ogni cosa.
1.000, con l’avvento dell’euro e le crisi più o meno reali e palesate, è divenuto un pò l’ambito desiderio di stipendio dei troppi precari italiani. Incredibilmente, si è tornati a desiderare le famose “Mille lire al mese”. Cambia solo la valuta. Il criterio è quasi lo stesso. Solo che nel ’39, con mille lire al mese facevi il signore. Oggi fai la fame.
E che dire dei famosi "mille" garibaldini di storica memoria? Oggi i mille sono quei pochi che "comandano" una nazione di oltre 45milioni di elettori. Persino in questo senso "1.000" si è completamente capovolto. I mille di allora hanno ribaltato le sorti della storia. I mille di oggi si fanno solo le storie loro...
Ed ancora 1.000. Ma questa volta per una cosa davvero singolare, per non arrivare a scrivere aberrante.
Da una analisi condotta da prestiti.it, si evince che, crisi o meno, in Italia oltre 1.000 persone ogni mese chiedono un prestito per una media di circa 9.000 euro a testa. Si potrebbe pensare ad una aumento delle richieste date dalla crisi galoppante. Invece, si scopre che questi nuovi debitori, accedono al credito/debito per poter effettuare i famosi “ritocchini” di chirurgia estetica.
La notizia non è tanto la richiesta di finanziamenti, ma la motivazione ed anche, la tipologia dei richiedenti.
Sembra infatti che, innanzitutto siano in maggioranza gli uomini a richiedere prestitit per finanziarsi qualche intervento di “abbellimento” con una media pari al 56% contro un 44% delle donne. Poi, informazione che deve far riflettere, a chiedere prestititi per ritocchi estetici non sono solo imprenditori ed impiegati, ma c’è anche un 15% formato da pensionati, disoccupati e casalinghe.
L’erogazione degli importi, viene poi pagato a rate, mediamente in 5 anni.
A questo punto, cifre alla mano, ecco svelarsi un mistero tutto umano. 1.000 appare cifra più o meno fondamentale a seconda dei criteri e delle epoche in cui si vive.
Mille lire al mese, erano una cifra ragguardevole da desiderare di guadagnare negli anni ‘40. Negli anni ’90 la stessa cifra era appena sufficiente ad acquistare un litro di benzina. 1.000 sono gli euro agognati oggi da molti cittadini precari o disoccupati. Da circa 1.000 è composto l’esercito di italiani che ogni mese si indebitano per accedere ad un sogno distorto di perfezione.
La banda dei mille, in ogni caso è precaria. Perchè basata su un sogno. Da rispettare per alcuni versi. Da deprecare, dal momento che mai nessuno poi è riuscito davvero a compiere il sogno.
Mille lire al mese
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 26/12/2024 04:24:33 |
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