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Si perseguono le battaglie fino a quando non si vincono. È quanto sta facendo Marco Paccagnella, presidente della Federcontribuenti Veneto. Sono anni che l'organizzazione invita il governo ad allinearsi con la direttiva europea emanata nel 1994 e cui oggetto è la difesa del consumatore vittima di truffe colossali.
Eppure, è dal 1994 che i governi italiani non hanno alzato un dito. Si tratta della truffa che si nasconde dietro il termine Multiproprietà di cui già ampiamente la Federcontribuenti ha scritto e spiegato. Una truffa che ha mietuto vittime in ogni parte del mondo per un decennio, fino appunto, alla direttiva promossa dalla Commissione Europea. Nella direttiva si invitavano gli Stati membri a varare una legge specifica a regolamentare il mercato delle Multiproprietà.
A riassumere la truffa: un cittadino qualunque, in un giorno qualunque, riceve una telefonata. Una signorina garbata e sorridente comunica al tediato di aver vinto una vacanza per due in un posto fantastico, basta rispondere a qualche domanda. Alla fine della telefonata viene comunicato al ''fortunato'' che a breve verrà richiamato per sapere come e dove ricevere il buono vacanza. A distanza di qualche giorno una nuova telefonata; il giorno x, sempre di sabato o di domenica e sempre in un noto albergo della città del cliente, per ritirare il buono vacanza. Ci si crede poco eppure si è spinti ad andare. Si viene accolti in una atmosfera sfarzosa, di classe e allegra. Molti altri appetibili clienti partecipano al – party.
Foto, immagini, posti paradisiaci e musica a tutto volume aprono la presentazione. Spente le luci inizia la massiccia campagna di persuasione. Un funzionario per tavolo, munito di un meraviglioso sorriso e armato di ogni buona intenzione tenterà di convincervi a firmare un contratto che, dice il funzionario, non vi impegna in alcun modo. Pochi usciranno dal party senza aver firmato, per gli altri, inizierà un girone infernale fatto di scadenze rateali per finanziamenti accesi credendo di aver acquistato parte di un immobile.
Ci si troverà a pagare una montagna di soldi al mese senza usufruire di nulla e con società fantasma che chiuderanno e apriranno e vi ricontatteranno per nuove truffe a risolvere le vecchie. La truffa consiste nel farvi credere di acquistare con pochi soldi proprietà in comunione con altri clienti e con i quali a turno godrete di paradisiache vacanze. Pochi giorni a testa e all'anno con la possibilità di subaffittare il turno di vacanza guadagnandoci sopra. - In effetti – rivela il consulente legale della Federcontribuenti – i cittadini non acquistano immobili, ma acquistano una settimana all'anno in un complesso turistico. Acquistano cioè, un affitto a vita -.
Il cliente si trova a pagare circa cinque mila euro l'anno e quando si rende conto che con tale cifra avrebbe potuto acquistare un immobile, invece di un affitto, in modo tradizionale, è tardi e non gli riesce di uscire da questo circuito anche perchè, in Italia, manca appunto una legge che difenda queste persone. «Da qualche tempo è arrivata la pratica dei punti – dice Marco Paccagnella – altra diavoleria, inventata a seguito dello "sputtanamento" del termine "multiproprietà". » Ti convincono che tramite l'acquisto di questi punti puoi scambiare vacanze, voli, alloggio e vitto.
Invece i punti non solo altro che buoni sconto per il pernottamentoin resort appartenenti al circuito da cui tutto si dipana: dalla telefonata a casa vostra all'incubo infinito. Tale e grave l'imbroglio e il numero delle vittime da costringere l'Unione Europea ad interessarsi nuovamente del caso: direttiva 2008/122/CE del 14 gennaio 2009 in cui invita gli Stati membri a fare un'altra legge che tuteli i consumatori da tutti quei titoli che nel frattempo sono comparsi. Soltanto in Italia i possessori di titoli, certificati o punti, si aggirano oltre le 500 mila unità.
« La Federcontribuenti – conclude Paccagnella – chiede con forza al Parlamento italiano di adeguarsi alla direttiva europea attivandosi al fine di fare una legge che tuteli i consumatori che continuano a venire raggirati da questo particolare mercato. Per una volta dia prova di impegnarsi realmente per i propri cittadini: si tratta di migliaia di persone. Vanno difesi e tutelati.
Come associazione siamo disponibili a qualsiasi consulenza gratuita con le istituzioni e a condividere la nostra notevole esperienza sul settore al fine di contribuire ad una risoluzione legislativa che metta fine a queste truffe». Forse, considerato che molte di queste società hanno la loro sede in paradisi fiscali, anche la Guardia di Finanza dovrebbe interessarsi del fenomeno. Dietro la truffa, si troveranno, di certo, vecchi e scaltri speculatori del mattone. |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 30/12/2024 08:34:52 |
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