|
|
|
C’è stato un tempo in cui, l’unica forma di acquisizione di beni o servizi era dato dal baratto. Si scambiavano beni con altri beni o servizi, piccoli lavori nei settori dell’agricoltura o della falegnameria. In questo modo, ognuno aveva esattamente di che vivere e poteva contare sull’acquisizione – equa – di altri prodotti e servizi. Non faceva una piega. Ma...C’è un ma. Sul finire del ‘700, con l’avvio del Sistem aindustriale, attraverso il quale si iniziò a spostare beni da una paret all’altra del globo, fu sempre più necessario espandere il Sistema monetario, anche a quelle categorie di persone – come appunto gli agricoltori – che da sempre contavano su buoni baratti e buoni affari.
Per fare in modo che anche nlle fasce più popolari delle cittadinanze, entrasse prepotentemente in gioco l’uso del denaro, furono create gabelle da pagare in denaro sonante: ciò fece si che tutti dovessero piegarsi ai nuovi diktat di un nuovo sistema che avrebbe trovato la sua massima punta nei giorni attuali.
Dal sistema industriale, si passò ai sistemi capitalistici e poi a quelli consumistici, triste realtà dei nostri giorni. Dove esisti solo se puoi essere un buon compratore. E dove invece vieni abbattuto ad ogni passo se hai un basso potere di acquisto. Sono le regole dei giochi di Mercato.
Ci voleva la crisi economica, nazionale ed internazionale, per far si che si tornasse a vecchi metodi e strategie per ottenere ciò di cui si necessita. Ecco quindi che l agente ha cominciato a riflettere e ad aguzzare l’ingegno. In pratica: non ci è possibile spendere soldi per procurarci beni di consumo ritenuti quasi “superflui” quando le economie private subiscono rosicchiamenti continui? Bene: torniamo a barattare! Che è cosa antica, appunto, ma come ogni ritorno al passato viene quasi proposta come grande idea innovativa dei nostri giorni.
Sul web oggi, è possibile trovare un buon numero di portali che si occupano solo ed esclusivamente di baratto. Ci si iscrive gratuitamente e da quel momento è possibile mettere in “vetrina” i propri oggetti: abbigliamento, accessori ma anche computers, cellulari, auto e persino accoglienza in casa e corsi di vario tipo.
Il diktat per tutti questi portali è: qui il denaro Non entra. Ed è una gran cosa, perchè da ex famiglie votate al consumismo, in ogni casa stazionano ormai decine e decine di articoli di vario genere che se ne stanno li a dormire, inutilizzati e quindi, del tutto inutili. Ma ecco che, quegli stessi articoli, usati poco o a volte addirittura insonsi, divengono una sorta di nuova moneta global per poter acquisire nuovi articoli e servizi. Si torna indietro. E questa volta il tornare indietro è un metodo per dimostrare di avere sale in zucca.
Vittime del Mercato globale e dei Sistemi economici aberranti, scoprire e riscoprire l’arte del baratto è una panacea ai mali scaturiti dalla crisi. Vi basta fare un rapido giro su Google per trovare diverse piattaforme dedicate solo al baratto e quindi al riuso di articoli di ogni genere. Uno per tutti: www.zerorelativo.it che è visitato quiìotidianamente da migliaia di persone che scambiano un pò di tutto.
Ma ecco l’ultima in tema di baratto: vuoi andare in vacanza, ma i conti non te lo permettono? Niente paura: ora si barattano anche soggiorni nei Bed & Breakfast. L’indirizzo cui collegarsi è www.settimanadelbaratto.it Si entra e si decide intanto dove si vorrebbe soggiornare. A questo punto, si visioneranno le richieste degli albergatori che spaziano dai lavori di imbiancatura alla realizzazione di siti web per pubblicizzare la propria struttura. Mica male, considerando che una buona parte della cittadinanza toglie sulle vacanze pe pagare le tasse e le bollette e non si concede quel meritato periodo di riposo dopo un anno intero di vita.
Così, tutto torna ad essere possibile. Il baratto rende equa ogni cosa ed ogni rapporto. Radicalizza nuovi schemi sociali ed economici. Ristabilisce una sanità mentale completamente persa fra le spire di un consumismo sfrenato che non porta mai a nulla, nemmeno alla consolazione di aver riempito il nulla con l’ultimo articolo comprato. Il baratto è la cura. E la soluzione a molti mali della nostra Era.
Può divenire l’acchitto per iniziare un processo globale di guarigione dalla dipendenza ad un mercato ormai impazzito che necessita di pazzi per sopravvivere.
“Ammalatevi” di nuovi schemi. Aspirate il virus del cambiamento che possa riportare tutti ad una dimensione umana. A conti fatti, conviene a tutti. Ai cittadini, che potranno tornare a non dover rinunciare a tutto, a chi governa, che presto si ritroverà con una cittadinanza che non potrà creare sviluppo economico. Alle nuove generazioni, cui potremmo far intravvedere nuovi modelli di vita. Provarci non fa male, al massimo, avremo fatto un’esperienza. Da raccontare. E si sa, il passaparola spesso è più forte di una campagna pubblicitaria.
|
Cosa ne pensi? |
|
Per commentare l'articolo occorre essere loggati e rispettare la netiquette del sito. Se sei registrato effettua il login dal box qui a sinistra. Se ancora non sei registrato fallo cliccando qui |
I commenti: | |||
Commento
1)
|
|||
Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 26/12/2024 15:40:12 |
Sei
iscritto su Facebook, Twitter o G+?
Commenta e condividi l'articolo direttamente.
Cos'è uno Stato senza i cittadini? Nulla. Cosa sono i cittadini senza lo Stato? La risposta la conosciamo tutti, perchè lo Stato italiano palesemente, sta lasciando alla deriva la motivazione fondamentale della sua stessa esistenz
Un allarme occupazionale che preoccupa un intero settore, ancora chiuso per il lockdown e che non intravede una possibile data di ripartenza del business.
“Sollecitare un intervento governativo è vitale per recuperare l’operatività del settore automotive e la sua capacità di sviluppo decisiva per il progresso economico” – si legge nella lettera.
Un danno economico addizionale poiché non vi sono previsioni sulla data di riapertura dei luoghi di vendita (sale scommesse, sale bingo, sale giochi ecc...
L’emergenza coronavirus in corso non riguarda solo la salute ma anche l’economia delle famiglie, per questo Altroconsumo ha condotto un’indagine per analizzare il peso che sta avendo la pandemia sui bilanci degli italiani