Sei nella sezione Mondo   -> Categoria:  Politica Estera  
Berlusconi/Gheddafi: c'eravamo tanto amati...

Berlusconi/Gheddafi: c'eravamo tanto amati...
Autore: Emilia Urso Anfuso
Data: 26/02/2011

 

 

Un dittatore è un dittatore. E tale rimane. Anche se durante la sua azione dittatoriale, può in alcuni casi far sembrare di fare addirittura qualcosa per i cittadini che tiene sotto smacco. La dittatura è quasi uguale in ogni nazione in cui opera. Abbiamo da un lato una cittadinanza prostrata "grazie" al rigoroso impegno nel mettere in atto ogni azione violenta o meno al solo scopo di assoggettare completamente ogni singolo cittadino. Dall'altra, un usurpatore, che detiene un potere assoluto. Anche e sopratutto, di vita o di morte. Ha dalla sua, nel bene e nel male, il supporto degli eserciti e di ogni componente le istituzioni, perchè il dittatore diviene "LE" istituzioni. La dittatura, essendo l'antitesi massima della Democrazia, non prevede personaggi ma "IL" personaggio. Punto.

 

In queste ore, cadono - o si tenta di far cadere - regimi prima consolidati al punto da non riuscire più a discernere i limiti e le conseguenze dello stesso Regime. Le popolazioni, spinte al massimo sacrifico, prima o poi si sa, si spingono oltre il terrore, perchè di terrore quotidiano è fatta la loro esistenza. Chi non teme più nemmeno di perdere la vita, può operare il cambiamento. O almeno, ci prova. La corda tirata al massimo, non rende. Ma il potere assoluto può far uscire dalla realtà qualsiasi persona. Che tenderà a non limitare più in alcun modo, la sua azione vessatrice nei confronti di popoli che ritiene ormai disconnessi al punto da non ribellarsi di fronte a nulla.

 

E' questo invece, e per fortuna in qualche modo, il granello nell'ingranaggio aberrante di chi detiene un potere assoluto. Drogati di assolutezza, ci si discosta dal reale, si spinge al massimo sul pedale della follia e non si pensa che il meccanismo possa ad un certo punto incrinarsi fino a spaccarsi in mille pezzi.

 

Non citerò qui, gli accadimenti che accomunano l'Egitto alla Tunisia, all'Algeria, alla Libia al Bharein. Le cronache sono zeppe di informazioni sempre aggiornate. Ma vorrei approfondire un pò, ciò che è stato, è e forse sarà Moammhad Gheddafi. Protagonista da oltre trenta anni di un film che fino ad oggi, appariva in qualche modo metabolizzato a livello internazionale.

 

Per alcuni versi, Gheddafi negli anni è apparso persino come una figura di mezzo fra il dittatore ed il "benefattore". Colui che è riuscito a dominare un popolo di guerrafondai al proprio assoluto volere. Prima, ha tolto tutto a tutti. A cominciare dalla dignità. Poi, ogni tanto, ha asperso la folla di qualche briciolo di ritrovata dignità. Briciole, appunto. Che non potevano certo sfamare il corpo e l'anima di chi ha il terrore negli occhi da troppo tempo.

 

In questo mio articolo , ho spiegato un pò la storia di Gheddafi. Ed ho spiegato anche l'interconnessione fra Libia ed Italia. Oggi, quell'articolo appare comunque presagio di ciò che sta accadendo. Gheddafi non è mai stato un nostro amico ne tantomeno un alleato. Fece pagare caro all'Italia, con la cacciata degli italiani in massa, ciò che l'Italia fece subire alla Libia ai tempi della colonizzazione. E mai bastarono scuse e risarcimenti. Peraltro, molti dimenticano che la famosa cacciata degli italiani nel 1970 – 20.000 persone – non fu solo un contro esodo, ma una rapina. Gli italiani in questione infatti, persero ogni cosa. Persino i contributi versati in anni ed anni di onorato lavoro in terra libica.

 

Il "riavvicinamento" del dittatore alla nostra nazione, avvenne solo perchè l'Italia strinse nuovi accordi economici. E per quanto Gheddafi abbia sottoscritto gli accordi, non si può parlare certo di amicizia o simpatia nei nostri confronti. I missili sempre ben direzionati su Lampedusa, dovrebbero essere una controprova.

 

Il quantitativo di energia che ottenevamo dalla Libia inoltre, non giustificherebbe questi grandi accordi con un paese così ostile. Nella realtà dei fatti, dalla Libia affluiva in Italia circa un 8% del nostro fabbisogno.

 

Eppure nel 2008, un ennesimo "Trattato di amicizia" accorda "affari" con la Libia per 5 miliardi di dollari in infrastrutture varie, fra cui la famosa autostrada per Tripoli. O addirittura – come si legge al capo II art. 8-13: "L'Italia si impegna, inoltre, a realizzare, per un ammontare di spesa complessivo che sarà concordato tra i due Paesi, alcune «iniziative speciali» (articolo 10): la costruzione di 200 unità abitative; l'assegnazione di borse di studio universitarie e post-universitarie a un contingente di 100 studenti libici, rinnovabili più volte e che saranno oggetto di una specifica intesa; un programma di cure presso istituti italiani a favore di alcune vittime dello scoppio di mine in Libia; il ripristino del pagamento delle pensioni di guerra ai titolari libici, civili e militari, e ai loro eredi; la restituzione alla Libia di manoscritti e di reperti archeologici trasferiti in Italia in epoca coloniale". C'è di tutto e di più.

 

Malgrado questi accordi, malgrado i baciamano ed i teatri osceni spacciati per rapporti internazionali, Gheddafi oggi, al picco massimo di follia dato dal sentimento che tutto ormai è in distruzione, ostenta un odio nei nostri confronti che non consente dubbi: abbiamo qualcosa da temere.

 

Berlusconi peraltro, si è alla fine dissociato dall'"amico" dittatore – non poteva fare altro, dal momento che il mondo intero condanna il genocidio in atto – ed il trattato di amicizia è ora stracciato in mille pezzi. Non so chi dei due sia più di cattivo umore, per questa amicizia andata a male, ma tant'è.

 

C'è da chiedersi cosa dobbiamo aspettarci. C'è da ragionare su quali possano essere gli effetti di questa guerra che non è certo di pace. E nel caso in cui il dittatore Gheddafi riuscisse a riprendere il controllo della situazione, in quali acque ci troveremmo? Mentre tentiamo di generare qualche risposta, nel Mediterraneo i cacciatorpedinieri sono pronti all'attacco ed alla difesa del nostro territorio. Ed i caccia bombardieri, pronti per il decollo. Non avrei mai pensato di provare l'orrore di una possibile guerra. Prima di fare "amicizia" sarebbe sempre il caso di capire bene con chi abbiamo a che fare.
 



Cosa ne pensi?
Login
Inserisci il tuo username e la tua password per loggarti.
Username:


Password:

Remember me:

Non sei ancora iscritto?
Diventa subito uno sComunicato!

Dimenticata la password?
Clicca qui



aaaa

Per commentare l'articolo occorre essere loggati e rispettare la netiquette del sito.


Se sei registrato effettua il login dal box qui a sinistra.

Se ancora non sei registrato fallo cliccando qui
I commenti:

Commento 1)
La redazione ed il direttore hanno piacere di rispondere ai commenti dei nostri lettori. Facci sapere cosa ne pensi dell'articolo. La tua opinione è per noi importante.

Commento di: emilia.urso Ip:83.73.103.204 Voto: 7 Data 17/10/2024 20:18:53

Sei iscritto su Facebook, Twitter o G+?
Commenta e condividi l'articolo direttamente.

Login
Inserisci il tuo username e la tua password per loggarti.

Username:


Password:

Remember me:

Non sei ancora iscritto?
Diventa subito uno sComunicato!

Dimenticata la password?
Clicca qui

 
Iscrizione newsletter
Inserisci il tuo indirizzo email

Vuoi cancellarti?
Clicca qui
 
 
Search
Ricerca articolo
Ricerca
Dove
Da data
A Data:
Tipo ricerca:
Almeno una parola

Tutte le parole
 
 
Petizioni
Facciamo sentire la nostra voce
Dimettiamoci dalla carica di Cittadini Italiani

Cos'è uno Stato senza i cittadini? Nulla. Cosa sono i cittadini senza lo Stato? La risposta la conosciamo tutti, perchè lo Stato italiano palesemente, sta lasciando alla deriva la motivazione fondamentale della sua stessa esistenz



Data:10/08/2013
Categoria:Politica e Governo
Obbiettivo:50000 firme

 
Correlati in Politica Estera

Autore: Laurent Joffrin - Redazione Esteri
Data: 08/04/2020
Coronavirus: gli USA e il disastro sociale

La tragica prova che gli Stati Uniti stanno attraversando apriranno finalmente gli occhi agli elettori americani? 

Leggi l'articolo

Autore: Angela Frazzetta - Redazione Esteri
Data: 22/03/2020
Coronavirus - Angela Merkel è stata posta in quarantena

La Merkel, 65 anni, sarà sottoposta a "test regolari" nei prossimi giorni e continuerà con il suo lavoro da casa, almeno per il momento.

Leggi l'articolo

Autore: Angela Frazzetta - Redazione Esteri
Data: 17/03/2020
Covid-19 - Macron: 'Siamo in guerra'

"L'epidemia di coronavirus è diventata una realtà immediata, presente. Siamo in guerra, una guerra sanitaria certamente: non lottiamo contro un esercito o contro un altro paese". 

Leggi l'articolo

Autore: Redazione Esteri
Data: 16/03/2020
Covid-19: risposta insufficiente del Regno Unito all'emergenza sanitaria

Mentre molti paesi europei hanno adottato misure drastiche per arginare la diffusione del coronavirus, il Regno Unito non ha ancora introdotto misure di "distanziamento sociale"...

Leggi l'articolo
GERENZA: Gli Scomunicati - L'informazione per chi non ha paura e chi ne ha troppa - PluriSet timanale nazionale - Reg. Tribunale di Roma N° 3 del 21 Gennaio 2014
Testata ideata e diretta da Emilia Urso Anfuso. Note legali.  Per informazioni commerciali e per entrare in contatto con la redazione potete chiamare lo 06 92938726 (Tel. e Fax) -