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Il Belgio sta per approvare una legge che prevede il divieto di utilizzo del burqa. La proposta è piaciuta anche ai partiti dell'opposizione, come i verdi. Sarebbe un provvedimento perfettamente in linea con lo spirito di questo Paese, che ha fatto della laicità dello Stato uno dei propri principi.
Se da una parte vale infatti la libertà di esprimere il proprio pensiero e quindi il proprio credo, dall'altro vale anche quello di non subire i simboli religiosi. Questo vale soprattutto per quanto concerne gli uffici pubblici. Vale infatti il principio che lo Stato non solo deve essere aconfessionale, ma deve anche apparire così. Discorso a parte per le scuole, dove vale l'autonomia e dove quindi sono i singoli istituti a decidere.
Si erano registrati anche casi di insegnanti allontanate per essere andate a scuola con il capo velato. Tutto questo non impedisce alle persone di poter girare per le strade abbigliate in abiti che esprimono la loro fede. Girando per una città come Anversa, è facile incontrare ebrei ortodossi in abbigliamenti tipici, o ragazze musulmane con il capo velate. Queste ultime, poi, sembrano aver trovato la sintesi perfetta tra il loro essere musulmane e il loro essere fiamminghe/belghe (molti islamici, un sondaggio abbastanza recente, ha dichiarato di sentirsi belga e fiammingo).
Il divieto del burqa e del nijab rientra in questa cornice. Infatti, questo provvedimento, che riguarda solo le frange più estreme, tra cui molte convertite (sulla stampa belga, per esempio sulla Gazet van Antwepen, si può leggere che anche un teologo islamico come Tariq Ramadan ha detto che non niente a che fare con il Corano e risalirebbe a epoche antecedenti) rientrerebbe perfettamente nello spirito di un Paese, non solo per la questione della laicità, ma anche per la tutela della libertà individuale, tutelata anche dalle costrizioni che possono provenire dall'appartenenza a una comunità?
Poteva essere altrimenti in uno Stato che è stato tra i primi a legalizzare eutanasia e unioni omosessuali? Poteva essere altrimenti in uno Stato dove i cristiani sono al governo, ma sono cristiani che da noi si definirebbero adulti e non minacciano le conquiste ottenute? |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 21/12/2024 03:44:11 |
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