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Cos'è che rende interessante una notizia? Molto dipende dalla persona cui viene posto questo interrogativo. Da parte del mondo dell'Informazione, una notizia diviene quanto più interessante quanto più rientra in alcuni parametri fissi.
Se la notizia contiene: scandalo, un certo numero di morti, una palese illegalità, personaggi pubblici coinvolti, essa è considerata particolarmente "interessante" e conseguentemente lavorabile per la Cronaca.
La notizia in questione, rimarrà sulle prime pagine delle testate nazionali fino a quando un'altra notizia ne prenderà il posto, per gli stessi parametri appena esposti.
Ora prendiamo i lettori. Per chi fruisce dell'Informazione globale, "interessanti" dovrebbero essere tutte quelle notizie, dati ed informazioni che contribuiscano alla crescita personale, all'approfondimento di una tematica, al resoconto di un accadimento con conseguente e puntuale ripresa della notizia affinché la stessa non venga trattata solo superficialmente.
Oggi, molti lettori concordano con l'opinione generalista del mondo della Comunicazione: si appassionano ad uno scandalo, si animano per una nuova diatriba politica, tralasciando molte di quelle vere informazioni che il più delle volte renderebbero un reale servizio alla cittadinanza.
Notate ad esempio come nessuna testata o telegiornale, spieghi mai il contenuto di una normativa, l'iter di una agevolazione economica, o un finanziamento a supporto delle fasce deboli. Questo tipo di informazione, viene relegata al massimo a qualche trasmissione di nicchia o a trafiletti poco esaustivi su qualche testata regionale.
Non parliamo poi, del riprendere l'informazione su notizie che un tempo sono state oggetto di prime pagine, aggiornamenti e dibattiti: una volta spenta l'eco dell'attenzione e dell'interesse dell'opinione pubblica, si passa velocemente ad altro. Qualche altra strage, qualche altro morto, un altro scandalo.
Nel frattempo, persone che hanno avuto gli onori della cronaca per qualche tempo, vengono relegate nell'angolo più estremo del dimenticatoio generale. Nel bene e nel male.
E' il caso ad esempio, dello scandalo del sangue infetto acquistato negli Stati Uniti fra gli anni '70 ed '80 da persone disagiate che scelsero all'epoca di farsi salassare per un compenso economico.
La strategia industriale di un comparto farmaceutico statunitense che tratta emoderivati, fu quella di abbattere i costi delle materie prime - in questo caso il sangue umano - enon procedendo ad alcun tipo di analisi preventiva o successiva sterilizzazione, tanto da utilizzare ettolitri di sangue spesso infettati da virus come l'HIV, l'epatite C ed altre temibili malattie.
Le conseguenze furono disastrose: si calcola che fra gli anni '70 ed '80, oltre 70.000 persone furono contagiate con il virus dell'epatite C e 2.000 con il virus dell'HIV. Ma il dato ancora più sconcertante è che ben 4.500 di queste persone dopo essere stati infettati, trovarono la morte.
Ma cosa accadde esattamente? E cosa accade ancora oggi in eredità di uno scandalo che è stato quasi totalmente insabbiato e disperatamente oscurato da qualsiasi testata e canale televisivo?
Ricordiamo i fatti.
Fra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80, alcune Case Farmaceutiche statunitensi acquistarono per circa 150 dollari a "salasso", sangue da donatori affetti da varie patologie a trasmissione ematica. Erano poveracci che vivevano ai margini della società , che scoprirono di poter sbarcare il lunario per qualche tempo, lasciandosi succhiare via un po' di sangue.
Queste stesse Case Farmaceutiche, commercializzarono poi a livello internazionale, ettolitri di sangue infetto per la creazione di vaccini e per l'utilizzo in trasfusione. Anche l'Italia al periodo, acquistò grosse partite di questi medicinali che non avevano avuto alcun tipo di controllo sanitario prima della commercializzazione.
Fu questa storia a rendere protagonista nel nostro Paese il tristemente famoso Duilio Poggiolini, che all'epoca dei fatti ricopriva il ruolo di Direttore del servizio farmaceutico del Ministero della Sanità e aveva ricevuto l'onorificenza di "Medaglia d'oro al merito della sanità pubblica".
A tutt'oggi l'alta onorificenza gli appartiene anche se fu accusato di omicidio colposo con altre dieci persone, dirigenti della Casa Farmaceutica Marcucci, colpevole dell'acquisto di alti quantitativi di emoderivati infetti.
Erano i primi tempi di Tangentopoli, e la storia appassionò e fece inorridire l'Italia per parecchio tempo. L'inchiesta durò per anni, ma fini per essere in qualche modo insabbiata. Le cronache non ne fecero più cenno.
E mentre il sipario calava su una strage di Stato, le prime pagine si riempivano di nuove tragedie e nuovi scandali, fino a tacitare del tutto una realtà umana che ancora oggi paga il doloroso pegno di una moralità prostituitasi alla speculazione a costo della vita umana.
All'inizio del 2009, l'inchiesta su questo scandalo aberrante è ripresa. Cigolando, la macchina della giustizia ha ripreso a muoversi.
Lo Stato negli anni, ha risarcito con un po' di denaro le vittime di uno scempio. Gli infettati nel nostro Paese, hanno ricevuto nella migliore delle ipotesi circa 400mila euro di indennizzo in vita e 620mila euro alle famiglie di chi è morto di strage di Stato.
Contemporaneamente, circa 5mila cause intentate da altrettanti cittadini contro il Ministero della Sanità, non hanno ancora trovato giustizia.
La cosa che appare ancora più grave, è come un individuo che sia stato travolto dal male in una situazione del genere, sia costretto a sopravvivere oggi. Perché di sopravvivenza si tratta. Un caso per tutti: Luca Lucente un trentunenne di Taranto coinvolto in questa storia di traffici di vite umane, che all'epoca contrasse l'epatite B e C per aver utilizzato questi "farmaci assassini" per la cura di una forma di leucemia che lo colpì all'età di tre anni.
Questo giovane "grazie" a questo scandalo indegno, oltre ad aver sopportato l'immane stortura di una malattia grave in tenera età, si è ritrovato con una patologia cronica ed invalidante causata dalle "cure" dedicategli dalla dirigenza del nostro Ministero della Sanità dell'epoca.
Oggi Luca ottiene ogni due mesi "ben" 1.000 euro per essere stato vittima inconsapevole di un Sistema che guarda al denaro più che alla salute di chi contribuisce a gonfiare le casse di uno Stato che fagocita tutto. Non ha ancora ottenuto alcun risarcimento come tante famiglie che urlano silenziosamente nel baratro delle ingiustizie umane.
La burocrazia peraltro, invece che sostenere chi non ha altra colpa se non quella di essere nato in un mondo aberrante, snocciola difficoltà ad ogni passo. Per Luca oggi, persino ottenere le medicine che gli sono necessarie a vivere, è un tormento: spesso l'accesso a questi farmaci è reso impossibile proprio dall'incapacità o poca volontà del settore sanitario a rifornirsi adeguatamente di prodotti salvavita. Un gioco perverso ma molto conosciuto negli ambienti sanitari.
Meglio uno stock di vaccini per il virus dell'anno che l'approvvigionamento di ciò che è realmente utile a molti cittadini.
Di chi fidarsi oggi? I Garanti del settore farmaceutico, sono normalmente pagati dalle stesse Case Farmaceutiche che dovrebbero essere da essi controllate. Un girone infernale quello di questo comparto industriale che più di tutti genera economia e morti ad oltranza.
La speranza è ormai quella di chiudere gli occhi e lasciarsi andare come un salto nel vuoto senza paracadute sperando di andare a cadere su un tappeto morbido che ci salvi la vita. E si continuare a leggere le realtà che non sono di "altri", perché vittime del Sistema possiamo essere tutti noi, un giorno o l'altro. |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 01:24:13 |
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