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La Libertà di Esistere

La Libertà di Esistere
Autore: Emilia Urso Anfuso
Data: 08/09/2009

Lascereste nelle mani di estranei i vostri beni da amministrare? Mettereste nelle mani di sconosciuti le sorti della vostra salute e dei vostri cari? Sareste d’accordo che persone sconosciute decidessero per voi sulle piccole e grandi decisioni della vostra vita? Accettereste che altri decidessero per voi l’acquisto di generi vari, dall’abbigliamento, alla mobilia alla vettura? Sicuramente la vostra risposta di getto è un bel “No!”. Eppure…

 

Eppure quotidianamente, tutte le azioni descritte precedentemente, non dipendono affatto dalla scelta individuale. Di più: ogni attimo dell’esistenza è gestita da estranei. Estranei scelti per caso dalle popolazioni internazionali. Delegati votati dalle cittadinanze allo scopo di decidere e gestire ogni ambito dell’Esistenza umana.

 

Ed ancora: scelte che si credono individuali, in realtà create da bisogni altrimenti inesistenti, grazie all’enorme lavoro di un settore in continuo sviluppo ed evoluzione. Il Marketing.

 

Ci ritroviamo così tutti convinti di fare scelte senzienti. Di gestire le nostre esistenze. Di decidere dei nostri beni e dei valori della nostra famiglia. E di porre la nostra salute nelle mani di qualcuno di cui fidarsi, ad occhi chiusi.

 

La realtà – aberrante – è altro. E’ un dominio assoluto sulle scelte dei singoli. Un pressante onere di richieste che sfociano nel limitare alquanto la qualità della vita. Un flusso continuo di possibilità eluse, richieste inattese, sconvolgimento delle scelte individuali. Siamo tutti – più o meno – vittime di un Sistema che decide per noi. Gestisce le nostre vite. Controlla ogni piccola parte di ciò che ci appartiene. A cominciare dal soffio vitale dell’esistenza.

 

E’ un processo che trova le proprie radici in un tempo talmente lontano da perdersi nei meandri della memoria. Qualcosa di impalpabile. Intangibile. Invisibile. Eppure pesantemente dominante nell’esistenza di ognuno

 

I nostri beni sono gestiti da estranei. Dal direttore della banca in cui abbiamo deciso di far transitare il nostro denaro, ai vari Ministri dell’Economia che di Governo in Governo decidono quale percentuale dei nostri introiti debbano finire dritti nelle casse dello Stato.

 

La nostra salute viene gestita, nel bene e nel male, non da mani sicure e volenterose di mantenere uno stato ottimale del nostro organismo, bensì da industrie farmaceutiche internazionali che lucrano – chiaramente – sulla malattia delle popolazioni mondiali. Il malato è il “cliente” di riferimento di queste imprese. Non certo l’Essere in ottima salute.

 

E che dire delle piccole scelte quotidiane? Il colore degli abiti. Il tipo di vettura. L’arredamento dell’appartamento. Il cellulare da acquistare. Nulla è frutto puramente del nostro gusto personale, generato da pregressi familiari e da tendenze individuali. Tutto questo è frutto del sapiente lavoro di staff internazionali di Comunicazione e Marketing che lavorano a tambur battente al solo scopo di controllare in maniera semi occulta le scelte degli individui.

Ci si ritrova così, ad esser padroni di nulla. Una libertà confiscata ad omnia da tutto ciò che chiamiamo Potere e che noi stessi generiamo nell’esatto istante in cui deleghiamo altri – persone totalmente sconosciute – nella gestione di ogni attività della nostra vita quotidiana.

 

Spaventosamente inaccettabile, riflettendo attentamente.

 

Uscire da questo tourbillon aberrante è ancora possibile? Sicuramente. A patto che si sia in grado di tralasciare le richieste del Sistema in maniera sistematica.

 

Imparando ad andare contro corrente. Riscoprendo il proprio gusto personale. Imparando a gestire un rapporto più diretto con le Istituzioni, utilizzando i tanti mezzi dimenticati dalla maggior parte delle persone, messi a disposizione delle cittadinanze per interagire attivamente e per non subire in maniera totalmente passiva le grandi decisioni che riguardano il quotidiano vivere di tutti.

 

Inizialmente questa contro tendenza potrà apparire a molti assolutamente improponibile. In effetti il processo di omologazione perpetrato dal Sistema politico economico e sociale è ormai talmente radicato da non lasciare spazio a possibilità diverse da quelle tacitamente imposte alle Comunità.

 

Ma è un dovere nei confronti di se stessi e delle generazioni a venire, provare a staccarsi almeno in parte da tutto ciò che viene imposto senza lasciare possibilità di scelta al singolo.

 

Un esercizio che potrebbe far scoprire a molti, l’incredibile fascino della Libertà individuale, fatta di scelte diverse da quelle compiute dalle grandi masse. Promessa di una rinnovata individualità che non potrà che far bene a chi ne vorrà conoscere note e colori.




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Data:10/08/2013
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