|
|
|
Sei nella sezione Il Direttore   -> Categoria:  Editoriali
|
"Piove sempre sul bagnato". Un detto popolare ed antico, che designa uno stato in essere relativo all'aggiungersi – nel bene e nel male – di eventi di vario tipo. Il ricco troverà sempre più ricchezza. Il povero, una conseguente povertà. E via via, accostandosi ad altri parametri, si potrà utilizzare questo motto sulla sfortuna reiterata o sulla capacità di aggiungere pregio al pregio.
Sta di fatto che all'atto pratico, estendendo alla Società una tendenza al vivere ed all'esistere nella dignità che tutti dovremmo avere per fondamentale costituzione, chi ha poco avrà sempre meno. In qualsiasi ambito ci si trovi a discutere. I parametri della considerazione degli Esseri Umani, passano per bizzarre estensioni dell'accettazione generale. Chi vale, viene in qualche modo spinto dalla stessa Massa, a valere ancora di più. Ed a godere di innumerevoli condizioni di agiatezza. E per valore spesso, vengono considerati uno status sociale in essere che sfonda parametri di eguaglianza quando non sconfini addirittura in gradini sociali di troppo alto livello, creando quella discrepanza sociale che è ormai sotto gli occhi di tutti.
Giù, nella strada dei disperati, albergano esistenze senza luce e senza futuro. Poveri, dannati, votati alla disgrazia ed alla disperazione. Due mondi paralleli che non si incrociano mai. Nel girone infernale dei meno abbienti però, abita gente che nulla ha a che vedere con uno stato economico di basso rilievo. Prendiamo il caso dei cittadini disabili. La loro condizione non parte dal presupposto di non possedere in senso materiale, bensì cade nel pozzo di quel non possedere capacità del tutto simili a chi non vive lo stato di disabilità. Nulla quindi a che fare con lo status sociale. Eppure questa condizione di differenza, crea all'atto pratico disuguaglianza sociale. Il disabile costituisce una sorta di spina nel fianco del Sistema.
Non viene affrontato come risorsa, bensì come granello di sabbia nell'ingranaggio osceno di una società che guarda solo all'immagine esteriore e disperde risorse su risorse al solo scopo di avvantaggiare chi è già avvantaggiato. Un'equazione che può apparire distorta ma che conserva in se, alcuni parametri che l'umanità tutta si vede continuamente riproporre: se vali, meriti. Se vali meno... C'è sicuramente da prendere in seria considerazione un approfondita analisi di chi e perché decida quali siano i parametri di accettazione del singolo. E perché la Massa stessa, nel momento esatto in cui viene ad avvicinarsi al mondo della diversa abilità, si ritrovi in panne nella capacità di vivere in maniera non alternativa questa che piuttosto dovrebbe essere vissuta come peculiarità.
Un disabile di per se, non è una falla nel sistema umano. E non è neppure automaticamente parte di un'umanità che non si integra con il Sistema. In effetti, il processo in se è da leggere completamente al contrario: è il Sistema Sociale che non integra automaticamente la diversità, rendendo impossibile qualsiasi azione e metodica atta a ricostituire un tessuto sociale omogeneo e che non necessiti di integrazione. In poche parole: se il Sistema sociale guardasse al disabile non come ad un qualcosa di non omologato, bensì parte integrante della propria organizzazione ed amministrazione, ci troveremmo con un grosso problema socio economico in meno, considerando il fatto che nessuno più dovrebbe argomentare e decidere su come, quando e perché affrontare la realtà del mondo dell'handicap.
In questo modo, il mondo della disabilità sarebbe parte integrante del Sistema stesso, trovando peraltro strade meno impervie di quelle attuali, che si impuntano di continuo sull'attuazione di questo o quel nuovo grande progetto, che solitamente poi, non trova riscontro nella realtà. In effetti, a ben guardare la Società si basa troppo spesso sulla "risoluzione" di grandi problematiche, senza sortire alcun effetto riparatore. Una sorta di vessillo da sbandierare nei momenti opportuni ed utilizzare per accedere facilmente al largo consenso dell'elettorato. Nel frattempo, il mondo oscuro della diversità, procede nel cammino delle attese mai concretizzate.
Granello di polvere che serve a rallentare i processi sociali e dare maggior visibilità a quella piccola parte di mondo, che vive oltre la decenza dell'accettabilità dei grandi numeri. |
Cosa ne pensi? |
|
Per commentare l'articolo occorre essere loggati e rispettare la netiquette del sito. Se sei registrato effettua il login dal box qui a sinistra. Se ancora non sei registrato fallo cliccando qui |
I commenti: | |||
Commento
1)
|
|||
Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 02:47:40 |
Sei
iscritto su Facebook, Twitter o G+?
Commenta e condividi l'articolo direttamente.
Cos'è uno Stato senza i cittadini? Nulla. Cosa sono i cittadini senza lo Stato? La risposta la conosciamo tutti, perchè lo Stato italiano palesemente, sta lasciando alla deriva la motivazione fondamentale della sua stessa esistenz
Quanti di voi conoscono i retroscena della riforma Lorenzin? Tracciati e documentai tutto nel mio libro inchiesta. Pecorelli, l’allora presidente AIFA, volò negli USA con la Ministro Lorenzin, per prendere questo importante incarico, assegnatoci direttamente dagli Stati Uniti: ciò conferma ciò che faccio emergere da anni, e che in pochi capiscono ancora. Le decisioni, in special modo quelle importanti, su economia, fisco, sanità, banche, sicurezza, nel sistema politico ed economico internazionale moderno, non sono prese internamente alle singole nazioni. Esistono trattati, accordi, strategie.
Una sorpresa inaspettata è arrivata con il varo del tanto atteso “Decreto rilancio”: sostegni alle startup che sviluppano videogiochi. In particolare, ai commi dal 15 al 21 dell’articolo 46 del decreto, in tema di sostegni alle startup innovative, si delinea un vero e proprio fondo – denominato First Playable Fund - che sarà creato per sostenere economicamente lo sviluppo del settore.
Ai tempi della Sars il mondo scientifico internazionale concordò su un punto: la diarrea è un veicolo di trasmissione da non sottovalutare, perché fu la causa del contagio nel 20% dei casi. A causa delle scariche di feci molli in pazienti che avevano contratto la malattia, un focolaio di Sars esplose a Hong Kong nel complesso residenziale di Amoy Gardens. Portare le mani alla bocca o agli occhi, dopo una scarica di diarrea, è uno dei fattori di contagio, eppure non se ne parla in maniera diffusa.
“Ogni parola che sapevo”, edito da Mondadori e nelle librerie dal 21 Gennaio. L’ha scritto il collega Andrea Vianello, ex direttore di Rai3 e noto al pubblico per aver condotto, dal 2004 al 2010, la trasmissione televisiva Mi manda Rai3, oltre ad Agorà, Enigma, La strada della verità, il TG2 e infine Rabona nel 2018, trasmissione che ha condotto fino a poco prima che avvenisse il suo dramma, raccontato con umanità e lucidità, tanto da farti sentire dentro la carne e nella profondità dell’anima le sue emozioni.