|
|
|
È falsa? È coerente? È troppo bella per essere vera?
Wiko, con il supporto di Facta News, ha stilato una pratica guida in cinque punti per aiutare tutti gli utenti – con un occhio di riguardo per gli over 60 - a leggere e interpretare le notizie che spesso passano attraverso i nostri smartphone
Meglio instillare un dubbio, contare fino a dieci e pensare in maniera critica prima di alimentare la condivisione di informazioni poco attendibili
Se volessimo individuare un trend che purtroppo sta caratterizzando questi ultimi anni, sicuramente la diffusione delle “fake news” sarebbe uno di questi. Cosa sono le fake news? La traduzione italiana è “notizia falsa”, ma nel linguaggio più comune viene definita come “bufala”. Ogni giorno notizie imprecise e inesatte – come quelle circolate con il diffondersi dell’epidemia del coronavirus - vengono condivise sui social network o alimentano messaggi a catena sulle chat.
Wiko, il brand franco-cinese di telefonia, ha voluto fare luce su questo fenomeno, propriamente detto infodemia, ossia la circolazione di troppe informazioni di dubbia affidabilità, affidandosi a una realtà tutta italiana, Facta News. Facta News è un progetto ideato da Pagella Politica che si occupa di bufale e disinformazione, nato nell’aprile 2020 con l’obiettivo di segnalare ai lettori quali notizie, tra quelle che circolano sui media o sui social network, sono false, decontestualizzate o imprecise.
Com’è possibile proteggersi dalle fake news e imparare a orientarsi in un mare magnum di informazioni che molto spesso passano proprio attraverso il nostro smartphone? Wiko, in quanto azienda produttrice di smartphone acquistati da un target ampio ed eterogeneo, dai teenager, fino agli over 60 che per la prima volta approcciano un telefono connesso, si è posta queste domande. Grazie all’intervento di Facta News è stata stilata una pratica guida in cinque passaggi per non diffondere nuove bufale o, più in generale, non essere tratti in inganno da informazioni di dubbia origine.
1. Conta fino a dieci! Il primo trucco da mettere in pratica, prima di condividere dal proprio smartphone una notizia, è quello di contare fino a dieci e chiedersi: “quali emozioni mi suscita il messaggio che ho appena letto?”. Come regola di base, se una notizia suscita rabbia o indigna, se spaventa o intenerisce, c’è il rischio che stia cercando di fare leva sulle emozioni delle persone per essere diffusa, magari proprio con un invito diretto (dunque occhio alle catene!). È bene ricordare che se una cosa è troppo bella per essere vera, è perché nella maggior parte dei casi vera non è.
2. Chi lo ha detto? Il secondo passaggio per non cadere vittima di una notizia falsa è quello di chiedersi sempre: “qual è l’origine del contenuto che sto leggendo?”. Se la presunta notizia che abbiamo ricevuto su una chat è un’immagine con del testo, per esempio, senza un link diretto a un quotidiano, vale la pena insospettirsi. Ricorda che sui social puoi sempre controllare con un solo click le informazioni su una pagina o su un profilo che sta pubblicando foto e video condivisi centinaia di volte. Se non ti sembra qualcuno di affidabile (come un esperto riconosciuto o le autorità sanitarie) gira alla larga.
3. Cerca la conferma Il terzo trucco, prima di condividere una notizia, è quello di cercare online la conferma di quello che stiamo leggendo. Una notizia che sembra importante e che in pochi minuti o ore non è stata ripresa da nessuna fonte di informazione come grandi quotidiani, agenzie di stampa, radio e TV, è molto probabilmente falsa o fuorviante. Spesso, se nessuno sta parlando di quello che stai leggendo, è perché l’informazione non è affidabile (nonostante i ripetuti inviti alla condivisione).
4. Occhio alla coerenza Il quarto passaggio da tenere a mente quando si legge un articolo o si guarda un video di dubbia origine è domandarsi se “tutto torna”. Spesso un articolo riporta un fatto o un virgolettato nel titolo, per invogliare il lettore a cliccare, ma dopo un’attenta lettura del testo si scopre che la notizia va in realtà fortemente ridimensionata, oppure domande fondamentali restano senza risposta. Un’altra caratteristica delle notizie false e fuorvianti è che sono molte volte confuse e contraddittorie: se qualcosa non torna, è perché sono probabilmente frutto di fantasia.
5. Nel dubbio, non condividere Alla fine, è il momento di decidere: se vi sentite sicuri dell’affidabilità della notizia che state leggendo, o della foto o del video che avete davanti agli occhi, potete condividerlo dal vostro smartphone, specificando magari che avete fatto alcune ricerche che confermano il contenuto in questione. Ma se avete anche solo un piccolo dubbio, meglio evitare di condividere. In giro c’è già fin troppa disinformazione…
|
Cosa ne pensi? |
|
Per commentare l'articolo occorre essere loggati e rispettare la netiquette del sito. Se sei registrato effettua il login dal box qui a sinistra. Se ancora non sei registrato fallo cliccando qui |
I commenti: | |||
Commento
1)
|
|||
Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 26/12/2024 10:16:19 |
Sei
iscritto su Facebook, Twitter o G+?
Commenta e condividi l'articolo direttamente.
Cos'è uno Stato senza i cittadini? Nulla. Cosa sono i cittadini senza lo Stato? La risposta la conosciamo tutti, perchè lo Stato italiano palesemente, sta lasciando alla deriva la motivazione fondamentale della sua stessa esistenz
I sindaci italiani arruoleranno 60.000 volontari maggiorenni, a patto che siano siano disoccupati, percettori di reddito di cittadinanza o di ammortizzatori sociali.
Al di là dell’ottimismo sbandierato da Ryanair, che vorrebbe invogliare i clienti a tornare a volare ancora prima della fine dell’estate, l’era dei voli lowcost pare volgere al termine.
Questa è la vita: andare verso la bellezza, andare verso l’armonia. La vita è contatto, scambio. Non è ritrarsi, non è allontanarsi credo che il vero virus sia proprio questo allontanarsi, questo evitare il contatto e lo scambio, questo impedire le relazioni.
Ciò che invero avevo pensato per queste pagine e diversamente da quanto annunciai in articoletti più concreti e che rielenco a fine pagina, è una scrittura più leggera, semiseria no ma...