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Nel video pubblicato da Repubblica il racconto di quanto è avvenuto ieri, 1 Aprile 2020, quando i cittadini hanno tentato di accedere al sito INPS per chiedere il bonus di 600 euro. Una situazione grave e paradossale, subito "scusata" dalle istituzione come "attacco hacker": tra attacco hacker e mala gestione di una situazione di questo genere ce ne passa. Anche la scusante di aver ricevuto "100 rischieste al secondo" non regge: esistono piattaforme onlne NON istituzionali che reggono molti più accessi al secondo. Il problema dell'insicurezza e dell'instabilità delle infrastrutture informatiche istituzionali esiste da sempre: chiunque ne abbia avuto a che fare sa bene quanto sia difficoltoso, spesso, l'accesso. I cittadini sanno dei rallentamenti costanti per entrare nelle sezioni di certi siti governativi, o dei comuni. Uno per tutti: provate ad accedere ai servizi proposti ai cittadini sulla piattaforma ufficiale del Comune di Roma. Rischierete un esaurimento nervoso... A parte questo: è accaduto un fatto grave e non va messo tra le cose di poco conto. Esiste il Garante per la Privacy, e i cittadini devono sapere che hanno diritto di denunciare questi fatti e in maniera collettiva. Se non si agisce in tal senso, rispondendo alla superficialità di chi pretende di governare il paese, non ci sarà più spazio per recriminare diritti, ricordatevelo bene. Ecco cosa è stato pubblicato sulla piattaforma online dell'Autorità Garante per la Privacy; Garante privacy su sito INPS, "Subito accertamenti, intanto chiudere falla" Aiutate, quindi, il Garante a far bene il proprio mestiere: denunciate quanto avvenuto. Gli strumenti per cautelare i propri diritti esistono: utilizzateli.
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 02:27:25 |
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