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Coronavirus - Regione Lombardia: un modello per l'Europa

Coronavirus - Regione Lombardia: un modello per l'Europa
Autore: Editoriale del direttore - Emilia Urso Anfuso
Data: 15/03/2020

Le persone eccellenti, in minor numero, saranno sempre contrastate da quelle mediocri, che sempre rappresenteranno la maggioranza. Abituati: troverai muri, frecce contro di te, pietre e sassi. Tu, scansati e vai avanti”.

È la sintesi del più grande insegnamento di vita che i miei genitori mi abbiano regalato. Mi hanno resa forte, mi hanno inoculato la passione per l’eccellenza in ogni cosa che faccio. Mi hanno reso possibile vivere in una società contraddittoria, che appunto abbatte i migliori, non accettando l’esistenza di chi, a loro parere, li pone nell’oscurità. È il limite mentale di chi non va oltre il proprio naso. Non ho mai pensato di “essere migliore” e nemmeno “al di sopra”. A compiere tutto sono gli individui che contrastano chi, nella vita, avanza cercando di produrre il meglio per tutti, e crescendo ogni giorno tenendo sempre a mente che solo questo conta.

Perché inizio il mio editoriale odierno con questa riflessione? Lo dedico alla Regione Lombardia, al governatore Attilio Fontana e a tutta la sua giunta, con un pensiero speciale rivolto all’assessore all'istruzione, formazione e lavoro, Melania Rizzoli che conosco personalmente,  e che è donna, medico e professionista che in questo periodo, insieme a tutti gli altri colleghi che fanno parte dell’amministrazione lombarda, sta portando avanti con rigore una vera missione, al pari di quelle che si compiono sugli scenari di guerra. Il merito va riconosciuto, sempre.

Iniziamo tutti a cambiare, imparando questo criterio.

(Il governatore Attilio Fontana e l'assessore Melania Rizzoli)

Ciò che sta accadendo è unico nella storia dell’era moderna. Un virus invisibile sta abbattendo un’intera nazione, il mondo intero, colpendo al cuore le popolazioni, e scardinando per sempre quel poco di sicurezza rimasta attaccata ai brandelli di un sistema paese - il nostro in questo caso - distrutto a colpi di mala gestione della cosa pubblica.

Un governo centrale mediocre sta contrastando l’eccellenza: la regione Lombardia. La storia si ripeterà sempre uguale a se stessa. Il presidente Fontana, che fin dall’inizio ha chiesto di arginare l’emergenza sanitaria, chiedendo un decreto che imponesse il buonsenso, è stato mortificato a colpi di lentezza burocratica e decisioni prese a singhiozzo.

Molti utenti lo hanno insultato per essersi mostrato in video indossando una mascherina, dimenticando ben altre sceneggiate realizzate da altri amministratori regionali, politici locali e parlamentari, di cui sarebbe meglio cancellare il ricordo. Potrete gettare odio sull’eccellenza, ma è l’eccellenza che ci salverà tutti. Potrete odiare, ingiuriare, maledire, scaraventare sassi e pietre, ma dovrete piegarvi all’evidenza dei fatti e tacere almeno con voi stessi, quando troverete soluzione al terrore solo compiendo il miracolo estremo: fermare la mente, bloccare il flusso disordinato dei pensieri, ragionare e imparare a prendere atto della realtà.

La Lombardia vanta l’eccellenza anche nel settore sanitario. È un’opinione personale? No, ovviamente, lo dicono i fatti. Chi vive al meridione non ha necessità che io sciorini dati sulla condizione del sistema sanitario che sono costretti a subire, così come sanno perfettamente che, se vogliono avere speranza di curarsi, devono migrare al nord, e farsi visitare, curare, operare, negli ospedali del Nord, quelli della Lombardia in primis.

Il Sud, oggi, rischia grosso. La malsana idea di tornarsene al sud in gran fretta, sembra si tratti di oltre 50.000 persone, ha chiarito come il buonsenso non faccia parte del DNA di molti. Ancora una volta si palesa il criterio che ho espresso inizialmente: l’eccellenza farà sempre parte della minoranza, così come il buonsenso…

Ciò che appare lampante, è il tentativo di sminuire, dileggiare, quasi schifare il grande lavoro fatto e che si continua a fare in una regione che, da subito, ha dimostrato di essere in grado di muoversi in maniera quasi militare. Tra le ultime azioni degne di nota, per esser ricordate al pari di un disgustoso affronto, l’invio alla regione lombarda, da parte della Protezione Civile, di 250.000 “mascherine sanitarie” da distribuire al personale medico e sanitario, che non conosce soste nell’operare per la salute pubblica. Non sono mascherine sanitarie, sono simili ai panni che le massaie moderne utilizzano per pulire i pavimenti.

L’assessore al Wellfare, Giulio  Gallera, in questo video mostra l’indecenza del servizio che viene dedicato a chi fa bene per il bene di tutti. Ora, al fianco del governatore Fontana, ecco arrivare Guido Bertolaso, che non deve essere ricordato solo per esser stato a capo della Protezione Civile nel passato: è un medico. Lascio alla libertà di ognuno di trarre le proprie considerazioni. Prima di slanciarvi, conosco bene come molti siano pronti alla battaglia sterile, contro Bertolaso, per pregresse questioni con la gisutizia, armatevi di calma e buonsenso, cercate da soli informazioni su come furono poi definite certe questioni. Non devo esser io a fornire ogni elemento: il web è uno strumento eccellente, se usato in maniera intelligente, e fornisce dati e informazioni, oltre a sanare l'ignoranza, che significa - semplicemente - ignorare. Non è un insulto.

Altre nazioni, come Francia e Germania, stanno chiedendo lumi alla Lombardia per potersi preparare all’emergenza sanitaria: copieranno il modello migliore. 

Una riflessione va comunque fatta: il virus non sta dilagando in maniera sincronica a livello mondiale. Dopo la Cina, che a quanto pare sta uscendo dall’emergenza, tocca all’Italia il ruolo di nazione maggiormente colpita dal virus.

Nel frattempo la diffusione aggredisce inesorabilmente le nazioni del mondo. non ne usciremo presto, questo è certo, perché non sarà comunque possibile tornare, in contemporanea, alla normalità. Gli interscambi economici, la politica internazionale, tutto subirà un arresto, un rallentamento, un riadeguamento dovuto a una condizione imprevedibile.

Non so se la società attuale sarà in grado, attraverso questa drammatica esperienza, di risorgere dalle proprie ceneri e di imparare la lezione per avanzare migliorando. Troppo preso da se stesso, l’italiano medio continuerà a pensare solo al proprio orticello, deprederà i diritti altrui svuotando gli scaffali dei supermercati, così come non prova vergogna di usurpare diritti altrui.

Il criterio del “io mi faccio i cazzi miei” prevarrà sempre e comunque. Unito al metodico abbattimento di tutto ciò e di tutti coloro che non sono simili, sarà comunque una disfatta sociale.

Abbraccio virtualmente tutti i cittadini italiani, con particolare affetto - anche in considerazione dei miei natali milanesi – ai lombardi.

#iorestoacasa

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