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Ponte sullo Stretto di Messina: fra Storia, scandalo e dibattito.

Ponte sullo Stretto di Messina: fra Storia, scandalo e dibattito.
Autore: Emilia Urso Anfuso
Data: 17/03/2009

E' una di quelle idee, che fanno parte - da sempre - della cultura Italiana.

 

L'ipotesi di poter congiungere il Continente all'isola siciliana, infatti, ha radici antiche.

 

Già al tempo dei Romani – riporta nelle sue note Plinio il Vecchio – per ordine del console Cecilio Metello, fu realizzato un "ponte" fra la Calabria e la Sicilia, mettendo uno dietro l'altro, zattere e botti di legno, così da poter far transitare ben 140 elefanti confiscati ai Cartaginesi.

 

I mezzi a disposizione erano quelli che erano, eppure già all'epoca, non ci si fermava di fronte la netta volontà di poter unire l'un l'altro, Continente ed isola per ragioni strategiche.

 

E' necessario però, fare un salto in avanti nella storia, per approdare al primo vero progetto di Ponte sullo stretto di Messina.

 

Fu infatti di Carlo Magno, l'idea di realizzare, grazie al lavoro di tutti i popoli costituenti il Sacro Romano Impero, una serie di ponti che potessero collegare quello che già da allora si comprese essere un sogno, forse mai realizzabile.

 

Carlo Magno non fu ricordato per questa opera magnifica, ma altri dopo di lui, ebbero la stessa mira.

 

Nessuno iniziò alcun lavoro, sino a quando il normanno Roberto il Guiscardo, iniziò realmente la costruzione di un ponte, lavori che però furono bloccati alla sua morte avvenuta nel 1085.

 

Per avere notizie su progetti veri e propri, che presupponessero calcoli, idee e quant'altro fosse necessario alla realizzazione di una struttura stabile, dobbiamo però arrivare al 1866, quando Jacini, allora Ministro dei Lavori Pubblici, diede incarico all'Ingegner Alfredo Cottrau di pianificare un progetto che potesse essere formalmente approvato per la realizzazione.

 

Cottrau iniziò la sua opera progettuale, che subì una lunga serie di arresti considerando peraltro la difficoltà dell'epoca di poter usufruire di dinamiche che potessero far fronte ad un ponte di lunghezza talmente considerevole, da non trovare giusta possibilità di concretizzazione.

 

Dalla fine dell'800 ad oggi, molti altri furono gli ingegneri incaricati di sviluppare ciò che a buon titolo può essere considerato "il sogno" d'Italia.

 

Un sogno di grandezza forse, piuttosto che di unificazione di due lembi importanti di terra. Una sorta di materializzazione Italiana, di quelle piramidi egizie che ci parlano di grandezza e magnificenza, ancor oggi.

 

Fra le idee proposte negli anni, troviamo i fautori del ponte sospeso ma anche coloro che pensarono alla possibilità di un tunnel sottomarino. Furono anche avviati concorsi nazionali ed internazionali, ove venne chiesto di proporre le idee che meglio avrebbero potuto rappresentare questa possibilità di realizzazione: famoso quello del 1969, il Ministero dei Lavori pubblici infatti, bandì il "Concorso internazionale di idee" completamente dedicato allo studio della progettazione di un ponte sullo stretto, che consentisse sia ai veicoli che alle linee ferroviarie di percorre quei 3 chilometri e passa su terra anziché per mare, come sempre avvenne ed avviene tutt'ora.

 

Molte furono le proposte e da varie nazioni.

 

E diversi i vincitori. Ma, nonostante il concorso ed i conseguenti vittoriosi, non se ne fecce nulla, per l'ennesima volta.

 

Bisogna peraltro ricordare, che nel frattempo, fra un progetto e l'altro, l'Italia del Sud dei primi anni '70, iniziava già a risentire di una rete stradale poco evoluta, considerando lo sviluppo di transizione fra una regione e l'altra, imposta anche da un boom economico e sociale che mai era avvenuto prima in Italia.

 

Non si pensò di implementare la rete stradale del Sud Italia, bensì di creare addirittura nel 1979 una società di diritto privato ma a capitale pubblico che fu preposta alla progettazione e realizzazione del ponte sullo stretto: la "Stretto di Messina s.p.a."

 

Da allora ad oggi, fra polemiche, storia e dibattiti, all'atto pratico la "Stretto di Messina s.p.a." ha movimentato la propria impresa più per ciò che riguarda campagne di informazione e promozione e pochi reali progetti possibili e realizzabili, piuttosto che di concretizzare questo monumento che tiene col fiato sospeso l'intera nazione da sempre.

 

Qualche studio di fattibilità, presentato qua e la a seconda del Governo in carica. Appare più come una storia di propaganda che di reale volontà di concretizzare un'idea che sembra peraltro albergare sostanzialmente più nella mente di chi vi partecipa attivamente che di chi ne dovrebbe o dovrà utilizzare la realizzazione finale.

 

Il Sud, recrimina ormai da troppi anni lavori strutturali su una rete stradale ed autostradale quasi inesistente. E chiede a gran voce ancor oggi, che il denaro stanziato per l'immane opera, venga semmai utilizzato per opere che possono sembrare minori a chi è uso parlare di grandi cifre, ma che nella realtà, oltre a fornire un buon numero di posti di lavoro, garantirebbe già da anni una percorribilità stradale che mail il Sud ha conosciuto.

 

Ma la macchina – pur con una lentezza estenuante – sembra ormai partita.

 

I Governi degli ultimi 19 anni infatti, di passo in passo, hanno approvato questa possibilità, senza possibilità di replica da parte di chi la strada, la vive dal basso e ne "apprezza" quotidianamente le troppe falle.

 

L'impresa appaltatrice, la Impregilo s.p.a. in accordo con Anas e Ferrovie dello Stato ha firmato l'accordo già nel Marzo del 2006.

 

L'avvio dei lavori, è stato confermato per l'anno 2010. Si presume che saranno necessari sei anni, prima di poter tagliare il nastro ed aprire al mondo, quella che viene definita già l'opera sospesa più incredibile del mondo intero.

 

E che più di qualunque altra opera, ha coinvolto personaggi storici, politici, nazioni e popoli.

 

Ma anche l'attenzione delle più grandi organizzazioni malavitose, prima fra tutte, quella che viene ormai definita la "Mafia s.p.a." con il suo giro d'affari annuo che sfiora ormai i cento miliardi di euro e che da sempre – ne è controprova una relazione della Direzione investigativa Antimafia del 2005 - interferisce con questo progetto, per cui spesso si è dubitato sulla vera origine del protrarsi a tempo indefinito dell'inizio dei lavori.

 

Il mondo Politico, quello almeno che sostiene con forza la realizzazione del ponte più discusso del Pianeta, promette faville, posti di lavoro e magnificenza agli occhi del mondo.

 

Possiamo star certi, che pur dopo la realizzazione, il dibattito e le polemiche non si attenueranno.

 

E questo contribuirà a rendere traccia di fuoco nella storia, un ponte desiderato già fin nell'antichità, e che promette cronache, onori, gloria e dissapori... per chissà quanto tempo a venire.




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