Poche ore dopo che il presidente delle Filippine Rodrigo Duterte aveva annunciato che avrebbe vietato lo svapo, la polizia Paese del Sudest asiatico ha ricevuto l'ordine di arrestare le persone che svapano in pubblico e confiscare la loro sigaretta elettronica.

Il capo dello stato ha annunciato il prossimo divieto, definendo la sigaretta elettronica "tossica", che ha accusato di diffondere sostanze chimiche nel corpo dei consumatori.

Ha quindi minacciato di arrestare chiunque volesse vaporizzare in pubblico nelle Filippine, un paese che ha già una delle leggi più severe in Asia contro il fumo.

Rodrigo Duterte, ex fumatore noto per aver lanciato una violenta campagna antidroga dopo la sua elezione nel 2016, ha notevolmente rafforzato i divieti sul tabacco nei luoghi pubblici. Invocando "l'ordine del presidente", il capo della polizia filippina ha ordinato a "tutte le unità di polizia in tutto il paese di attuare immediatamente il divieto di sigarette elettroniche e di garantire che tutti i trasgressori vengono arrestati", secondo una dichiarazione riportata dall'agenzia France Presse.

Il ministero della Salute filippino ha recentemente denunciato il ricovero in ospedale di una ragazza di 16 anni con una lesione polmonare che sarebbe stata direttamente correlata alla sigaretta elettronica.

In un rapporto pubblicato a luglio, l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha scoperto che le sigarette elettroniche sono "innegabilmente dannose" e non potevano essere utilizzate come strumento per smettere di fumare.

Le autorità sanitarie statunitensi classificano le sigarette elettroniche come "pericolose" per i giovani, mentre il numero di studenti delle scuole superiori è raddoppiato nel paese tra il 2017 e il 2018. L'India ha vietato le importazioni, vendita, produzione e pubblicità per la sigaretta elettronica.

Lo svapo è inoltre vietato in Brasile, Singapore e Tailandia.