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TEATRO ULPIANO Colori Proibiti presenta 7 | 17 novembre 2019 CIRCUS DARK QUEEN ricordando Antonio e Cleopatra di W. Shakespeare regia Stefano Napoli con Francesca Borromeo, Alessandro Bravo (dal 7 al 10 novembre), Paolo Di Caprio (dal 12 al 17 novembre) Simona Palmiero, Giuseppe Pignanelli, Luigi Paolo Patano disegno luci Mirco Maria Coletti consulenza musicale Federico Capranica fotografie Dario Coletti musiche M.R. Delalande, G.F. Haendel, N. Rota, C.A. Rossi, S. Umebayashi durata dello spettacolo: 50' circa 21 novembre | 1 dicembre BEAUTY DARK QUEEN - Lo strano caso di Elena di Troia regia Stefano Napoli con Francesca Borromeo, Filippo Metz, Simona Palmiero, Luigi Paolo Patano, Giuseppe Pignanelli supervisione sonora Federico Capranica foto dario coletti Daniela Annino musiche g. gershwin, a. korzeniowski, screamin’ jay hawkins, c.m. von weber durata spettacolo: 50’ circa Sarà in scena al Teatro Ulpiano dal 7 al 17 novembre, CIRCUS DARK QUEEN ricordando Antonio e Cleopatra da W. Shakespeare, per la regia di Stefano Napoli. Protagonisti: Francesca Borromeo, Alessandro Bravo (dal 7 al 10 novembre), Paolo Di Caprio (dal 12 al 17 novembre) Simona Palmiero, Giuseppe Pignanelli, Luigi Paolo Patano. Uno spettacolo ispirato a uno dei miti intramontabili della storia e della letteratura: Cleopatra. Il regista ripercorre la vicenda di amore e morte, di potere e passione, di cui la regina d’Egitto è protagonista per brevi flash, creando un corto circuito di citazioni colte e materiali popolari, di musica raffinata e canzonette, di luci sapienti che illuminano una scena di arredi essenziali e i corpi degli attori, quei corpi ai quali la narrazione è affidata quasi integralmente. Nota di regia di Stefano Napoli su CIRCUS DARK QUEEN La Dark Queen è Cleopatra e va in scena con la sua leggenda nera e il suo amore per Antonio. Ma Hollyood è lontana. Siamo piuttosto dalle parti del circo, un circo alla buona, come se ne vedevano una volta nei piccoli paesi. Però non potevano mancare le belve feroci e neanche il domatore, i lustrini e la fatica, insomma un impasto di crudeltà e sentimentalismo. Innumerevoli sono le opere letterarie, pittoriche, filmiche e musicali ispirate a Cleopatra ma per lo spettacolo si ringraziano soprattutto William Shakespeare per il suo struggente poema della fine, Cecil B. DeMille e Claudette Colbert per la sfacciata ironia, il pittore Guido Cagnacci per la superba teatralità che ha impresso alla morte di Cleopatra e infine una ignota marca di saponette rinvenuta per caso in un supermercato di Parigi che commercializza il suo prodotto con il nome Cleopatra e naturalmente una lucida carta dorata, perché l’oro, vero o falso che sia, sembra avvolgere tutto il mito di Cleopatra. Tutto è smisurato in lei: lusso, avidità, brama di potere, passione, ferocia, dignità nella morte. Forse avrà vissuto come su un palcoscenico, consapevole di essere guardata e attenta all’effetto che produceva e, come avviene a teatro, forse le splendide sete erano solo stracci ben illuminati. Nello spettacolo ho pensato a lei come alla protagonista di Scarpette rosse: una creatura giovane e bella, nella pienezza della vita, che entra in un ruolo e non può più disfarsene e balla e balla fino allo sfinimento e alla morte. La compagnia Colori Proibiti sarà ancora in scena al Teatro Ulpiano anche dal 21 novembre al 1 dicembre con BEAUTY DARK QUEEN - Lo strano caso di Elena di Troia, regia di Stefano Napoli. Protagonisti: Francesca Borromeo, Filippo Metz, Simona Palmiero, Luigi Paolo Patano, Giuseppe Pignanelli. Dopo il successo al Teatro «Franco Parenti» di Milano, lo spettacolo torna in scena a Roma. Due uomini, una donna, una dea, una statuetta. Sono Menelao, Paride, Elena, Afrodite, Eros. La storia è nota. Una dark queen dalla bellezza fatale, il capriccio degli dei, un rapimento, una guerra. Un po’ pochade (Paride, ospite di Menelao, gli rapisce la moglie Elena proprio sotto gli occhi), un po’ tragedia (per la voluttà di accecamento che a volte sembrano avere gli esseri umani), la storia di Elena racconta di uomini che non sanno amare ma solo possedere, di donne che si difendono chiudendosi nella freddezza del cuore e nello splendore effimero di un bel vestito, del tempo che consuma corpi e passioni, di un mondo in cui l’amore viene rubato e venduto. Elena sopravvisse a tutti gli uomini che l’avevano amata. Note di regia di Stefano Napoli su BEAUTY DARK QUEEN “Ho tentato di tirare giù Elena di Troia dalla leggenda che la vuole fonte di sciagura e di farne una donna fra uomini. Tra di loro l’eterno gioco dell’amore, dei fraintendimenti, del caso. Ma non c’è nulla di gentile in questo gioco perché l’amore malato trasforma in prede e predatori, in una lotta per la sopravvivenza al termine della quale non ci saranno nè vinti nè vincitori, ma soltanto il silenzio che il tempo impone alle cose”. Elena quindi come figura emblematica di un femminile ora vincente ora perdente nel gioco dei rapporti di forza della relazione amorosa: quasi un’astrazione fuori dal tempo e, quindi, appartenente a ogni tempo, come ben attualizza il raffinato commento musicale” Teatro Ulpiano - Via L. Calamatta, 38 (Piazza Cavour) tel. 3290294840 - posto unico € 5,00 - tessera € 1,00 in scena dal giovedì al sabato alle ore 21.00 e la domenica ore 18.00
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 26/12/2024 10:54:27 |
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