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Roma: quarta edizione di Vino e Arte che passione - recensione

Roma: quarta edizione di Vino e Arte che passione - recensione
Autore: Recensione della nostra inviata Susanna Schivardi
Data: 21/05/2019

Quarta l’edizione dell’evento di domenica 19 maggio, Vino e Arte che Passione, incorniciato dalla prestigiosa sede del Casino Aurora Pallavicini in Roma, organizzato dalla CT Consulting, con oltre 50 aziende vinicole italiane, espressione dell’eccellenza del bel Paese in questo campo.

Copyright: foto di Susanna Schivardi@

Una pioggia scrosciante non ha impedito all’evento di svolgersi in tutto il suo charme e il suo stile, carico di eleganza, passione e culto. Un culto quello del vino che si immerge in un colore fragrante, dalle essenze dei distillati, come la Nonino che quest’anno presenta i suoi prodotti in una gamma variegata e d’eccellenza. Tradizione e innovazione che si fondono da 122 anni, regalando al distillato notoriamente più ruvido, la grappa, un’armonia dolce e sinuosa propria del cognac e del whiskey.  Per i palati più delicati e per quelli in cerca di sfizio ci sono distillati al miele o allo zenzero, ormai fragranza ovunque presente nei piatti e non solo, degli italiani.

Copyright: foto di Susanna Schivardi@

Dalla profumazione per alimenti freschi come pesce crudo o insalate, all’accompagnamento sobrio per fare l’occhiolino a crudità e molluschi. Note all’insegna di un invecchiamento certificato dal controllo delle dogane, e totale mancanza di zuccheri aggiunti per ricordarci che il colore è solo frutto dell’invecchiamento. Per aprire l’estate l’Aperitivo Nonino ci stupisce con punte di acre dato dalla spruzzatina di limone che sostituisce la mancanza di conservanti. Ottimo con tonica o bollicine.

Copyright: foto di Susanna Schivardi@

Immancabile il Trento Doc con le sue 53 aziende associate, una delle realtà vinicole più importanti al mondo, inutile ricordare frutto del metodo classico con seconda rifermentazione in bottiglia, con vitigni piantati tutti in altitudine fino a 700 metri dove si crea quella particolare acidità che distingue il prodotto, tra varietà di uve dallo chardonnay, il pinot nero e la meunier in francese mugnaio, perché ricoperta da una pruina che somiglia alla farina. Tra le moltissime bottiglie presenti e per no perdersi nella frizzante bollicina che attira anche i palati meno abituati, ad accompagnarci ci sono i sommelier della Fis, Fondazione Italiana Sommelier, tra cui Massimo Casali, che con la sua professionalità e simpatia attira curiosi e meno esperti per spiegazioni semplici ma efficaci.

Copyright: foto di Susanna Schivardi@

Tra calici, lacrime di formaggi e crudo di pesce, una scia di persone come affluenti verso il loro fiume madre si riversa ai banchi d’assaggio ammaliata e confusa dall’ebrezza e dal godimento di una giornata fresca e poco primaverile. A dar luce a questo arcobaleno di colori i nomi più noti del mondo enologico, Baglio di Pianetto, Barone di Serramarrocco, Borgo Conventi, Borgogno, Bossi Fedrigotti, Canevel, Cantine Biondelli, Casa E.Mirafiore, Castello del Terriccio, Castello di Gabiano, Castello di Pomino, Castello Sonnino, Castiglion del Bosco, Col d’Orcia, Colognole, ColSaliz, Conte Emo Capodilista, Conte Leopardi, Famiglia Cotarella, Fattoria Aldobrandesca, Frescobaldi, Le Marchesine, Le Mortelle, Letrari, Le Vide, Marchese Antinori, Masi Agricola, Mazzei, Nonino, Paolo e Noemi d’Amico, Perusini, Petrolo, Pomario, Principe Pallavicini, Prunotto, Ridolfi, Rivera, Ruffino, Serego Alighieri, Siddurra, Tasca Conti d’Almerita, Tenuta Ammiraglia, Tenuta Capofaro, Tenuta Castelgiocondo, Tenuta Fiorano, Tenuta Montenisa, Tenuta Perano, Tenuta Pescarina, Tenuta Prima Pietra, Tenuta Regaleali, Tenuta San Leonardo, Tenuta Sella, Tenuta Tascante, Tenuta Tenaglia, Tiefenbrunner, Istituto Trento Doc, Villa Era, Zaccagnini. 

Copyright: foto di Susanna Schivardi@

Tra i grandi che si eclissano nell’oltrelà, troviamo anche nomi come Biondelli e Domaine Gentile.

Una bella e giovane cantiniera, Marta Uberti, ci fa assaggiare Biondelli Franciacorta, un prodotto bio per un’azienda molto giovane, con la prima vendemmia nel 2010, su 10 ettari di terreno per 60.000 bottiglie l’anno e 4 etichette. 

Copyright: foto di Susanna Schivardi@

Piccoli numeri ma di grande qualità come ci dimostra lo spumante pinot nero 100% rosé, frutto di 60 mesi sui lieviti e senza zucchero aggiunto. “Siamo una piccola azienda – commenta Marta Uberti – in confronto ai grandi nomi, ma siamo molto affezionati alla qualità delle nostre bottiglie, quindi non rispondiamo alle richieste di mercato ma preferiamo mettere in commercio le bottiglie solo quando sono davvero pronte”.

Copyright: foto di Susanna Schivardi@

Tra l’arte del Casino, in mezzo ai suoi preziosi affreschi e tele i cui volti osservano gli astanti con fiducia e curiosità, sulle vecchie note del Bacco trascendente, incontriamo Letizia, del Domaine Gentile, azienda corsa, da 50 anni in attività grazie al volere del padre, uomo caparbio e di grandi qualità come il figlio Jean-Paul, enologo specializzatosi a Montpellier e asse portante dell’attività. Una famiglia unita e forte attorno a questo gioiello di Cap-Corse, nell’are di produzione Appellation d’Origine Protégée, della zona Conca d’Oru. Una volontà forte di mantenerne identità e qualità, con 180.000 bottiglie l’anno, esportate fino in America e Giappone. Ottimo il Moscato, denso, pieno di gusto e moderato, come la freschezza di questa azienda giovane e piena di energia.

Copyright: foto di Susanna Schivardi@

Mentre all’interno per l’azienda Masi il sommelier Duilio Papetti, ci fa assaggiare un Amarone Classico del 2012, delle tenute Serego Alighieri-Conti di Sant’Ambrogio di Valpolicella, e a seguire un Garganico in purezza Docg, Soave classico superiore del 2017, molto buono al naso, con un buon sentore dato dalla fermentazione in legno e lievitazione in botti di rovere ma secco e acido al palato.

Copyright: foto di Susanna Schivardi@

Terminiamo la giornata con un ottimo aperitivo che la Nonino ci offre, per aprire le danze ad un’estate timida e tentennante ma già col piede danzante alle porte. Sarà anche questo un anno pieno di bollicine, colore e sapore, come nella migliore tradizione italiana, dimostrata dall’affluenza vigorosa e robusta degli appassionati, oltre 1.200 presenza dalle 12.30 alle 20.30, per giovani e non, sobri e meno sobri ma tutti uniti nell’incanto del nettare più antico al mondo.




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