Rino Gaetano, cantautore calabrese scomparso nel 1981 a soli 31 anni, era un comunicatore ineguagliabile. Incompreso da molti, egli stesso era cosciente della sua "diversità" rispetto alla massa. In "Ad esempio a me piace il Sud", scriveva: "Se mai qualcuno capirà, sarà senz'altro un altro come me". Un altro verso emblematico è: "Vedo già la mia salma portata a spalle da gente che bestemmia e ce l'ha con me". Oggi, alla musica italiana manca tanto la sua fresca irriverenza e la sua interpretazione estrosa.

Alle note e divertenti canzoni sul sesso ("Gianna", "Berta filava" e "Nel letto di Lucia") o sulla galleria di tipi umani ("Ma il cielo è sempre più blu"), preferisco il Rino Gaetano di denuncia sociale e politica. Vale davvero la pena di ricordare alcuni suoi versi, talmente ironici, sagaci e profondi da rendere superfluo ogni commento. Non resta che selezionare i più incisivi, iniziando da:

"Beati i bulli di quartiere, perché non sanno quello che fanno, e i parlamentari ladri che sicuramente lo sanno" (da "Le beatitudini", canzone… attualissima, nonostante sia stata scritta 30 anni fa). E poi: " A te che odi i politici imbrillantinati che minimizzano i loro reati, disposti a mandare tutto a puttana pur di salvarsi la dignità mondana. A te che odi i servi di partito, che ti chiedono un voto, un voto pulito. Partono tutti incendiari e fieri ma quando arrivano sono tutti pompieri. A te che ascolti il mio disco forse sorridendo, giuro che la stessa rabbia sto vivendo. Siamo sulla stessa barca io e te" (da "Ti ti ti ti"); "Corruzione e bustarelle da un milione… fabbricando case ci si sente vuoti dentro al cuore" (da "Fabbricando case"). "Capofortuna"è la presa in giro del politico: "Lui è stato sempre puro come l'alito di chi non beve e non fuma, lava i denti tutti i dì. Profuma di roba francese… se andrà all'inferno ci andrà col gillet! Inaugura mostre e congressi, autostrade e cessi..".

Anche in "Nuntereggaepiù", canzone originalissima che è un gioco di rime e suoni che trascinano, non mancano le frecciate: "evasori legalizzati" o "vedo tanta gente che non c'ha l'acqua corrente, non c'ha niente, ma chi mi sente? ma chi mi sente? e allora amore mio ti amo, che bella sei, nuntereggaepiù!". Un tema trattato ampiamente da Rino è proprio quello delle differenze sociali: "Mio fratello è figlio unico, deriso, declassato, frustrato, dimagrito" (forse la canzone più bella); "Tutte le mattine Sandro attraverso quella rete invidiava i signori al Tennis club che giocavano… Sandro trasportando la terra rossa lavora sognando che un giorno lui potrà battere la palla su quella terra rossa"; "Ti sei fatto il palazzo sul giambo, noi invece corriamo sempre appresso all'ambo".

Non dispiace il Rino che celebra i paesaggi del Sud ("E il vento già scommette coi gabbiani") e i valori come la semplicità ("Camminare con quel contadino che forse fa la mia stessa strada, parlare dell'uva, parlare del vino, che è ancora un lusso per lui che lo fa").

E, in "Sfiorivano le viole", canzone che dopo 3 minuti cambia ritmo, Rino Gaetano costruisce immagini di grande fascino, come questa: "Mentre io aspettavo te, Michele Novara incontra Mameli e assieme scrivono un pezzo tuttora in voga".