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Può la pornografia uccidere la sessualità, in special modo quella maschile? Si. E le ragioni a monte non sono poi così complesse da comprendere. Vediamo di dipanare la matassa, e di capire cosa sta accadendo all’umanità di sesso maschile, e di conseguenza al gentil sesso, nei momenti di intimità, che si tramutano - sempre più spesso - da incontri di relazione di coppia con momenti di intimità sessuale a veri e propri match di sesso spinto, anche quando si tratta di relazioni amorose e non solo di una notte e via. La diffusione della pornografia, causata negli ultimi anni dal proliferare di siti pornografici, ha realizzato una vera modificazione per quanto riguarda le convinzioni di molti signori uomini. In pratica, la visione metodica di filmati ad alto contenuto pornografico, sta deviando le necessità e le aspettative maschili nei confronti dei rapporti sessuali col gentil sesso. Spiego meglio: si è passati dai tempi in cui per ottenere un bacio era necessario un lungo corteggiamento, costellato di “No” e di “Forse un giorno” da parte del genere femminile, all’immediatezza attuale, in cui si pretende non solo di ottenere subito l’oggetto dei propri desideri sessuali – i tempi del corteggiamento, oggi, si espletano in molti casi nell’arco di una serata – ma anche di poter mettere in atto, una volta giunti in camera da letto, il corollario delle perversioni sessuali vissute spesso in solitaria visionando siti pornografici che oggi offrono ogni tipo di modalità sessuale nota o meno nota. La convinzione che ciò che si guarda attraverso i canali della pornografia sul web possa essere replicata nella vita reale è quantomeno bizzarra. Intendiamoci: la libertà sessuale, se accettata da entrambi i partner, consente a chiunque di far ciò che meglio crede, in camera da letto o altrove. Ma se la conditio sine qua non per giungere alla definizione di un rapporto sessuale completo prevede la messa in atto di pratiche sessuali non esattamente convenzionali, pretendendo – di fatto – di replicare con la partner ciò che nel mondo del porno è cosa usuale, ecco che si genera un circolo vizioso che può portare sia il genere maschile, che quello femminile, a un livello di criticità da non sottovalutare. In pratica: gli uomini avvezzi a visionare materiale pornografico, a un certo punto arrivano all’eccitazione sessuale solo a patto di poter vivere, anche nella realtà, ciò che viene proposto loro dal settore pornografico via web. E’ un fatto puramente dovuto all’abitudine e ai livelli di dopamina, un neurotrasmettitore che interviene nell’erezione maschile - che vengono rilasciati, per esempio, durante la visione di video pornografici: se frequenti certi siti, inizialmente l’eccitazione è esplosiva, basta poco per andare su di giri. Col passare del tempo, però, si genera un abbattimento delle reazioni. In poche parole, l’erezione tarda ad arrivare, e si deve alzare il calibro delle scene sessuali per ottenere lo stesso risultato. Tutto questo ha una spiegazione scientifica: col passare del tempo si arriva a una sorta di assuefazione alle immagini pornografiche, i livelli di dopamina si abbassano ed è quindi necessario aumentare il livello delle emozioni sessuali, attraverso la visione di filmati sempre più spinti. Una dipendenza a tutti gli effetti. Che modifica del tutto le aspettative sessuali di chi è abituato alla visione della pornografia. Le donne, a loro volta, nel timore di esser considerate poco aperte mentalmente per ciò che riguarda il tema della sessualità, accettano spesso pratiche e modalità che non sono esattamente ciò che desidererebbero sentirsi chiedere durante i rapporti intimi. E non si tratta solo di pratiche sessuali più o meno accettabili, quanto di modi che a volte sconfinano nella violenza verbale piuttosto che nella rudezza del comportamento. Se certi uomini perdono il senso della realtà sotto il profilo sessuale, che nella vita reale non si traduce esattamente in una sessione di pornografia o di palestra sessuale, anche i rapporti relazionali – col tempo – possono rovinarsi, non potendo mantenersi inalterati proprio a causa di una visione distorta dei rapporti intimi di coppia. A questo punto la domanda è d’obbligo: esistono soluzioni alla dipendenza dalla pornografia? Si, anche se è bene sapere che, innanzitutto, è necessario rendersi conto di essere vittime di una dipendenza, dopodiché è assolutamente necessaria una fase di disassuefazione dalle immagini pornografiche, al fine regolare il rilascio di dopamina a livelli accettabili, più normali, rispetto a quelli che si innescano durante la fase di dipendenza. I primi tempi si può anche incorrere nei tipici effetti collaterali da astinenza, che possono arrivare sotto forma di irritabilità, cambi repentini di umore o mal di testa. Ma se si desidera perseguire l’obiettivo, è bene pensarci e magari farsi aiutare da un esperto in materia. In conclusione, diciamola tutta: “Famolo strano” può anche andar bene ogni tanto, ma se diventa l’unica modalità ammissibile per avere un rapporto intimo, significa che ci si è spinti troppo oltre. In tutti i sensi. Meglio correre ai ripari. Tutti i diritti riservati. La diffusione è concessa esclusivamente indicando chiaramente il nome dell'autore e il link che riporta a questa pagina |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 01:41:58 |
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